23. conferma

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I ballerini camminavano a passo svelto verso la sala 4 dopo essere stati convocati improvvisamente. Tutti erano convinti di trovarsi davanti nuovamente la maestra Celentano pronta a valutare qualche altra loro dote, ma invece si ritrovarono nientemeno che Kristian Cellini, coreografo di fama internazionale.

«Buon pomeriggio!» dissero tutti i ragazzi all'unisono, salutando l'uomo, che, a sua volta ricambiò e sorrise ai giovani.

Posarono i loro borsoni e si andarono a piazzare tutti davanti a Kristian e la sua ballerina. «Oggi faremo un piccolo test per vedere la velocità di apprendimento. Ovviamente vedrò anche la qualità del movimento. Tutto. Abbiamo mezz'ora di tempo per montare trenta secondi di coreografia. Questo perché? Perché, oggi giorno, per noi coreografi è diventato un po' un problema. Improvvisamente ci chiamano e ci dicono "domani ho bisogno di tre balletti, quattro ballerini", quindi la velocità di apprendimento in un ballerino, per noi, è fondamentale. Dunque concentratevi. Abbiamo solo mezz'ora dal momento in cui partiamo. Adesso iniziamo. Prendete spazio» invitò i ragazzi a sparpagliarsi per la sala.

Si misero subito all'opera, imparando la coreografia insieme alla ballerina di Kristian, che spiegò loro ogni piccolo passo in maniera dettagliata sotto lo sguardo attento dell'uomo.

Erano tutti piuttosto concentrati, in particolare Beatrice che non permetteva a niente e a nessuno di distrarla. Guardava solamente la ballerina, l'ascoltava e metteva in pratica quanto le veniva detto mentre, di tanto in tanto, Kristian passava tra di loro, correggendoli e aiutandoli.

La mezz'ora passò parecchio velocemente e tutti i ballerini, sudati, buttarono giù un sorso d'acqua mentre venivano congedati dai due.
Poco dopo, Lucia, Kumo e Dustin vennero chiamati a raggiungere lo studio per la dimostrazione della coreografia appresa pochi minuti prima.

La prima a rientrare fu la ballerina straniera con un visibile broncio in volto. Difatti, alla domanda di Nicholas su come fosse andata, lei rispose di aver corso troppo durante la coreografia, ed era piuttosto arrabbiata con se stessa.

Beatrice avrebbe voluto consolarla, ma fu chiamata a raggiungere lo studio insieme a Simone e a Sofia.

La ballerina, mentre camminava, ripeteva nella sua testa ogni passo, ricordando tutte le correzioni che l'uomo le aveva apportato.

Entrati, i tre salutarono educatamente prima di mettersi in posizione, e dopo qualche secondo partì il remix de La bambola di Patty Bravo.

Beatrice era davvero tanto concentrata ed era evidente dalla sua espressione. Niente e nessuno avrebbe potuto distrarla in quel momento in cui dimostrava quanto appreso poco prima. Nemmeno guardava ciò che stessero facendo i suoi due compagni.

I trenta secondi passarono in un lampo e la musica si stoppò, facendo fermare i ragazzi.

«Bravi bravi — annuì l'uomo — E molto concentrati» aggiunse lanciando un veloce sguardo a Beatrice.

Ringraziarono e rientrarono in Sala Relax mentre un altro trio raggiungeva lo studio.

«Allora amo'? Com'è andata?» Tiziano si avvicinò alla ballerina romana, stringendola in un dolce abbraccio.

«Bene, credo — rispose — Non ho neanche capito cosa stessi facendo, in realtà. Ho ballato e basta. Hai presente? Come se fossi in un mondo tutto mio» gli spiegò mentre gli accarezzava la schiena.

«Ma te balli sempre così amo'» le sorrise Kumo mentre si staccava e le sorrideva.

Lei ricambiò e lo ringraziò prima di andare ad accomodarsi vicino a Simone per chiacchierare con lui. «Te sei stata l'unica che ha finito nel tempo giusto. Io e Sofi eravamo in ritradissimo!» le disse.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora