Quella mattina, in un momento di pausa dalle varie lezioni, improvvisamente gli allievi vennero radunati in gradinata per un video che riguardava tutti loro, in particolare le ragazze, che, in ansia, attendevano di conoscere il contenuto del filmato che di lì a poco sarebbe stato mostrato. La situazione, in ogni caso, pareva essere molto strana, in quanto nessuna di loro sapeva cosa aspettarsi. Oltretutto erano in attesa di essere invitate dalla produzione a raggiungere lo studio per una lezione formativa, che, però, per il momento avevano fatto solo i ragazzi qualche ora prima - ed era anche abbastanza strano il fatto che avessero deciso di dividere i maschi dalle femmine.D'un tratto la tv si accese, e Bea smise di chiacchierare e ridere con Joseph, a cui era accoccolata, per concentrarsi sul filmato, e si ritrovò ad assumere un'espressione confusa nel momento in cui vennero mostrati proprio i loro amici, in quella tanto famosa lezione formativa, assieme ad una bella ragazza dagli occhi da cerbiatto, alta, con un fisico slanciato e un pantalone attillato che metteva in evidenza le sue forme generose.
«Ti chiederò di guardarmi attentamente come se fossi io la telecamera» disse la ragazza, che davanti aveva Petit. «Ti vedo un po' teso — rise prendendogli le mani — ceh stai tranquillo, lasciati andare» continuò, mentre Marisol iniziò a mostrare i primi segni evidenti di gelosia.
«No mi sta venendo l'ansia raga, davvero, non ce la faccio» la cubana guardò le sue amiche.
La ragazza riprese parola. «Poi forse non ve l'ho detto che in realtà, tempo fa, avevo provato anche io a fare i casting per il canto. Magari, che ne so, potevo finire con voi dentro la casa» disse con quella sua voce stridula e la risata da oca che Beatrice stava iniziando a non tollerare; era evidente che volesse provocare i maschi, che, ovviamente, sembravano caderci con tutte le scarpe.
«Eh magari» rise Christian, che venne appoggiato da tutti gli altri.
Beatrice drizzò la schiena quando sentì anche Joseph concordare, e lo fulminò con lo sguardo, mentre lui, intanto, cercava di trattenere una risata.
«Co' tutte le ragazze che ci sono, tu saresti stata una...» Petit non continuò la frase, ma era abbastanza ovvio cosa volesse intendere.
Marisol, infatti, spalancò gli occhi e la bocca, allibita, per poi alzarsi indispettita e abbandonare le gradinate con rabbia.
«Comunque ho visto le ragazze. Alla fine non vi è andata malissimo, ceh sono carine, belle ragazze, simpatiche...» continuò sempre lei.
«E grazie...» sussurrò Beatrice che, intanto, scuoteva la testa, sentendo il fastidio farsi spazio nel suo stomaco.
«Sì tipo Lil che sbrocca dalla mattina e te svegli co' lei che urla, per esempio» commentò Joseph.
«Sarah è sempre davanti specchio» disse, in maniera inaspettata, il dolce e tenero Dustin.
«No oggi co' me Sarah ha iniziato a dì che ama truccasse» prese parola Petit.
«Io a Sarah voglio tanto bene — iniziò Mida — però tipo oggi eravamo a lezione, e continuava a cantare, a cantare, e a cantare».
«Era una lezione di canto, Mida. Fai te» disse indispettita la cantante, mentre il milanese si copriva il volto con le mani.
«La senti arriva' dallo studio» concordò Holden, ricevendo uno sguardo stranito da Bea: lui non era solito parlare male delle persone; quasi non lo riconosceva.
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𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holden
FanfictionChissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare insieme. Erano gli opposti ad attrarsi: il cielo e la notte, la luna e il sole. Per Beatrice e Jose...