50. Epilouge.

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5 anni dopo: Angel.

«Tu mi devi spiegare come fai ad essere così scemo!.» do un colpo in testa a mio fratello.

Che ha dimenticato di andare a ritirare l'anello per la proposta di matrimonio di Josh.

Lui lo aveva incaricato di fare una cosa. Una soltanto.

«Scusami! ma Erin mi aveva detto di avere qualche dolore e io non...» scuoto la mani di fronte al suo viso, bloccandolo.

«Va bene, zitto. Come sta Erin?.» domando, mentre riordino la mia stanza.

O meglio, la stanza mia e di Andrew.

«Bene, era un falso allarme.» annuisco e poggio i cuscini sul letto, facendo poi alzare mio fratello dalla sedia della mia scrivania per il trucco.

Si sono dati molto da fare, ma in fin dei conti, lo sapevamo già tutti.

Hanno fatto il primo figlio due anni fa, e adesso aspettano il secondo.

Erin è incinta di sette mesi, e sta quasi sempre male, per questo noi stiamo sempre attenti a qualsiasi cosa abbia, per essere pronti a portarla in ospedale.

Il primogenito è un pargoletto davvero carino, ma anche davvero ribelle.

Infatti lo teniamo quasi sempre io e Andrew in questi mesi, perché con la gravidanza si sente un po' messo da parte e ha bisogno di attenzioni.

Attenzioni che Erin e Jason non sono in grado di dargli visto i problemi che quasi sempre ci sono.

E per questo lui fa il ribelle insopportabile.

E Andrew ci sa fare con i bambini, specie con quelli che caratterialmente gli somigliano.

«Brian sta dormendo?.» domanda Jason, e io annuisco, aprendo la porta della cameretta di Brian.

Sarebbe la camera dei bambini, ma al momento è di Brian.

La teniamo per quando lui, o Tyler, il figlio di Dylan, vengono a dormire.

«Principessa, abbiamo un problemino con i cupcake.» sento Andrew urlare e alzo gli occhi al cielo.

«Andrew, amore, riesci a non far scoppiare qualcosa per una volta?.» domando, precipitandomi in cucina insieme a Jason, che se la ride.

Quando abbiamo deciso di andare a convivere, non immaginavo che avrei dovuto comprare tre forni.

Tutte e tre le volte sono scoppiati per cause sconosciute.

Ma l'ho perdonato perché voleva farmi qualcosa da mangiare.

La prima volta una torta, la seconda una lasagna e la terza una crostata per il mio compleanno.

Adesso voleva fare i cupcake per Erin e Brian, che li avevano chiesti.

«Non è colpa mia, te lo giuro.» li esco dal forno e vedo che sono leggermente bruciati da sopra.

«Nulla che un po' di Nutella non possa sistemare.» dico, prendendo il barattolo dalla dispensa.

«Sapete per caso quando farà Josh la proposta a Lara?.» domanda Erin, massaggiandosi il pancione.

«Stasera. Li abbiamo invitati tutti qui e lui farà la proposta dopo cena.» la informa Andrew, mentre io mi siedo accanto a Erin e metto la Nutella sui cupcake.

«Non vedo l'ora. Avete notizie di Tommy?.» domando, e Jason scuote la testa.

Cazzo quanto mi manca.

E' partito per la Spagna qualche mese fa per poter avere più opportunità di lavoro.

Annuisco e continuo il mio lavoro, ma mi incupisco un po'.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora