Capitolo 11

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Dal capitolo precedente...

Ecco che la gara inizia. Tutti tifano per Rocco, ovviamentente. Finalmente Rocco e Gian sono arrivati al punto di fine e adesso stanno tornando al punto di inizio. Rocco è in vantaggio di 20 metri! Merda.

Gianluca accellera con la moto, cerca di arrivare primo. Riesce a raggiungere Rocco, manca solamente qualche metro. Dai Gian, puoi farcela! Mancano gli ultimi 20 metri e Rocco accellera. Arriva primo!
No! Non ci credo.
Subito inizio a pensare a cosa aveva detto Rocco se avesse vinto.
Inizio a piangere a dirotto, inizio a singhiozzare, il respiro inizia a diventare affannoso.
Tutti esultano per Rocco, sono contentissimi...
Io resto ferma con gli occhi pieni di lacrime finche Gianluca non spegne la moto. Lui scende e l'ho raggiungo correndo. Subito mi butto su di lui e mi coglie a braccia aperte. Piango disperatamente e lui mi stringe fortissimo sul suo petto.

G: Non ci credo che sia successo, mi sembra un'incubo
S: Non voglio per... Non voglio perderti così amore- dico singhiozzando
G: Sssh, tranquilla. Non mi perderai- continuo a piangere e mi alza il viso con un dito- non piangere, non ti lascio andare via cosí, noi due ci amiamo e nessuno ci separerà.

Mi bacia per qualche secondo ma poi qualcuno ci separa. È un ragazzo che non ho mai visto, pieno di pearcing e tatuaggi con il baffo. È così crudele.

X: Ginoble ahah hai perso! Adesso devi lasciare la tua ragazza al mio amico
G: Vedremo... -subito si avvicina Rocco, non voglio lasciare Gian. Vede che piango come una matta sul suo petto e che veloce mi asciugo le lacrime.
R: Tranquilla piccola non piangere così, in fondo i ragazzi vanno e vengono

Quando mi sento dire queste parole inizio a piangere ancora di più e nascondo il mio viso sul petto di Gian che mi lascia qualche piccolo bacio sui capelli

R: Comunque complimenti Ginoble! Sai portare bene la moto, adesso andate via e non fatevi più vedere
S: Cosa?
R: Hai capito bene! Potete andare via. Tu non fai per me

Non ci credo, oddio non ci credo. Subito Gian mi prende in braccio e incrocio le mie gambe alla sua vita e raggiungo il suo viso di fronte al mio. Iniziamo a baciarci per qualche minuto e poi ci diriggiamo abbracciati verso la sua macchina buttando via la telecamera che avevamo trovato in camera mia. Saliamo e iniziamo a parlare...

S: Amore ho avuto tanta paura, tantissima.
G: Cucciola anche io un pó

Mette in moto la macchina e mi poggia una mano sulla coscia, accarezzandomi. Subito ricevo una telefonata, guardo chi è ed è mia mamma

S: Pronto mamma? Dimmi
M: Simona... cosa avete fatto? Stavo iniziando a preoccuparmi, sono già le 20:00
S: Aspetta mamma, vuoi che te l'ho racconti ora?
M: Va bene dai.

Inizio a raccontare tutto a mia madre è rimane schioccata

M: Non ci credo, dì al tuo ragazzo di venire qui con te. Voglio parlare con lui, subito.
S: Cosa devi dirgli mamma?
M: Non te lo dico finchè non venite.
S: Va bene mamma

Chiudo la telefonata.

S: Gian mia madre vuole parlarti
G: Proprio adesso amore? Volevo portarti in un posto
S: Possiamo fare qualche altro giorno amore?
G: Va bene visto che sono già le 20:00...
S: il tempo è passato così veloce...
G: Già
S: Comunque mia madre mi ha detto che l'hai salutata quando stavi per andare via con tuo fratello
G: Si- ride
S: Dovevi vedere la mia faccia quando me lo ha detto
G: Ahahah, che faccia hai fatto amore?
S: Una faccia incredula.

Dopo qualche minuto arriviamo a casa mia, apro la porta e vado a salutare mia madre

S: Ciao mamma
M: Ciao amore, sedutevi in soggiorno, tra un pò arrivo.

La casa sull'albero| Gianluca Ginoble| Il Volo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora