3. passato

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Quella mattina Beatrice si era svegliata piuttosto presto per prepararsi al meglio per la sua prima lezione. Avrebbe incontrato la Celentano e insieme avrebbero discusso circa le coreografie che la professoressa aveva in mente di assegnarle quella settimana. La ragazza era pronta a tutto, sebbene avesse della leggera ansietta alla bocca dello stomaco a darle un lieve fastidio. Ma oramai nemmeno cercava più di combatterla. Si era rassegnata al fatto che sarebbe stata perennemente lì con lei, e le stava bene - nella speranza che non divenisse deleteria e le impedisse di danzare.

Si guardò attorno scrutando attentamente ogni angolo della stanza per essere sicura di aver infilato tutto nel borsone che avrebbe portato con sé in sala, e una volta sicura di ciò, dopo aver sistemato il suo angolino, si diresse nella cucina, nella quale trovò alcuni dei ragazzi intenti a chiacchierare e a fare colazione. Altri invece, che avevano lezione più tardi, ancora dormivano.

Il primo a notarla fu Nicholas, che le sorrise mentre si versava del latte nella tazza. «Buongiorno — si poggiò sull'isola mentre lei si avvicinava — Com'è andata la tua prima notte?» le chiese curioso.

Beatrice si sedette accanto a Giovanni, intento a immergere una gocciola nella tazza. «Ho dormito come un ghiro. Davvero rega', so' tipo comodissimi quei letti» confessò strappando loro una risata.

Il ballerino di latinoamericano, entrato una settimana prima, prese parola. «Io la prima sera non ho dormito invece. Avevo troppa ansia. Mi muovevo a destra e a sinistra nel letto e Holden voleva ammazzarmi» narrò con quel suo inconfondibile e simpatico accento pugliese.

Parlando del diavolo spuntarono le corna e il cantante sbucò alle loro spalle, affiancando Nicholas. Lanciò un fugace sguardo alla ragazza che aveva di fronte e prese parola. «Ao che state a dì? Ho sentito il nome mio da 'ste parti» indagò con un sorriso simpatico in volto.

Beatrice ridacchiò. «Parlavamo di quando il caro Giovanni — gli diede una pacca sulla spalla — ha rischiato di essere vittima di omicidio da parte tua che, per colpa sua, non riuscivi a dormire» gli spiegò divertita, felice nel profondo di essere riuscita a socializzare più o meno con tutti.
C'erano alcune persone con cui ancora non aveva avuto un vero e proprio dialogo, ma era sicura che presto sarebbe accaduto.

Joseph scosse la testa con un sorriso allegro in volto. «Avrò sentito il letto cigolare tipo 'na ventina di volte. A 'na certa ero sicuro che avrei passato la notte in bianco. Saranno state le tre e qualcosa quando finalmente ha smesso e io so' riuscito a dormì» lo raccontò con tono divertito sebbene, quando successe, era parecchio irritato. Ad oggi però ricordava quel momento con divertimento.

I presenti risero a quelle parole e a parlare dopo un po' fu Elia, il ballerino di Emanuel Lo, che si rivolse a Beatrice. I due non avevano ancora avuto modo di intrattenere una conversazione, ma non era mai troppo tardi per farlo. «Emozionata per la prima lezione?» le domandò incuriosito, posizionandosi accanto a Holden. Quest'ultimo poggiò lo sguardo sulla ragazza, interessato anch'egli alla risposta.

Lei sorrise. «Molto, in realtà. Non so cosa aspettarmi e spero di essere all'altezza delle coreografie che mi verranno assegnate» ammise, mostrando i primi segnali della sua non tanto alta autostima. Era sicura delle sue capacità e sapeva di essere brava. Ma sarebbe stato abbastanza?

«Secondo me — si intromise Mew, poggiandole le mani sulle spalle coperte dalla felpa nera — devi solo stare tranquilla perché tutto andrà bene» le disse dolcemente, ma anche parecchio convinta.
Beatrice era davvero brava e quell'esibizione le aveva fatto venire i brividi - ed era una cosa assai rara.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora