(POV Blake)
La porta di casa di Jonas si chiude con un tonfo sordo alle mie spalle. Il vento freddo mi colpisce in pieno volto, cristallizza le lacrime sulle mie guance solo per un istante prima che ricomincino a scendere, senza sosta. Non riesco a fermarle, nemmeno ci provo. Ogni respiro è un singhiozzo soffocato, il cuore batte troppo forte nel petto. Victor è lì, per colpa mia, e io posso fare nulla. Non posso salvarlo.
Una voce che somiglia alla sua mi ripete che ho fatto fin troppo, che se non fosse per me lui non starebbe lì dentro.
Quella voce ha tutte le ragioni del mondo.
Attraverso le strade deserte di Londra con la mente annebbiata, i miei passi lenti e costanti sull'asfalto nero che ingoia lo sguardo. Attraverso il pianto tutto trema. Un terremoto si annida dietro il mio sguardo. Le strade sono vuote, illuminate da qualche lampione che proietta ombre lunghe e tetre sui muri delle case. Hampstead Heath diventa un incubo di siepi curate e lance di metallo appuntite in cima alle ringhiere, piume di corvo sui muri di mattoni e incastrate tra le foglie. Pipistrelli impazziti e intermittenti nel fascio dorato che dall'alto delle lampadine finisce per schiantarsi al suolo e rischiara i sassi.
Lì dovrei stare. Per terra. Morta. Impietrita. Mi volto, a destra e a sinistra, una scia abbagliante come quella di una cometa svanisce in una strada secondaria.
Da quanto sto camminando? Tiro fuori il cellulare dalla tasca per controllare l'ora, ma lo schermo è nero. Cazzo.
Gli anfibi cominciano a ferirmi i piedi, e arriva il bruciore delle vesciche che iniziano a formarsi sotto la pelle, eppure il dolore fisico è niente rispetto a quello che se ne sta nascosto dentro e consuma, soffoca.
Tiro un lungo sospiro tremolante. Mi porto dentro il ghiaccio di gennaio. Divento un racconto d'inverno, una creatura che vive nelle fiabe più tetre.
Una principessa vampiro. La maledizione che striscia sulla terra e si annida nei corpi che tocca.
Carestia e pestilenza.
Ogni più misera cosa.
Che ci ha visto Jonas in una come me? Una persona buona come lui, una persona così amabile, una persona che ha tutto e può avere tutto ciò che desidera... Perché non mi butta via come si fa con gli scarti?
I lampioni tremolano, come se anche loro stessero per spegnersi da un momento all'altro. Ogni tanto, una macchina passa, illumina per un istante la strada buia e poi tutto ritorna nell'ombra. C'è un silenzio spettrale, interrotto solo dal rumore dei miei passi e dai miei singhiozzi. Ogni suono si amplifica e diventa minaccia, così come l'ombra che mi segue e si adagia sul muro al mio fianco.
Ho il terrore di voltarmi e vederci una faccia nella sagoma scura che mi cammina accanto.
Rallento fino a fermarmi, strofino le braccia e provo a scacciare il gelo, un brivido mi fa battere i denti. Le dita dei piedi sono così fredde che ormai non le sento più. Devo continuare a camminare. Allontanarmi da qui.
Tornare a casa. Quella casa identica alla sua. Alla mia finestra identica alla sua. Affacciarmi, guardare fuori e sapere che lui non c'è. Non c'è per colpa mia. Più cammino, più il dolore cresce.
Un'auto si avvicina, il motore ronza basso e risuona tra le mie costole, tra gli organi che adesso sembrano fatti di neve, pronti a sbriciolarsi a ogni vibrazione. Mi supera di poco, rallenta, la sensazione di avere gli occhi di qualcuno puntato addosso. Il vetro del finestrino si abbassa, e un fischio trafigge l'aria. Trafigge anche me. Una manciata di spilli lanciata sul mio petto.
«Ehi, Bambolina, dove vai?» una voce viscida, strascicata, quella di qualcuno che ha bevuto troppo e male. Il terrore mi stringe lo stomaco. Lo stesso terrore che mi ha messo addosso Gideon. Il respiro si blocca, mi guardo attorno, cerco una via d'uscita. Non c'è nessuno. Niente e nessuno fino all'orizzonte.
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BURNING
Romance🌶️🔞 Storia altamente sconsigliata a un pubblico minorenne 🔞🌶️ Ogni storia di perdizione comincia con un desiderio e BURNING è una storia che brucia, di un desiderio così assoluto da divenire mostruoso. Blake, Victor e Jonas hanno diciotto anni...