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Avete presente quella strana sensazione allo stomaco che vi avverte che la giornata sarà una merda?

Ecco, mi sono svegliata così.

Sbuffo sistemando la camicetta dentro la gonna.

Pettino i capelli e porto le due ciocche corte dietro le orecchie.

Quando arrivo in cucina, non c'è la mia solita camomilla da attendermi.

E questo mi porta a sbuffare per la seconda volta in pochi minuti.

Sono già in ritardo, non posso perdere altro tempo. Mi sa che per oggi dovrò farne a meno.

«Mamma e papà?.» chiedo a mio fratello, che sta guardando il cellulare, distratto.

«Mh?.» solleva appena lo sguardo, ma poi torna a fissare lo schermo.

«Lascia perdere. Guido io oggi.» lo trascino fuori casa e mi muovo per arrivare in orario a scuola.

Appena arriviamo, andiamo dritti dai nostri amici, che si trovano tutti insieme.

«Avete visto Andrew?.» domanda mio fratello.

Si comporta in modo strano oggi, troppo strano.

«Si, è dentro, perché?.» risponde Dylan, finendo la frase con una scrollata di spalle.

«Perfetto.» Erin prova a perdergli il braccio per farlo fermare, vista l'espressione glaciale che ha sul volto, ma non ci riesce.

«Che cazzo hai?.» gli chiede Tommy.

Mio fratello mi guarda e io sbianco.

Lo sa.

Un ghigno sadico si stampa sul suo volto, mi da le spalle ed entra a scuola.

Guardo i miei amici, confusi e decido di seguire Jason.

Non finirà bene, me lo sento.

«Jason! cazzo, fermati!.» quasi urlo, non curante di ciò che la gente potrebbe pensare.

Lui mi ignora e cammina a passo spedito verso Andrew.

lo afferra per il colletto della camicia e lo spinge dentro una classe vuota.

Riesco a seguirli dentro, un attimo prima che mio fratello chiuda la porta.

«Ma che cazzo ti prende?!.» Andrew lo spinge.

Jason è leggermente più  basso, ma non si fa intimorire di certo.

«Cosa cazzo prende a me?! vai a letto con mia sorella e chiedi che cazzo prende a me?!.» Andrew sbianca e io mi copro il viso con le mani.

Sento la risata amara di Jason dritta nelle orecchie.

«Che c'è? non pensavi che l'avrei scoperto, vero?.» nella stanza la tensione è alle stelle.

«Jason...» Andrew prova a spiegare la situazione, ma mio fratello non glielo permette.

«Mi hai detto una marea di cazzate. Dall'inizio alla fine, porca puttana! ti avevo detto che lei non potevi toccarla, ma guarda un po' che stronzo sei stato!.» li osservo di nuovo e provo a regolarizzare i respiri.

«Ragazzi...» niente, non mi sentono.

«Non mi consideri abbastanza per tua sorella, è così?! è questo il problema?.» sono molto confusa in questo istante.

Incrocio le braccia al petto, aspettando che si calmino prima di inserirmi in questa discussione.

«Non dire cazzate. Sai bene che non volevo che ti avvicinassi a lei in quel senso a causa del giuramento.» aggrotto la fronte.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora