Beatrice sedeva sulle gradinate con uno yogurt tra le mani mentre, di tanto in tanto, chiacchierava con Sofia, l'unica ballerina, insieme a lei, ad essere tornata dalle lezioni. La romana aveva incontrato la Celentano, che, dopo averle fatto i complimenti per come stava lavorando ed essersi detta orgogliosa, le aveva mostrato le coreografie su cui avrebbe dovuto lavorare durante la pausa, aggiungendo di voler alzare l'asticella poiché Beatrice era in grado di affrontare anche cose più complicate. La ragazza ne era stata molto felice e si era messa subito all'opera, nonostante qualche difficoltà dovuta ad alcuni passi non proprio semplici.Man mano che finiva lo yogurt, i cantanti rientravano dalle lezioni, e fu anche il turno di Joseph, che si sfilò la giacca nera e gialla e, parlando con Salvatore, raggiunse le gradinate.
Quando si rese conto della presenza di Beatrice, i loro sguardi si incrociarono immediatamente, e si osservarono per qualche secondo.
Beatrice aveva notato quanto Joseph fosse visibilmente stanco, anche dalle profonde occhiaie che aveva, segno che non avesse dormito - o quantomeno che non l'avesse fatto bene - e le faceva male vederlo così. Era abbastanza evidente che stesse tornando ad avere un momento di down.
Non avevano ancora avuto modo di parlare dopo ciò che era successo la sera precedente, ma, in tutta onestà, per Beatrice era già acqua passata. Non ce l'aveva con lui, conoscendo oramai il suo carattere, ma Joseph non sembrava della stessa idea. Pareva essere quasi intimorito, spaventato all'idea di averla forse persa, eppure lei era lì. Era sempre lì.
Sperava dunque di riuscirle a parlare il più presto possibile senza nessun altro intorno.
Improvvisamente la produzione si collegò con i ragazzi in casetta, chiedendo, in particolare ai cantanti, di raggiungere la gradinate.
Quando tutti si sedettero, la donna parlò «Ho ricevuto una comunicazione a nome di Raffaella Misiti e ve la leggo» dopo qualche secondo, lesse la lettera. «Scrivo io a nome anche di Agnese e Antonella, dato che ci occupiamo del riscaldamento vocale mattutino. Il riscaldamento mattutino quotidiano è come la palestra. È un training di allentamento che ha senso solo ed unicamente se le persone che lo praticano mettono testa e corpo nella condizione di trarne beneficio. Altrimenti non è istruttivo e non allena. Quindi è inutile. Chiacchierare tra un vocalizzo e l'altro, costringendo l'insegnante a richiamare costantemente l'attenzione su una cosa utile a loro, è assurdo. In buona sostanza, confrontandoci, vorremmo solo che tutti i ragazzi prendessero la cosa sul serio quanto noi, e che, per l'amore che noi stesse proviamo per la nostra materia, diventasse un momento di scambio, di apprendimento e di crescita. Non una fastidiosa mezz'ora di intrattenimento prima delle fasce che fanno malvolentieri e che gli sottrae prezioso sonno. Grazie» finì di leggere.
Nell'ascoltare quanto detto dalla produzione, Beatrice, istintivamente, scese di un gradino e si sedette accanto a Joseph, facendo in modo che le loro spalle si sfiorassero. Lui si girò e la guardò, quasi sorpreso, ma felice che lei fosse lì e gli desse il calore di cui, in quel momento, aveva bisogno.
Il cantante romano era diventato parecchio nervoso dopo la lettera di Raffaella, sentendo una strana e spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco, e Beatrice l'aveva notato dalle mani che non riuscivano a stare ferme nemmeno per mezzo secondo.
La produzione riprese parola. «Avendo ricevuto questa comunicazione, ho chiesto alle vocal coach i nomi dei responsabili di questo comportamento, e i nomi sono quelli di Ayle, alzati per favore» fece come detto.
«Ovviamente» borbottò un livornese con un sorriso amaro in volto.
«Holden — il ragazzo si alzò sotto lo sguardo preoccupato della ballerina al suo fianco — E Mida» terminò.
STAI LEGGENDO
𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holden
Hayran KurguChissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare insieme. Erano gli opposti ad attrarsi: il cielo e la notte, la luna e il sole. Per Beatrice e Jose...