Capitolo 43

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Dal capitolo precedente...

Scoppia a piangere e l'abbracio a me per rassicurarla

Elisea: Non era un sogno!- dice tra i singhiozzi del pianto

Questa sua frase mi dà da pensare molto...

S: Salsicciotta ma cosa dici?

La faccio sedere sulle mie gambe mentre lei si strofina gli occhi e si butta sul mio petto... Gli asciugo le lacrime e la convingo a parlare

S: Piccola perchè hai detto che non era un sogno?
Elisea: Perchè la strega cattiva mi ha svegliata e quando l'ho vista mi ha...

Inizia a piangere di nuovo e la convingo ad andare avanti con la frase che stava dicendo...

Elisea: Mi ha fatta spaventare!
S: Ma no piccola... Era un sogno!

L'abbraccio a me e per fargli passare questo brutto incubo la porto in camera sua per farla giocare per poi addormentarsi sul suo letto. Pian piano esco dalla sua stanza e chiudo la porta.

Giorno seguente...

Ho deciso di non raccontare a nessuno per quello che è successo ieri tra me e Aurora.
Mi sveglio al mio solito orario e proseguo la mia giornata. Sistemando la casa mi ritrovo vicino al divano del soggiorno finchè non vedo un braccialetto particolare di colore bianco sul pavimento. Sarà di mia madre ma è così bello che l'ho terrò io... Una chiamata della signora Eleonora arriva al mio telefono

S: Pronto Eleonora?
Eleonora: Ciao Simona, sei a casa?
S: Si si
Eleonora: Potresti venire da me?
S: Certo, tempo della strada e arrivo!
Eleonora: Ok ciao

Chiudo la chiamata, informo mia madre che sto per andare dalla signora Eleonora e mi diriggo a casa sua con la mia macchina. Suono il campanello e ad aprirmi e Gian.

S: Ciao amore- dico sorridendo
G: Entra!

A veder la sua faccia e abbastanza serio. Ma cos'ha? Entro e vedo la signora Eleonora seduta sul divano del loro soggiorno.

Eleonora: Grazie per essere venuta!

Anche lei è abbastanza seria. Mi stanno facendo preoccupare tutti. Ma cosa succede?

S: Avete una faccia! Sembra che abbiate visto un fantasma...

Gianluca si avvicina al tavolinetto al centro dei due divani e prende una busta nera da lettera lanciandomela al petto da circa due metri così diventando molto arrabbiato.

G: Tieni! Questa è tua.

La raccolgo da terra e toccandola sento che è bagnata...

S: Ma che ti prende? Perchè mi hai lanciato la lettera? Ti sembro un cane forse? Nemmeno gli animali si trattano così!- dico a voce alta
G: Aprila quella lettera così vedi- dice gridando
Eleonora: Gianluca stai calmo

Si siede sul divano sbuffando mentre si mette le mani tra il ciuffo

La apro e vedo una lettera ricoperta di sangue e per poco non si rompe per il nostro assorbimento. Si sente già la puzza. La esco molto accuratamente e vedo un nome scritto sopra. Sono senza parole... C'è scritto "Elisea"

S: Ma che cazzo significa questo?
G: Spiegamelo tu! Perchè è arrivataa a casa mia? Spiegamelo- dice con calma apparente alzandosi dal divano
S: Io? Cosa devo dirti? E poi perchè la lettera e ricoperta di sangue?

All'improvviso mi viene in mente l'incontro con Aurora...

S: Ma certo! So di chi è opera questa pagliacciata...
G: Di chi?
S: No no! Vai a lanciare lettere da un'altra parte, io vado a casa mia. Arrivederci Eleonora- dico facendogli un sorriso sforzato

La casa sull'albero| Gianluca Ginoble| Il Volo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora