(POV Jonas)
Il viso di Blake sfoca dietro alle mie lacrime. Ogni contorno, ogni linea del suo volto diventa un'acquerello confuso di rosa e blu, i capelli sono china scura che si diffonde sul tessuto. Avvicino il viso al suo, per darle quello che ha chiesto: una cosa semplice e stupida, un bacio sulla bocca. Le nostre labbra si sfiorano, chiudo le palpebre. Il pianto, che ho cercato di trattenere, sgorga finalmente libero, le lacrime scivolano giù e si riversano addosso a lei come ha fatto il mio seme un attimo prima.
La sua bocca è sulla mia. Mi trema il respiro. Mi sono masturbato sulla sua pancia, l'ho inondata di sperma e tremo come un coglione per un minuscolo bacio.
Mi accascio sopra di lei, il mio corpo cede sotto il peso di un'emozione che non capisco. Ogni singhiozzo mi chiude la gola in una morsa che non lascia spazio al respiro. Le mani di Blake mi avvolgono il corpo, le sue braccia mi stringono forte in un abbraccio che ha il sapore della disperazione. I nostri corpi uno sull'altro. Gli umori che si mischiano. La sua figa bagnata e quella chiazza sulle lenzuola. E va bene. Sto bene. Su di lei sto bene. Però quello che ho detto, no. Come cazzo mi è venuto?
Ripete "Va tutto bene" in un loop incessante, la sua voce è un sussurro che vorrebbe rassicurarmi eppure non ci riesce.
Lei, vuole rassicurare me. Lei. Dopo che le ho detto come immagino venga stuprata. L'immagine su cui mi faccio le seghe. La cosa che me lo fa diventare duro, appena ci penso. Non va bene un cazzo.
«Che hai?» mi chiede, la sua voce è preoccupata, dolce, un filo di ansia trapela nelle sue sillabe.
«Faccio schifo, cazzo.» La mia voce si spezza, mi esce un gemito soffocato tra i singhiozzi.
«Non fai schifo.» Il tono di Blake è fermo, deciso, come se potesse scacciare via i miei demoni con le parole. Un esorcismo strano, che fa tenerezza.
«Sì, invece.» Tiro su col naso, annaspo in cerca d'aria. «Cristo, B., ti ho detto delle cose di merda e ti ho ricoperta di sperma mentre lo dicevo.» E tu me l'hai lasciato fare.
Tu non mi hai detto niente. Hai picchiato Victor per un bacio e sei stata buona a sentire tutto lo schifo che dicevo.
Mi accarezza la schiena, le sue dita tracciano linee dolci lungo la mia spina dorsale. Ogni tocco mi fa vibrare. «È una fantasia, Joh, non è niente. Non è niente.» Lo ripete come un mantra.
Il nostro respiro si allinea, un ritmo lento e profondo su cui provo a sincronizzare il mio cuore in tumulto. Le sue parole si mescolano con il rumore della neve che cade fuori.
Le lacrime continuano a scendere e bagnano la sua pelle. Non riesco a sentire il suo profumo, se piango non posso sentire l'odore di Blake. La luce del pomeriggio si fa più tenue, sfuma in toni dorati che si riflettono sulle sue palpebre. Le sue guance sono ancora arrossate dall'eccitazione di poco fa, ma ora sono anche bagnate dalle mie lacrime.
«Non è niente,» ripete, alza la voce, come se volesse convincere entrambi. «È solo una fantasia. Non c'è niente di sbagliato.»
Perché allora non riesco a smettere di piangere?
Il dolore nel mio petto inizia a sciogliersi piano, un nodo che si allenta. Le mani di Blake continuano a muoversi sulla mia schiena, tocchi leggeri, come se avesse paura di farsi sentire troppo. Mi aggrappo a lei, cerco conforto, cerco solo una via d'uscita e la cerco nella sue carne.
«Non fai schifo,» sussurra. «Tu sei quello che sei, Joh.»
Il mio respiro si fa meno affannoso, la morsa alla gola si allenta.
Mi bacia la guancia, un tocco leggero che mi fa rabbrividire. Le sue parole, però, mi colpiscono come una frusta.
«Vorresti davvero che mi capitasse qualcosa del genere? Che qualcuno mi scopasse a forza?» La sua voce è sottile, forse ha paura di quello che potrei rispondere.
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BURNING
Romance🌶️🔞 Storia altamente sconsigliata a un pubblico minorenne 🔞🌶️ Ogni storia di perdizione comincia con un desiderio e BURNING è una storia che brucia, di un desiderio così assoluto da divenire mostruoso. Blake, Victor e Jonas hanno diciotto anni...