18.

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TW: in questo capitolo si parlerà di tentato stupro.

Mi ritrovo schiacciata, mentre il ragazzo davanti a me si lecca il labbro inferiore.

Io stringo gli occhi e provo a dargli calci, ma nonostante il suo essere ubriaco, riesce a bloccare qualsiasi mio movimento.

E' il doppio di me, quasi mi copre totalmente.

Fa scorrere una mano sul mio collo e poi la fa scendere sopra un mio seno.

Provo ad urlare quando lui toglie la mano dalla mia bocca per tenermi più ferma, ma lui vincola il mio tentativo facendo scontrare le nostre labbra.

Tasta i miei glutei e li stringe facendomi male.

Poi libera una mano e la porta sotto la mia gonna, iniziando a toccare le mie mutandine.

L'ansia si fa spazio dentro di me, facendo battere il cuore alla velocità della luce.

«Smettila di muoverti! troietta da quattro soldi, mi stai facendo penare.»

Le lacrime scendono alla velocità della luce, calde sulle mie guance.

Continua a baciarmi nonostante il mio rifiuto, e quasi riesce a liberarmi dalle mutandine.

Nel frattempo inizia ad abbassare la spallina del mio vestito.

Ma non riesce a fare altro perché qualcuno lo afferra da dietro e inizia a riempirlo di calci e pugni, all'addome e sul viso.

Io ritorno ad acquisire aria, anche se respiro molto velocemente a causa dell'attacco di panico appena arrivato.

Mi accascio a terra, piangendo come una bambina.

Testo le mie labbra, tremando.

Il disgusto si insinua nel mio petto, lasciandomi senza fiato.

Non vedo neanche cosa sta succedendo davanti a me.

Poi sento qualcuno abbracciarmi, e riconosco il profumo immediatamente.

E' Andrew.

Non mi importa nemmeno del brutto sentimento che provo nei suoi confronti in questo istante, mi fiondo tra le sue braccia, che in questo momento sembrano tanto sicure.

Con la coda dell'occhio, nonostante gli occhi annebbiati dalle lacrime, vedo le sue mani sporche di sangue.

Angel...ricordati chi hai di fronte.

«Principessa, devi calmarti. Il cuore sta per uscirti dal petto.» mi stringe ancora di più a se, sedendosi completamente a terra.

«Andrew...stava per...» mi prende il viso tra le mani, asciugando una lacrima che sta per cadere dalle mie ciglia inferiori.

«Non è successo, principessa. Rilassati, adesso ci sono io.» mette una mano all'altezza del mio cuore e mi invita a respirare insieme a lui.

La frequenza di battiti rallenta, diventando più normale.

«Ho avuto paura, Andrew.» lui mi accarezza dietro la testa.

«Lo so. Non avrei dovuto lasciarti andare da sola.» sospiro e cado di nuovo sul suo petto.

Lui continua a farmi qualche carezza qua e la, così riesco definitivamente a calmarmi.

«Ti ha fatto del male?.» scuoto la testa, ma lui guarda un punto preciso della mia coscia.

Controllo anch'io, ed effettivamente qualche ricordo l'ha lasciato.

Ho un cerchio rosso sulla coscia per colpa del ginocchio con cui mi teneva ferma.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora