36.

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Andrew:

Non sono geloso di Angel.

Non avrebbe senso, no?

Provo solo un senso di bruciore al petto quando la vedo in compagnia di qualcun altro, o quando qualcuno si avvicina troppo, la tocca troppo.

Ma non è gelosia.

Come potrebbe esserlo.

Non è normale provare gelosia nei confronti di una persona che detesti.

Non è normale nemmeno provare attrazione fisica, tuttavia...

Io non so come sia successo, so solo che un giorno ho iniziato a smettere di mentire a me stesso e ho accettato di volere ogni singolo centimetro del suo corpo tutto per me.

Non è una cosa controllabile.

Ho sempre pensato che lei fosse una bella ragazza, ma c'era quel piccolo e insignificante dettaglio che mi impediva di accettare quanto dannatamente fossi attratto da lei sin dall'inizio.

Lei crede che io sia il cattivo della storia.

Crede che sia stato io a portare suo fratello sulla brutta strada, che io l'abbia rovinato.

Se solo sapesse come sono andate veramente le cose, riconsidererebbe quegli "angeli" dei suoi genitori.

Ma non spetta a me dirle tutto, almeno non adesso.

Lei non lo sa, ma io non la odio, almeno non più.

Non sopporto tutta questa situazione, il suo modo di fare nei miei confronti, come se mi disprezzasse maledettamente.

Non sopporto il suo orgoglio troppo affilato.

Non sopporto che mi odi.

Non sopporto il suo chiudersi in se stessa, senza lasciarsi aiutare da me.

Non sopporto la confusione che mi mette nel cervello.

Non sopporto questo sentimento strano che mi fa provare.

Porca puttana, sono sveglio solo da venti minuti e ho già pensato a lei per la metà del tempo.

Non va affatto bene questa situazione, ho bisogno di scopare.

«Andrew, dimmi che sei sveglio e lucido!.» mia madre spalanca la porta e mi indica con l'indice con fare accusatorio.

Che ho fatto adesso...

«Dimmi.» dico, sbadigliando.

Mi alzo dal letto e lo sistemo, mentre lei inizia a sbraitare e agitarsi per la mia stanza.

Che fine fa la donna composta e seria, che dice di essere, in queste situazioni?

«Tua sorella ieri sera ha bevuto.» mi fermo e mi giro a guardarla.

«E quindi? è adulta e vaccinata, può fare quello che vuole.» lei sgrana gli occhi e si sbraccia.

«Ma stai scherzando?! poteva succederle qualcosa.» massaggio con i polpastrelli la mia fronte, chiudendo gli occhi e sospirando.

«Era con me, Jason, Dylan, Tommy e Josh. Cosa sarebbe potuto succedere?.» lei mi guarda storto.

«Cerca di farla riprendere tu, io non ho intenzione di farlo.» alza le mani in segno di resa ed esce, sbattendo la porta.

Ma che cazzo...

Mi do una ripulita e passo dalla camera di Erin, con in mano un bicchiere d'acqua e una pillola.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora