22. aria natalizia

3.1K 100 23
                                    





Beatrice, con il borsone sulle spalle, raggiunse la sala 4 dove ad attenderla c'erano la maestra Celentano ed Elena, che, appena la vide, le sorrise dolcemente. «Buongiorno» disse.

«Buongiorno!» esclamò di rimando lei, poggiando il borsone per terra. Dopodiché tirò fuori la busta e la mostrò alla maestra.

Quest'ultima rise. «Abbiamo posta» scosse la testa, pensando a come Raimondo potesse anche solo permettersi di dire cose del genere alla sua allieva quando in squadra aveva un elemento con Nicholas.

Questo per lei sarebbe rimasto un mistero.

«So cos'ha scritto e ho un'unica parola: assurdo» sospirò la maestra prima di portarsi gli occhiali sui capelli. «L'unica risposta che posso darmi è che ha bisogno di mettersi gli occhiali. Ma urgentemente» continuò indignata.

Bea fece un piccolo sorriso divertito. «Quando mi è arrivato il compito non ho reagito molto bene — le confessò — Però poi anche i miei compagni mi hanno fatto riflettere e capire, e sono pronta a preparare la coreografia» annuì decisa.

Voleva dimostrare a tutti i costi che lei tutto era tranne che un foglio bianco.

Era una tavolozza piena di colori.

La maestra sorrise soddisfatta. «Mi fa piacere che ci sia stato questo cambio di atteggiamento, e mi auguro che tu non pianga mai più per parole del genere perché non sono vere, Beatrice. Mettitelo in testa. Sei vera sul palco. Lo vedo, lo percepisco. E non sei costruita. Vivi la coreografia!» quasi le urlò, non ammettendo che un suo allievo, anche di un certo livello, si buttasse giù come aveva fatto lei.

Beatrice si trovò d'accordo con lei. «Sì maestra, ha ragione — annuì — Credo tanto in me stessa» disse ancora.

Aveva lavorato così tanto e non sarebbero state quelle parole a farla affondare.

«È una coreografia che puoi fare benissimo. Abbiamo visto che sei molto sensuale, e sono sicura che, provando anche con Umberto, inizierai pian piano a sentirti a tuo agio. Le prime volte sono sempre difficili — la rassicurò — Ma adesso passiamo un attimo alla coreografia che dovrai preparare per la gara» andò dritta al punto.

La ragazza si fece una coda alta e ordinata e guardò la coreografia mostrata da Elena, durante la quale avrebbe dovuto ballare con un palloncino a forma di cuore, che, poi avrebbe dovuto far esplodere.

Inutile dire che la coreografia era meravigliosa.

Quando la maestra si congedò, augurandole buon lavoro, Bea ed Elena iniziano a parlare della coreografia.

«Allora, tu conosci la canzone? Sai di cosa parla?» le domandò dolcemente la ragazza.

Scosse la testa. «No» ammise.

«Okay — annuì — Si chiama Cuore ed è di Rita Pavone. In linea generale qui si parla di emozioni e di amore nei confronti di qualcuno. Ti sei mai innamorata?» le domandò con dolcezza, sedendosi di fronte a lei.

Beatrice avvampò a quelle parole.

Innamorata?

Non sapeva nemmeno quali fossero le emozioni che si provavano quando si era innamorati.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora