26.

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«Non vuoi, che so, un aspirina?.» mi guadagno uno starnuto da parte di mio fratello.

Ieri sera questo cretino è uscito nonostante la pioggia e si è beccato un influenza bella e buona.

Stasera saremmo dovuti andare ad una festa a casa di Dylan, ma mia madre non lo fa muovere dal letto.

Quindi andrò io da sola.

Ma purtroppo prima mi tocca andare a scuola.

«Cerca di riprenderti, idiota.» lascio un leggero schiaffo sulla nuca di Jason e prendo le chiavi della macchina, pronta a farmi un bel viaggetto da sola.

«Dov'è mio fratello?.» Dylan mi ha raggiunto nello stesso istante in cui ho posteggiato la macchina.

«Buongiorno anche a te! dormito bene?.» esclamo ironica, iniziando a camminare.

Lui si piazza di fronte a me, facendomi fermare e mi rivolge un sorriso di scuse.

«Buongiorno, tesoro. Sapresti dirmi dove si trova quel bell'uomo di mio fratello?.» rido.

«E' a casa. Si è beccato l'influenza.» lui spalanca la bocca così tanto che a breve gli cadrà la mascella a terra.

«Ma che cazzo! e quindi non viene alla festa?.» scuoto la testa e cammino, mentre lui mi segue.

Vado dritta al mio armadietto, e quando mi giro, mi rendo conto di avere alle calcagna tutto il resto del gruppo.

Sussulto dallo spavento.

«Porca miseria, potevate avvisarmi della vostra presenza.» Andrew sbuffa una risata.

«La prossima volta ci annunciamo e chiediamo il permesso per farle visita. Va bene così, principessa?.» alzo gli occhi al cielo davanti alla sua arroganza e chiudo l'armadietto.

«Almeno tu stasera vieni, giusto?.» domanda Josh, sperando in una mia risposta positiva.

Gli sorrido e annuisco.

«Ti passo a prendere io, se vuoi.» Tommy si offre, gentilmente.

«Oh certo, non potresti mai far andare la fidanzatina da sola.» commenta sarcastico quel cretino di Andrew.

«Ma tu i cazzi tuoi quando te li fai?.» dico, fronteggiandolo.

«Ancora non hai capito che se si tratta di te sono anche cazzi miei?.» lo guardo in cagnesco corrugando la fronte e lui fa lo stesso, ma veniamo divisi da Dylan e Josh.

Tommy sussurra qualche imprecazione e va in classe, sbattendo la porta.

«Non ti sopporto più.» dichiaro, sbracciandomi.

«Allora mi dispiace per te, principessa, perché dovrai tollerare la mia presenza al tuo fianco ancora per un po'.» ha un ghigno stampato sul volto e mi osserva sfidandomi.

Che cazzo significa?.

«Ci vediamo stasera! andiamo dai...» Dylan si trasporta il suo amico in classe e io elaboro un po' l'accaduto.

Ti è piaciuto fronteggiarlo, non mentire.

Cerco di zittire la voce nella mia testa, ma ci riesco solo quando vedo i miei amici arrivare verso la mia direzione.

***

Sono riuscita a prepararmi con largo anticipo.

Sto aspettando Tommy infatti.

«Angel, c'è un ragazzo che ti sta aspettando fuori, ha suonato il clacson qualche volta.» mi risveglio dal mio piccolo stato di trance e annuisco alle parole di mia madre, come per confermarle che il concetto è arrivato.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora