Beatrice quella notte non era riuscita per niente a dormire, e non solo per Joseph e per il fatto che tra due giorni ci sarebbe stata la prima puntata del Serale, ma anche perché sentiva una strana sensazione allo stomaco, che l'aveva tenuta sveglia tutta la notte e l'aveva fatta rigirare nelle coperte.Non sapeva quale fosse il motivo, anche perché, durante quella giornata, non era successo niente di che. Era andata regolarmente a lezione, riuscendo a ballare in maniera discreta, meglio delle ultime volte ma comunque non era sufficiente, e poi, con Lucia, era andata dalle stiliste per scegliere i vestiti per il Serale. Essendo loro delle ballerine, avrebbero dovuto mettere qualcosa di comodo per la serata, ma avevano più abiti da scegliere rispetto ai cantanti, in base a tutte le coreografie che avrebbero potuto ballare. Beatrice poteva dirsi piuttosto soddisfatta dei suoi outfit.
Alla fine pensò che quella sensazione fosse dovuta solamente all'ansia per la prima puntata, ma dovette ricredersi nel momento in cui, inaspettatamente, lei e i suoi compagni di squadra furono contattati dalla produzione tramite il telefono rosso che avevano in casetta, e furono invitati a raggiungere la sala 1 - che Beatrice oramai odiava - in fretta.
I ragazzi, così, si erano armati di giubbotti, essendo pomeriggio inoltrato, e, ansiosi e confusi, raggiunsero la propria meta. Beatrice fu l'ultima ad entrare, aggrottando le sopracciglia quando sentì Dustin urlare felice e Salvatore mormorare un 'Non ci credo!'
Quando fu il suo turno di entrare in saletta, si immobilizzò alla sua vista.
Joseph se ne stava seduto sullo sgabello, stretto nella sua felpa grigia e nella giacca di jeans, mentre regalava un sorriso ai suoi compagni. Sorriso che, poi, si andò a spegnere nel momento esatto in cui incontrò lo sguardo di Beatrice, che lo osservava come se fosse un fantasma. A fargli più male, però, erano quegli occhi stanchi, vuoti, il volto scavato e distrutto.
Ed era tutta colpa sua.
Beatrice se ne stava ancora ferma, sentendo la terra mancarle sotto i piedi mentre, pian piano, tutti salutavano e abbracciavano il loro ex compagno di squadra. Quando ebbero finito, puntarono lo sguardo su di lei, consapevole che avesse sofferto tanto in quei giorni.
Fu Joseph ad avvicinarsi a Bea. «Te posso da' n'abbraccio?» glielo chiese timidamente, con la paura di poter ricevere un no come risposta.
Ma lei si limitò ad annuire, bisognosa nel profondo di risentire il suo calore, e riuscì a sentirsi di nuovo piena e completa quando Joseph circondò il suo esile corpo con le braccia, stringendola con dolcezza a sé e inspirando quel profumo che tanto gli era mancato.
«Me sei mancata, Bì...» sussurrò al suo orecchio, continuando a tenerla vicino a sé.
Fosse stato per lui, sarebbe rimasto in quella posizione per sempre.
Lei non rispose, ancora incredula, e si limitò quasi ad aggrapparsi al cappuccio della sua felpa, lasciandosi cullare da quelle braccia e sentendosi nuovamente a casa.
Joseph era casa.
Quando, dopo un po', si staccarono, il cantante tornò a sedersi e guardò tutti loro, indugiando ovviamente su Beatrice, che, poggiata al pianoforte, aspettava solo che parlasse e giustificasse la sua presenza.
Che ci faceva lì? Era ritornato per restare o solo per scusarsi?
In ogni caso non poté non notare come anche i suoi occhi fossero gonfi e stanchi, segno del fatto che, anche lui, avesse passato il suo tempo più a piangere che a fare altro.
Dopo qualche secondo, Joseph prese parola. «Volevo parlare un po' di quello che è successo. Rispetto alla discussione in sé che c'è stata con Rudy, penso ci sia poco da dire, perché comunque avete assistito, e sapete bene com'è andata» disse loro.
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𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holden
Hayran KurguChissà perché ci era stato insegnato che i simili erano soliti respingersi, che due menti e due caratteri fin troppo uguali non erano fatti per stare insieme. Erano gli opposti ad attrarsi: il cielo e la notte, la luna e il sole. Per Beatrice e Jose...