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Non fraintendetemi, mi piace passare del tempo con i miei amici.

Ma non sopporto andare alle feste in continuazione.

Voglio dire, non si fa altro, dannazione.

Lara mi sta chiedendo, per la terza volta, di andare con lei alla festa alla quale l'ha invitata Josh.

Hanno legato abbastanza, e sinceramente vorrei capirci qualcosa di più di questa situazione, quindi potrei accettare e osservarli bene.

«Dai, ci saranno tutti!.» mi scuote leggermente e io rischio di perdere l'equilibrio dalla sedia.

«Ma mio fratello non me ne ha parlato, ciò significa che non mi vuole lì.» lei mi guarda storto e solleva un sopracciglio.

«Non te ne frega un cazzo, smettila di usarlo come scusa per non uscire con me!.» sbuffo e richiudo il libro di arte quando la campana suona e ci avverte della fine della lezione.

«Non è una scusa per non uscire con te, è una scusa per non andare alla festa. Non le sopporto, specie quelle organizzate dagli studenti di questa scuola.» mi piace solo stare in compagnia dei miei amici, ma rimango sempre sul chi va la e non riesco a divertirmi a pieno.

Almeno, prima lo facevo.

Poi hanno provato a stuprarmi e qualcosa è cambiato.

Non voglio pensarci.

«Va bene, ti faccio sapere se vengo oggi pomeriggio, ci stai?.» lei annuisce.

«Ok, ma devi farmi sapere prima delle sette.» annuisco e mi dirigo fuori dall'aula.

Il mio cellulare inizia a squillare, perciò giro lo zaino davanti a me mentre cammino, per recuperarlo.

Ma facendolo, vado a sbattere contro qualcuno, facendo cadere i libri all'interno del mio zaino a terra.

Un copro molto possente.

«Cazzo, scusami.» dice il ragazzo, chinandosi per raccoglierli.

I suoi capelli corti biondo cenere mi stuzzicano leggermente il viso.

Lo aiuto per recuperare tutti i miei bigliettini.

«Non preoccuparti, ti sono venuta addosso io.» lui mi porge il libro e le nostre dita si scontrano.

Indugia un po' prima di lasciarlo, e questo mi porta ad arrossire.

«Ma non ti ho fatto male, vero?.» scuoto la testa e lui prende un respiro di sollievo.

«Score! muoviti cazzo, il coach ti richiamerà di nuovo per il ritardo!.» il ragazzo di fronte a me si gira quando viene richiamato.

Lo sento sbuffare sonoramente, ma poi si ricompone e mi osserva per bene.

«Mi chiamano, purtroppo. Ci vediamo in giro, piccola Keller.» mi saluta con un gesto della mano e io rimango un po' di stucco.

Ricambio il saluto, ma nel preciso istante in cui mi domando come faccia a sapere il mio cognome, mi do anche una risposta.

Grazie al cazzo che sa il tuo cognome, svegliati Angel.

«Oh. Mio. Dio. Cosa cazzo è stato?!.» Lara si butta a capofitto su di me.

«Di che parli?.» domando, lei mi guarda male.

«Di che parlo?! avete incenerito il mio corpo in pochi minuti, ti rendi conto dell'elettricità che scorreva tra di voi?!.» scuoto la testa in segno di negazione, e mi dirigo verso l'armadietto, posando tutto dentro.

«Non mi sono resa conto di nulla.» dico, con una punta di sincerità nella voce.

«Oh, ma andiamo! ti guardava come se da un momento all'altro ti avrebbe divorata!.» sbuffo una risata.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora