46.

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Chi potrebbe mai volerti davvero?

Cosa ti aspetti? non riesci mai a rispettare le aspettative che gli altri si fanno su di te, pensi davvero che qualcuno possa combattere per te?

Angel, credi davvero che per te ne valga la pena?

Sei una merda, il peggior essere umano presente sulla terra, nessuno potrebbe starti accanto volendolo davvero.

Era tutto uno scherzo, un modo per poterti portare a letto, era logico, no?

Come potrebbe, qualcuno, amare te oltre al tuo corpo? non avrebbe senso.

Non hanno motivi per amarti.

Sei solo un corpo, questa è l'unica qualità che hai.

Non hai notato gli sguardi maliziosi quando passi? chissà se pensano che sei una puttana...ma certo che lo pensano...

Mi alzo di soprassalto dal letto.

Questi cazzo di incubi non mi lasciano dal giorno in cui Andrew mi ha mollata.

Qualcuno potrebbe dire che è esagerato, ma solo perché non hanno vissuto le emozioni che ho vissuto io.

Stare con lui...sentirlo accanto e sentirsi amata grazie solo alla sua presenza...era meraviglioso.

Ma a quanto pare, era tutto a senso unico.

Mi tocco il petto e mi accorgo di essere maledettamente sudata.

Sbuffo e mi giro per prendere il cellulare.

Ho bisogno di parlare con qualcuno, più precisamente ho bisogno di sentire Tommy.

E' l'unico con cui riesco a parlare senza sentirmi giudicata, e so che per lui vale lo stesso.

E in questo momento sto davvero davvero male.

Gli scrivo un messaggio nonostante siano le due e mezza di notte.

E fortunatamente, mi risponde subito.

Dimmi tutto. Stai bene?

No, purtroppo no. Possiamo vederci?

Mi risponde con il pollice in su e mi dice di vederci al solito parco.

Mi alzo e corro a farmi una doccia, che spero mi aiuti a togliere le nuvole di fumo dal mio fottuto cervello.

Non ce la faccio già più, rivederlo mi ha uccisa.

Cazzo.

***

«Allora, bellissima, cosa ti ha spinto a venire qui?.» mi siedo accanto a Tommy e lui mi offre il pacchetto aperto di patatine.

Ne prendo una e dopo averla mangiata, sollevo le gambe sulla panchina e porto la testa sulle ginocchia, avvolgendole con le braccia.

Sospiro chiudendo gli occhi, e il mio amico mi accarezza la schiena.

«Hey, parlami.» mi giro a guardarlo e il naso inizia a bruciarmi, gli occhi ad annebbiarsi e le labbra a tremare.

«E' che...mi sento come se tutto il mondo mi stesse crollando addosso, non so più che fare o pensare.» alzo una mano e poi mi strofino il viso, cercando di nascondere le lacrime.

Non fa bene piangere davanti agli altri.

«Ok, andiamoci per gradi: dimmi il primo problema che ti salta in mente per cui stai male.» annuisco e mi giro verso la sua direzione.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora