«Buonasera a tutti! Benvenuti alla seconda puntata del Serale di Amici! Facciamo entrati i giudici!»Fu così che Maria diede inizio alla registrazione, tra gli applausi di tutti e l'ansia dei ragazzi, che, lì in alto, chiacchieravano tra di loro per smorzare la tensione, lasciandosi andare a risatine con il solo intento di mascherare la propria ansia. Tutti, chi più chi meno, avevano paura di essere uno dei due eliminati che ci sarebbero stati quella sera, ma ognuno di loro avrebbe lottato con le unghie e con i denti per tenersi il posto, non risparmiandosi contro nessuno.
Beatrice, come al solito, batteva il piede sul pavimento a causa dell'ansia mista all'adrenalina, e, in tutta onestà, non vedeva l'ora di ballare, che fosse un guanto o una semplice esibizione. Aveva lavorato tanto quella settimana, collassando la sera subito dopo cena, e voleva mostrare a tutti ciò che aveva preparato.
Joseph, al suo fianco, non poteva non notare quanto fosse bella, in particolare quella sera, con un trucco leggerissimo e il corpo stretto in una semplice culotte e un top, con sopra una giacca nera che aveva praticamente rubato dal suo armadio. Non che gli desse fastidio, anzi, vederla indossare i suoi vestiti lo rendeva particolarmente estasiato. Era un gesto semplice che, per lui, sapeva di casa.
Quella sera fu Giuseppe a scegliere tra le tre buste, e scelse la terza, rivelando il nome della squadra che avrebbe avuto la fortuna di avere il boccino: quella formata da Raimondo e la Pettinelli. Dopo essere scesi giù, scelsero di sfidare i CuccaLo, lasciando gli Zerbi-Cele a godersi la partita al piano superiore.
Si partì col botto, cioè con il guanto Martina-Mida, che avrebbero dovuto cantare cinquanta secondi di canzone a cappella, senza autotune e senza l'aiuto di effetti che potessero aiutarli, tranne il riverbero.
Beatrice si sentì in pena per l'amico quando sentì le parole di Anna, che sosteneva che, forse, se Mida non accettava guanti del genere, il motivo era che non sapesse cantare. Vide Christian fare un sorriso tirato, ma erano gli occhi che lo tradivano: quelle parole gli facevano male, e la ballerina sarebbe corsa ad abbracciarlo se solo ne avesse avuto la possibilità. Si limitò, poi, a regalargli un sorriso di incoraggiamento quando il riccio la guardò, e lui sembrò apprezzare molto.
Il guanto, in ogni caso, non venne accettato e i giudici, dopo un'accesa discussione, si trovarono d'accordo con Lorella, considerandolo non equo e annullandolo.
La partita proseguì tra le varie esibizioni dei ragazzi, con gli amici che, sopra, facevano il tifo per ognuno di loro, felici che potessero esprimersi e fare ciò che di più amavano: ballare e cantare.
Ben presto, però, si giunse alla fine della prima manche, che venne vinta da Raimondo e da Anna. A sfidarsi, scelti da loro, furono Lucia, Sarah e Nicholas, e l'eliminato definitivo si rivelò essere proprio quest'ultimo.
Erano tutti parecchio tristi per l'uscita del ragazzo, che poteva non essere considerato bravo nella danza, ma era una persona meravigliosa, disponibile sempre per tutti in casetta, ed era anche un po' colui che si prendeva cura dei compagni con le sue ottime doti culinarie. Inoltre, nonostante tutto, i ragazzi avevano sempre apprezzato la sua tenacia e il suo coraggio; era senza dubbio forte, e se c'era una cosa di cui erano sicuri, era che Nicholas sarebbe diventato un ottimo ballerino, prima o poi, perché la voglia di studiare e di farcela non gli mancavano affatto. Avrebbe senza dubbio seguito il suo sogno.
«Tanto noi in estate lo vediamo a New York, no?» Marisol scosse leggermente Beatrice, i cui occhi erano lucidi a causa delle belle parole che Maria aveva riservato al ballerino, e anche per il fatto che fossero entrati tutti i professionisti a salutarlo.
Fece un piccolo sorriso. «Sì» annuì, ricordandosi della borsa di studio che aveva vinto appena entrata in quella scuola.
Le faceva davvero strano pensare che in estate, cioè tra relativamente poco, sarebbe volata nella Grande Mela e ci sarebbe rimasta per ben cinque settimane assieme ai suoi due compagni di squadra e Nicholas. In tutta onestà, non vedeva l'ora di vivere quell'esperienza.
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𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holden
FanfictionChissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare insieme. Erano gli opposti ad attrarsi: il cielo e la notte, la luna e il sole. Per Beatrice e Jose...