Non pensavo che mio fratello se la sarebbe presa tanto.
E invece, è proprio qui, davanti a me, e non mi parla.
«Jason, porca puttana, sono passati due giorni. Quando ti deciderai a rivolgermi la parola come se non avessi commesso un omicidio?.» sbotto, facendo sbattere la tazza della camomilla sul tavolo.
Sembrava tutto apposto, e invece non mi parla.
«Angel, devi darmi tempo, cazzo. Non capisci quanto schifo mi faccia vederti e immaginarti con Andrew...cazzo, mi si accappona la pelle.» si scuote un po' e poi lascia stare le uova, spingendo il piatto davanti a se.
«Stai esagerando. Cosa ti cambia? sapere se stiamo insieme o se è una cosa...occasionale?.» non riesco a dirlo in un altro modo, effettivamente è strano parlare di queste cose con lui.
Anche Erin ha provato a fargli cambiare idea, ma lui sembra irremovibile.
Dice di aver bisogno di tempo...ma per cosa? per stabilire se gli sta bene questa situazione oppure no?
«Allora non capisci proprio un cazzo.» si alza dalla tavola ed esce di casa.
Menomale che i nostri genitori sono in giro a fare la loro solita camminata.
«Illuminami, Jason, che cosa non capisco?!.» lo inseguo e sbatto forte la porta di casa.
Poi lui si gira, e spalanca le braccia dicendo:
«Ho paura che ti ferisca!.» io rimango di stucco e aggrotto la fronte.
«Ma come sarebbe a dire? ancora per quello stupidissimo "giuramento"?! non mi ferirebbe mai.» Mimo le virgolette con le mani, lui scuote la testa.
«Tu non lo conosci come lo conosco io. Posso assicurarti che non ci penserebbe due volte a ferirti il doppio se tu dovessi fargli del male.» mi avvicino a lui e lo guardo male.
«Sei tu che non lo conosci come lo conosco io. Ti sto dicendo che non mi ferirebbe mai adesso lo so.» cazzo, come può anche solo pensarlo?
Mi aveva aiutato con l'attacco di panico nonostante mi odiasse.
Mi ha salvata così tante volte che ho perso il conto.
Mi ha sempre fatta sentire apprezzata durante i nostri momenti...intimi.
Mi è stato accanto nonostante gli avessi detto di non volere il suo aiuto perché lo reputavo un mostro.
Come poteva pensare che mi avrebbe ferita?
Ne aveva avuto l'opportunità, ma non ci è mai riuscito davvero.
«Non puoi saperlo con certezza, cazzo! non hai visto cosa ha combinato in questi anni.» si sbraccia e la sua vena del collo inizia a gonfiarsi.
«E tu cosa hai combinato nel corso degli anni? eh? sei stato un santarellino? non mi sembra, ma lui non ti ha mai negato di stare con Erin.» mio fratello si strattona leggermente i capelli, esausto e nervoso.
Ma non ho intenzione di cedere.
«Dimmi un po', ti ha specificato cosa siete?.» abbasso lo sguardo.
«Non sono affari tuoi.» lui sbuffa una risata e mi obbliga a guardarlo.
«No, non te l'ha specificato. E a te questo, anche se non glielo dirai per non mettergli pressione, non va affatto bene. Tu vuoi che lui ti dica che state insieme, che non ti lascerà mai e cazzate varie. Ma non lo farà, Angel. Non è in grado di farlo.» il naso inizia a pizzicarmi.
«Sei ingiusto. Sei il suo migliore amico, non dovresti essere così cattivo.» lui mi avvolge le guance con le mani.
«Non sono ingiusto, Angel. Sto solo dicendo la verità. Siamo cresciuti insieme, io e lui, lo conosco meglio di quanto conosca me stesso, e tu lo sai, non vuoi accettarlo.» mi guarda dritto negli occhi e trattengo le lacrime.
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Kiss me harder
Teen FictionAngel Keller e Andrew King. Le persone più opposte del pianeta. Lei, una perfezionista dalla vita, esteriormente, semplice. Lui, un criminale nascosto dall'apparente vita perfetta. Cosa li accomuna? L'odio che provano l'una nei confronti dell'altro...