39.

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Non so bene definire il mio rapporto con Andrew adesso, ma qualcosa mi dice che, di certo, non è d'amicizia.

Perché di certo non ti ritrovi un tuo amico in mezzo alle gambe mentre ti da piacere con la lingua.

Ovviamente no.

Ma non mi sento ancora pronta a prendere questo argomento con Andrew, ho paura che farlo adesso comporterebbe sopportare qualcosa di più grande di me, al momento.

Quindi, sto decidendo di godermi i fugaci istanti che abbiamo insieme.

Andrew si rialza e mi bacia dopo aver ascoltato il mio orgasmo affievolirsi.

«Sei spettacolare.» mormora sulle mie labbra, mentre un piccolo sorriso si allarga sul mio volto.

Mi accarezza la guancia e mi osserva per bene.

Ma quando sentiamo un rumore provenire dal piano di sotto di casa mia, mi affretto a pulirmi e rivestirmi, per poi sedermi alla mia scrivania con accanto Andrew, che finge di aiutarmi con lo studio.

Era l'unico modo per permettergli di entrare in camera mia senza destare sospetti.

Anche se abbiamo accettato Erin e Jason, non credo che mio fratello sarebbe disposto a fare lo stesso se venisse a conoscenza del rapporto che ho con il suo migliore amico.

«Tesoro, ti ho comprato il cioccolato, visto che lo cercavi!.» mia madre irrompe nella stanza e io mi affretto a ricompormi totalmente, coprendomi leggermente il viso con i capelli, per nascondere le guance ancora rosse.

«Oh, grazie.» le sorrido e lei mi porge la tavoletta.

«Di nulla. Tesoro, dovresti aprire le finestre, c'è un'aria...strana qui dentro.» arrossisco ancora di più e annuisco.

Subito dopo, lei esce e Andrew scoppia a ridere.

«Non è affatto divertente!.» lo ribecco, alzandomi per aprire la finestra e far girare l'aria.

Lui si tiene la pancia e continua a ridere, posando la testa sul braccio che a sua volta è sulla scrivania.

Trattengo una risatina mordendomi l'interno della guancia.

Incrocio le braccia al petto, e quando Andrew finisce di ridere, si alza e mi raggiunge.

Mi cinge la vita con le braccia, per tenermi ancora più stretta a se.

«Sei maledettamente carina quando arrossisci, te l'ho mai detto?.» scuoto la testa e lui mi bacia varie parti del viso.

Prima la fronte.

Poi il naso.

Dopo le guance.

E infine le labbra, con un dolce bacio a stampo.

Il mio cuore saltella nel mio petto indisturbato, come se fosse sulle giostre.

Non posso credere a quanto i miei sentimenti per lui siano cambiati drasticamente.

O forse erano già cambiati da un po', e hai deciso di aprire gli occhi adesso.

Come si spegne? dice troppa verità e non mi sta bene.

Ci stacchiamo appena in tempo, perché mia madre torna a bussare alla porta.

«Tesoro, per stasera non prendere impegni! siamo ad un gala.» io scuoto la testa e faccio passare le mani tra i capelli, infastidita.

«E' il gala che i miei genitori organizzano ogni due anni. E' per beneficienza.» Andrew spiega tutto finendo con un'alzata di spalle.

Sbuffo.

Kiss me harderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora