34.

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Il sorriso si allarga sulle mie labbra nello stesso istante in cui i miei occhi si aprono cinque secondi prima che la sveglia suoni.

Finalmente non ho più quella maledetta febbre e finalmente posso tornare a scuola e uscire come facevo prima.

Mia madre non mi ha fatto uscire da questa casa e ha impedito a chiunque di farmi visita, ergo: ero in quarantena.

Ma nonostante questo, Andrew mi ha mandato un messaggio ogni giorno.

Anche tutti gli altri, ovviamente.

Josh e Dylan mi mandavano anche qualche foto di mio fratello addormentato sul banco, quando capitava.

Tommy invece ci teneva a sapere sempre come stavo.

Andrew...beh, cercava di tirarmi su il morale in un altro modo.

Vabbè...abbiamo capito come.

Prendo una maglietta di cotone a maniche corte, rossa e un pantalone nero a zampa di elefante.

Poi metto un giubbotto di pelle nero, e dopo essermi truccata, esco dalla mia stanza.

Jason si aggiusta il pantalone e mi sorride.

«Buongiorno, sorellina. Ti senti meglio?.» annuisco e gli lascio un bacio sulla guancia.

Poi scendo in cucina e saltello quando vedo la mia camomilla sul tavolo.

I miei genitori mi stanno guardando con un misto di dolcezza e disprezzo allo stesso tempo.

E' un po' estenuante questa situazione.

«Ti senti meglio?.» domanda mio padre, osservando il giornale, alternando lo sguardo tra quest'ultimo e me.

«Si, non ho più nessun dolore.» mia madre annuisce lievemente.

«Ottimo.» la sento mormorare.

Io finisco la camomilla nello stesso istante in cui Jason mi dice che dobbiamo andare.

Saluto i miei genitori, ma loro ricambiano a stento.

Bene, direi.

«Non preoccuparti, poi gli passa.» annuisco, guardando a terra mentre cammino verso la macchina.

«E' solo che non sopporto che debbano farmi sentire in colpa anche di avere un rapporto con mio fratello.» lui aziona la macchina e usciamo dal giardino.

«Odiano già me, non potrebbero farlo anche con te. Tranquilla.» questo non migliora di certo la situazione.

Sono contenta di poter passare del tempo con mio fratello senza pensare che sia un criminale, come facevo qualche mese fa.

E loro me lo fanno pesare.

«Ma non mi pento di aver finalmente un rapporto normale come prima con te, assolutamente.» ci tengo a specificare.

Non vorrei mai che capisse che metto prima i nostri genitori rispetto a lui.

Adesso riesco a capire quanto in realtà loro siano attaccati all'aspetto che la nostra famiglia da al di fuori della nostra casa, e non tanto al loro amore per noi.

Che intendiamoci, sembra davvero poco.

«Non l'ho mai pensato.» conferma, osservandomi negli occhi.

Gli sorrido.

***

«Bellissima, finalmente sei uscita da quelle quattro mura!.» Josh quasi urla queste parole quando mi vede scendere dalla macchina.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora