(POV Victor)
«Bene, direi che ora che le coppie sono formate potete dividervi nelle varie stanze così potete provare in pace.»
Sgrano le palpebre, ma non ha pietà di me. Non ha pietà di nessuno, Beth. Per lei ci sono solo il teatro e quella psicopatica della sua insegnante. Il resto è trasparente. Io sono trasparente.
Maggie mi lancia un'occhiata, nei suoi occhi non c'è traccia di fiducia. La capisco: l'idea di finire in una stanza con Jonas non le piace neanche un po'. Le faccio cenno di stare tranquilla. Mi fido di Joh. Non farebbe male a una mosca.
No, però quella frase di Mag mi risuona in testa peggio di un disco rotto.
E se vi avessimo detto di no? Mando giù la poca saliva che ho in bocca. No, ci metto la mano sul fuoco che lui non avrebbe fatto niente del genere.
Cammino verso la stanza con Blake al mio fianco. Tra noi una corda tesa pronta a spezzarsi. Scuoto la testa, i pensieri si intrecciano. Apro la porta della camera dove avrei dovuto dormire con lei, e dove invece, alla fine mi sono ritrovato con Margaret. Blake entra per prima, un groppo mi si forma in gola, sudo freddo. La superficie della porta è ruvida sotto le dita, il contatto mi ancora alla realtà delle cose. I polpastrelli scivolano, seguono le venature del legno e si fermano sulla maniglia. Me la tiro dietro e chiudo.
Il silenzio ci piomba addosso, umido e freddo. Blake si guarda intorno, incrocia le braccia sul petto come se volesse proteggersi.
Proteggersi da me.
Forse è quello che è successo a Maggie che mi fa vedere mostri e prede ovunque. Lupi e conigli.
Ma lei, Blake, non è niente del genere.
Non sarà mai la vittima di nessuno. Lo so io e lo sa anche lei.
I suoi occhi azzurri passano su ogni dettaglio della stanza. Il letto sfatto dove ho dormito con Maggie, le lenzuola sgualcite, i cuscini ammassati in un angolo. So bene a cosa sta pensando. Pensa quello che penso anch'io, di lei e Joh. Solo che a lei non importa. A lei non frega niente se io scopo con un'altra.
«Tu la mattina rifai sempre il letto.» Lo dice e la sua voce pare il preludio di una disgrazia. «Che è successo stamattina?» Aggrotta le sopracciglie e mi squadra.
«Non è successo niente.»
«No?»
«Avevamo fame e siamo usciti...»
Mi guarda e lo sa che sto dicendo una bugia, però alla fine è così che facciamo: ci crediamo lo stesso, anche quando è palese che mentiamo.
Continua a fissare quel letto e quanto è palese, che ci immagina nudi a scopare nel blu delle lenzuola.
«Se vuoi andiamo da un'altra parte.» Mi esce appena un sussurro.
Blake scuote la testa. «Ma no, perché?» Mi sorride, eppure i suoi occhi dicono tutt'altro. Inclina la testa, i capelli neri le scivolano sulle spalle, guarda il foglio che le ha lasciato Beth, me lo passa. «Come si interpreta una cosa del genere?»
Rido, un suono vuoto e strano. «Abbiamo già interpretato una cosa del genere, l'altra notte nella serra.» Le parole escono più amare di quanto avessi previsto. Sembra triste, Blake, e non capisco il perché. «Che c'è che non va?»
«Non c'è niente.» Un tono calmo, lontano, quasi.
Mi mordo il labbro, cerco di trovare il coraggio per continuare a parlare. «Ci conosciamo troppo bene noi due, per dirci certe stupidaggini.»
Si sistema i capelli dietro le orecchie, un gesto nervoso che ripete un paio di volte. «Ci hai pensato a quello che è successo?» Come fa un sussurro a rimbombare come un tuono?
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BURNING
Romance🌶️🔞 Storia altamente sconsigliata a un pubblico minorenne 🔞🌶️ Ogni storia di perdizione comincia con un desiderio e BURNING è una storia che brucia, di un desiderio così assoluto da divenire mostruoso. Blake, Victor e Jonas hanno diciotto anni...