Il cuore batte sordo nel petto, il modo in cui scandisce il tempo mi accompagna nella mia marcia verso la fine.
La fine e l'inizio.
Distruggere per costruire. Non ho più un padre. Quello stronzo è bruciato vivo.
L'odore di bruciato si attacca ai vestiti, si infila tra le fibre, nei capelli, in fondo ai polmoni. Nei pensieri. Forse è anche in circolo nel sangue.
Cammino verso casa di Victor. Continuo a fissarmi le mani, le guardo senza vederle davvero, sporche del passato che ho appena dato alle fiamme. Era giusto, la cosa migliore, eppure non riesco a sentirmi pulito.
Non avevo mai notato quanto le nostre case fossero distanti. In macchina non lo sono per niente, ma la macchina l'ho lasciata lì, nel giardino di casa.
Sarà bruciata? E il labirinto?
Il legno scuro della sua porta mi si para davanti, dopo un'infinità di passi. L'aria fredda della notte mi entra nei polmoni, ma non basta a spegnere l'incendio che ancora si agita dentro. A portarsi via la puzza di omicidio.
Il portone si apre prima ancora che possa bussare. Victor appare come appaiono i miraggi, in piedi, la mano appoggiata al telaio e gli occhi pieni di domande. Ci guardiamo per un istante, e tutto ciò che ho dentro, tutto ciò che mi ha consumato fino a ora, sembra collassare. Non c'è più niente che possa reggere. Senza dire una parola, mi butto contro di lui.
Affondo il viso nella sua spalla, il suo odore mi invade, fresco e familiare, mentre la mia pelle, che sa di fuoco, si scontra con la sua freddezza. Puzzo di fumo. Puzzo di ciò che ho fatto, di ciò che ho cancellato. Il respiro arranca.
Gideon non c'è più.
Victor resta immobile, forse neanche respira, è come se non sapesse cosa fare. Ma poi le sue braccia si chiudono attorno a me, lente, con una sorta di curiosa esitazione.
Respiro contro il suo collo, il suo profumo mi riporta alla realtà, lontano dall'odore acre di cenere e benzina. Le parole mi escono dalla bocca senza pensarci. Un fiume che rompe gli argini di notte.
«È morto.» sussurro. Le parole si sciolgono contro la sua pelle. «L'ho ammazzato.» Per te.
Victor si irrigidisce. Il suo corpo diventa una statua sotto le mie mani, ma non si allontana. Il suo respiro si fa più pesante.
Resto attaccato a lui, come se potesse assorbire lo schifo che mi porto dentro, come se potesse ripulirmi, trasformarsi in un fiume e scorrermi contro. I miei occhi si chiudono, mi permetto di non pensare. Non c'è più la casa che brucia, non ci sono più le fiamme che divampano. C'è solo lui, il suo corpo contro il mio, quella presenza che mi tiene insieme mentre tutto il resto si sgretola.
«L'hai fatto davvero?» La sua voce arriva da un'altra dimensione, ma so che non me lo sta davvero chiedendo. Lo sa.
Annuisco contro di lui, le mie mani si aggrappano alla sua maglia. Non riesco a parlare. Ho le sillabe incastrate nell'esofago.
Lui mi stringe più forte, e quel gesto, quel semplice gesto, mi ripaga di tutto.
Andrebbe bene anche se andassi in galera.
Il silenzio si allunga, ma non è un vuoto. C'è qualcosa di rassicurante dentro.
«Puzzi come una ciminiera.» sospira. «Ma almeno non hai più lo stesso odore di tuo padre.»
Svanito. Gideon è svanito. E per un attimo mi illudo che il suo sangue non sia più nel mio corpo. Svanito come neve sotto il sole di primavera. Il passato che ho portato addosso per così tanto tempo si dissolve, diventa cenere.
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BURNING
Romance🌶️🔞 Storia altamente sconsigliata a un pubblico minorenne 🔞🌶️ Ogni storia di perdizione comincia con un desiderio e BURNING è una storia che brucia, di un desiderio così assoluto da divenire mostruoso. Blake, Victor e Jonas hanno diciotto anni...