57. sorprese e provocazioni

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Mentre Joseph si accingeva a raggiungere l'aula studio, dov'erano soliti svolgere alcune lezioni, insieme a Mida per un'intervista doppia per far sì che il pubblico potesse conoscere meglio i finalisti, Beatrice camminava spedita verso la sala 1, e non riusciva proprio a capire per quale motivo l'avessero convocata in una sala di canto, oltretutto proprio quella dove, tempo addietro, era avvenuta la famosa lite tra Rudy e il suo allievo. Dunque, già solo il fatto di doversi dirigere lì, le metteva tanta ansia - tra l'altro, poteva dire di odiare quella sala, e il motivo era ben chiaro.

Avrebbe di gran lunga preferito continuare a stare abbracciata a Joseph come stavano facendo poco prima di essere interrotti dalla produzione, ma, purtroppo, il dovere chiamava, e non potevano stare sempre incollati come delle sanguisughe - non che a loro dispiacesse, comunque.

Timidamente, abbassò la maniglia, infilando, inizialmente, solo la testa, e, quando tutto le parve normale, entrò nella sala. Si guardò attorno confusa, non riuscendo a capire perché fosse lì, e pensò addirittura che la produzione avesse sbagliato o si fosse confusa. Poi, però, i suoi occhi si poggiarono sui tasti della pianola presente, dov'era posizionata una piccola scatola rettangolare dal colore rosa pallido. Aggrottò le sopracciglia, non sapendo se effettivamente fosse per lei, ma comunque si avvicinò, intenzionata a scoprire il contenuto.

«Spero solo di non fare una figura de merda nel caso non dovesse esse' pe' me...» mormorò tra sé e sé, aprendo lentamente la scatola.

Bastarono pochi secondi e sul suo volto nacque un dolce sorriso mentre sentiva gli occhi inumidirsi. Davanti si ritrovò le sue piccole e prime scarpette, che oramai erano logore, e che aveva indossato per un bel po' fino a quando non erano diventate troppo strette e avevano iniziato a far male. Accanto vi era un'istantanea, che raffigurava una piccola Beatrice di sette anni con il suo primissimo tutù nella stanza da letto dei suoi genitori; dopo qualche ora, avrebbe avuto la sua prima lezione di danza. Quella foto le fu scattata proprio da sua madre, felice di vedere sua figlia così contenta.

Quel ricordo le fece riempire gli occhi di lacrime, e guardò in alto per non piangere. Dopodiché, la sua attenzione venne catturata da una busta color avorio, al cui interno c'era una lettera. Si sedette sullo sgabello presente, pronta a leggere ciò che le era stato scritto - la scrittura disordinata le fece capire il mittente: Davide.

Lesse dunque a voce alta:

«Ciao sorellina, siamo in Finale, eh? Dirlo potrebbe apparire banale, quasi scontato oserei dire, ma non puoi immaginare quanto io sia felice e orgoglioso di te, piccola Bea. Ora, tra i due sei certamente tu quella più brava con le parole - io sono più bravo con i numeri - però una cosa te la voglio dire: non smettere mai di ballare, di sognare e di volare, sorellina. Amici rappresenta solo l'inizio di quella che sarà la tua meravigliosa carriera - perché io sono certo del fatto che farai grandi cose -, e ti starò accanto ad ogni passo, non lasciandoti mai da sola. Dopotutto ce lo siam promessi, no? Ricordo ancora quando sei entrata ad Amici, a inizio novembre, e mi sembravi uno scricciolo impaurito. Il palco era enorme e tu eri intimorita da tutta quell'immensità, mentre adesso, dopo mesi, riesci a dominare e a riempire in maniera eccelsa un palco ancora più grande: quello del Serale. Non sapevi quale fosse il tuo posto, e ora l'hai trovato. E pensare che all'inizio neanche volevi fare i casting, probabilmente troppo spaventata, e invece adesso sei addirittura in Finale, proprio come dicevate tu e la mamma, ricordi? "Un giorno ballerò anch'io, lì, mamma", "E lo vincerai, piccola Bea". E ce l'hai fatta, sorellina. Hai esaudito il sogno di nostra madre, sicuramente felice e orgogliosa di te, indipendentemente dal fatto che tu stringa o meno quella coppa. Hai vinto già, e io sono fiero di essere tuo fratello - e mi manchi, piccola peste -. Vederti in tv e vederti, pian piano, aprire le ali e spiccare il volo è una gioia immensa, e te lo meriti, per tutto quello che hai fatto e stai facendo, sorellina. Perché se c'è una persona che merita ogni bene, io non ho dubbi sul fatto che sia tu. Ora, dato che mi sto dilungando troppo, che ne dici di andare sul palco del Serale e fare quello che più ami? Dopotutto sei lì per quello! Tuo fratello, Davide».

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora