(POV Victor)
Blake è scomparsa chissà dove, ma la sensazione delle sue labbra premute contro le mie e dei suoi occhi così vicini ai miei da distorcersi, quelli no, non scompaiono. Mi restano addosso e non faccio neanche il tentativo di mandarli via. Non mi fermo alla fermata del bus, vado a piedi, e non importa se da qui a casa è un'ora di cammino. Ho bisogno di tenermi questa cosa sulla pelle e non voglio nessun altro corpo addosso. Nessuno che mi si schiacci contro nella pressa di un autobus affollato all'ora di punta. Nessun altro odore. Mastico questa fragola chimica che rilascia e perde sapore. Mastico Blake e i resti del suo mezzo bacio. Un quarto di bacio? Una frazione di secondo in cui ci siamo mischiati, abbastanza da non farmi ritrovare più.
Chissà se lo sai, il potere che hai nelle labbra, sulla punta della lingua.
Quella frase mi risuona dentro, cerco di scacciarla, accelero il passo, una ventata gelida s'insinua tra la nuca e il colletto, un brivido mi attraversa. Mi chiudo nelle spalle, alzo il cappotto, cerco di chiuderlo, ma l'aria continua a trovare una strada per insinuarsi.
Fa come te, Blake.
Che fai cose da niente, eppure mi riempi il corpo di brividi.
Infilo le mani in tasca, quel pezzo di carta mi punge il palmo, lo estraggo.
"E lì cosa faceva?
Stava.
Abitava il suo cuore come una casa."
L'ultima frase... Sa di qualcosa di immobile e stabile, tutto il contrario di Blake. Lei abita il mio cuore in tutt'altra maniera. Con la delicatezza di uno tsunami chiuso in un barattolo. La violenza di una bestia feroce che morde quando provi ad accarezzarla.
Blake. Il suo nome in bocca ha il sapore dolce di un frutto in cui qualcuno ha ficcato una manciata di spilli. Quel dolore appuntito mi ricopre la lingua. Mi fermo, occhi sul grigio del marciapiede, mi mordo le labbra e maledico il suo bacio benedetto. Maledico il modo in cui mi ha ridotto. Mi faccio scivolare lo zaino sulla spalla, infilo una mano nell'apertura e frugo. Afferro una matita, giro il biglietto e lo posiziono sul retro dello zaino: i libri all'interno mi aiuteranno scrivere senza bucare il foglio. Vomito grafite grigia in un corsivo tremolante.
"Sai di sangue,
come le creature divorate dalla notte.
Eppure, tu divori
e consumi.
Fiamma nera,
Chissà se lo sai,
il potere che hai nelle labbra,
e sulla punta della tua lingua."
Mi gira la testa. Il cellulare vibra nella tasca dei pantaloni, lo estraggo, l'icona della busta da lettere riempie il piccolo schermo, apro i messaggi, mi illudo sia lei, ma mi sbaglio. La concretezza di Gideon White mi riporta con i piedi per terra.
- Hai raccolto le carte per la presentazione di domani? Ho bisogno di un aggiornamento immediato per i clienti.-
Sospiro. Ripiego in quattro il biglietto, Il pennarello rosso macchia le mie parole in modo inquietante. Lo lascio scivolare di nuovo nella tasca e faccio scomparire Blake dalla mia testa, sputo quella gomma che non ha più sapore, se ne sta nel suo rosa sbiadito tra i sassolini neri dell'asfalto. Digito di fretta premendo i piccoli tasti di gomma: - Sì, certo. Passo a consegnarteli nel tardo pomeriggio.-
Ho ricontrollato abbastanza le carte? Annuisco. L'ho fatto. Mi sono svegliato all'alba due giorni di fila e ieri ho saltato la corsa per farlo meglio. Mi pare di sentirla la sua voce bassa. Non fare cazzate, sono clienti grossi. Non hai idea dei soldi che ci sono dietro questo investimento.
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BURNING
Romance🌶️🔞 Storia altamente sconsigliata a un pubblico minorenne 🔞🌶️ Ogni storia di perdizione comincia con un desiderio e BURNING è una storia che brucia, di un desiderio così assoluto da divenire mostruoso. Blake, Victor e Jonas hanno diciotto anni...