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Guardo l'ora, è l'una di notte. Molte persone se n'erano già andate, sono rimasti pochi tavoli ancora colmi, vedendo che la situazione è sotto controllo e il mio aiuto non è fondamentale, decido di uscire a prendere una boccata d'aria.

Mi sdraio su un muretto appena fuori dal bar e guardo le stelle, il silenzio mi permette di schiarirmi le idee e decidere cosa fare con Nicholas. Chi sono io per dire a una persona che non conosco di stare alla larga da qualcuno, nessuno. Mi prenderebbe per una psicopatica, già pensa che io sia stramba e una stalker, se al mio curriculum aggiungessimo anche psicopatica non so se qualcuno mi approccerebbe ancora in questo paese. Sento la porta del bar sbattere e un chiacchiericcio leggero raggiungere il piazzale dove sono sdraiata, non mi importa cosa possano pensare, rimango impassibile.

Noto che le persone appena uscite dal locale sono niente meno che Nicholas e un suo amico, la luce soffusa del lampione mi permette di vedere la loro figura ma non la loro espressione anche se posso solo immaginarla. 

« Che cazzo, ma mi segui proprio ovunque ». Nicholas mi guarda, facendo un profondo tiro alla sigaretta appena accesa, non ho voglia di litigare ne tanto meno guardarlo, sono solo stanca.

« Tecnicamente sei tu che stai seguendo me, perché io ero fuori già prima che voi arrivaste ». Il mio tono di voce è piatto, non fuori esce nessun tipo di emozione. Dopo aver detto questa frase Nicholas butta la sigaretta per terra, ed entra di nuovo nel bar. Bene, la mia presenza lo infastidisce a tal punto, che non riesce nemmeno a condividere uno stesso spazio con me in silenzio. Sembrava quasi ferito. 

« Devi avere pazienza con lui, anche se non lo ammetterà mai, gli piace il fatto che tu gli sappia tenere testa». Non mi sono accorta che fuori, è rimasto il suo amico. Continua a fumare guardandomi, mi siedo e gli faccio posto affianco a me. La sua figura slanciata accetta l'invito a sedersi. Lo guardo: è molto alto, gli occhi castani, i capelli neri e il suo outfit elegante non passano di certo in osservato. Ora capisco quando Luna mi diceva che il gruppo di amici di Nicholas conquista molte ragazze.

«Non capisco, io non gli ho fatto niente di male, è stato lui a venirmi addosso la prima volta», guardo il ragazzo e lui sorride mentre espira il fumo verso il mio viso.

«E' più semplice di quanto immagini, la prima volta non pensava che tu potessi trasferirti qui. Fa sempre così: accetta le situazioni occasionali, ma scappa se qualcuno cerca di entrare nella sua vita ». Le parole dette dall'amico, non fanno altro che collegare i puntini su Nicholas, alla fine anche il fratello mi aveva avvertita su questo fatto. Ma non posso farci niente, non riesco ad ignorarlo quando ci incontriamo, è più forte di me. E anche se odia ammetterlo a sé stesso, anche lui non riesce a non rivolgermi la parola. Che gli piaccia o no, siamo più simili di quanto pensi.

«Comunque piacere, Matilde ». Sorrido porgendogli la mano, me la stringe e a sua volta si presenta: «Filippo» .

«La frase che hai detto prima, lo capisco in fondo, anche io ci sono passata. La ragazza con cui si sta frequentando ora, lo porterà ad annullarsi, non è la persona che finge di essere quando si presenta, è molto tossica.». E' stato più forte di me, se non posso avvertire il diretto interessato, avverto il suo migliore amico. Per quanto Nicholas mi sia indifferente, non posso fare a meno di proteggerlo da Gaia. 

« Sembra che tu la conosca bene». Ha un sopracciglio alzato mentre dice queste parole, sembra interessato a quello che gli racconto. Filippo è l'opposto di Nicholas: è solare, simpatico, sta agli scherzi e sa ascoltare. Mi viene quasi spontaneo raccontargli di Gaia. Di una vicenda in particolare.

« Io e Gaia siamo sempre state amiche, ha avuto una situazione famigliare difficile poiché i suoi genitori si drogavano e lei è finita in numerosi case famiglia. I suoi rapporti con le persone sono quasi morbosi, a tal punto da sviluppare una gelosia tale da opprimerti. Ama le attenzioni, soprattutto quelle dei ragazzi, anche se non lo ammetterà mai e farà la schifata. Una volta io ero fidanzata con un ragazzo del mio vecchio paese, era estate ed eravamo ad una festa. Ci siamo ubriacati, e lui mi ha portato in bagno per secondi fini, quando abbiamo finito, siamo usciti e io sono ritornata a ballare. Gaia lo sapeva benissimo che io e lui stavamo assieme, avevo già notato dei comportamenti strani da parte sua ma non ci ho dato peso fino a quando, lei lo prese e lo baciò per poi portarlo in bagno.». Quel ricordo mi fa sempre spezzare il cuore, perché una volta che mi sono fidata di due persone, entrambe mi hanno tradita. Non potevo immaginare che i mi piace che Gaia metteva al mio ex volessero dire qualcosa, oppure quando lei lo abbracciava per salutarlo. Invece sono stata una stupida. Nonostante tutto l'ho perdonata, quella sera, aveva fumato tre canne e bevuto innumerevoli alcolici e oltre al bacio non è andata, perché il mio ex è scappato da lei. Sono stata una stupida e l'ho capito troppo tardi. 

Questo scherzo l'ha fatto anche ai miei successivi fidanzati, fino a quando non l'ho affrontata e lei ha messo le famose storie su Instagram, dove diceva tutti i miei segreti. Da quel giorno non l'ho più cercata e ho fatto bene, perché senza di lei nella mia vita, ricomincio finalmente a respirare di nuovo. Filippo mi guarda a bocca aperta, penso sia rimasto sconvolto dal mio racconto, io mi metto a ridere per la sua reazione anche se ho il cuore a pezzi per quei trascorsi.

Luna esce a cercami, non appena mi vede mi viene incontro abbracciandomi. Filippo vedendo Luna si alza in piedi e la saluta timidamente. Noto che si guardano in modo molto dolce, così decido di lasciarsi soli ed entrare a finire di sistemare gli ultimi tavoli della serata.

Comincio a sparecchiare e a pulire i tavoli. Appoggio il vassoio con i bicchieri di vetro sul bancone, passandoli alla mia collega, quando un altro cameriere non vedendomi si gira e mi finisce addosso, facendo cadere il vassoio. Stavo quasi per cadere, quasi  perché Nicholas mi riesce a prendere e tirarmi a sé, evitando che mi facessi male con i vetri rotti.

«Cazzo stramba, ma nemmeno stare in piedi sai fare?». Dopo aver detto questa frase, il cameriere che mi ha colpita inizia a chiedermi scusa. Nicholas lo fulmina con lo sguardo come se volesse incenerirlo all'istante, non lo facevo un tipo tanto protettivo. Il cameriere vedendo il suo sguardo, sparisce, credo per la paura di essere picchiato.

«Grazie, ma ce l'avrei fatta benissimo anche da sola». Mento. Probabilmente sarei caduta sopra ai vetri e mi sarei tagliata tutta. 

«Sì, certo, da quando sei arrivata non hai fatto altro che finire addosso alle persone». La sua stretta si fa più salda attorno al mio braccio, siamo a pochi centimetri di distanza, sento il suo respiro sulla mia pelle. Inizio a deglutire senza mai staccargli gli occhi di dosso, so che le mie pupille mi stanno già tradendo, dilatandosi, ma anche le sue lo stanno facendo. Rimaniamo a fissarci senza parlare, la tensione si può tagliare con un coltello, mi sento vulnerabile di fronte a lui. Mi lascia il braccio e mi sfiora leggermente il fianco nel movimento, iniziano a salirmi i brividi su tutto il corpo e  il calore inizia a propagarsi. 

All'improvviso però tutto il calore che stavo iniziando a provare viene spento, quando Gaia "per sbaglio" mi rovescia tutto il suo drink rosa addosso. Indietreggio subito da Nicholas, capendo cosa fosse appena successo, i miei occhi iniziano a diventare lucidi. Corro in bagno e caccio indietro tutte le lacrime che stavo per versare. Sono furiosa. Luna e Filippo, vedendo tutta la scena mi raggiungono in bagno e mi trovano a strofinare energeticamente la maglia per togliere tutto l'appiccicume. Filippo cerca di sdrammatizzare, buttando la situazione sul ridere, «Guarda il lato positivo, ora odorerai sempre di caramella, tipo quelle fruttate e gommose alla fragola, le migliori in assoluto». Abbozzo un sorriso, non perché mi abbia consolata, ma perché il modo in cui l'ha detto faceva ridere. Luna dal canto suo non penso sia d'accordo con me, gli tira una gomitata e aggiunge dolcemente: «Quella stronza lo ha fatto perché è gelosa, le dà fastidio il fatto che tu le possa rubare Nicholas». 

Io che rubo Nicholas?  quelle parole mi suonano strane, ma Gaia è sempre stata gelosa dei miei fidanzati, ma soprattutto dei suoi, non voleva mai presentarmeli o se lo faceva non voleva che io parlassi con loro. Forse Luna ha ragione, Gaia ha paura che io possa fare la stessa cosa, che lei fece con me. 

Mi faccio forza, esco dal bagno assieme a loro e continuo a sparecchiare. Arrivo al tavolo dove erano seduti i ragazzi, non c'era niente sopra se non un tovagliolo, noto che sopra a pennarello c'è scritto qualcosa.

«Mi dispiace per prima stramba, te l'ho detto che urti sempre le persone, ma ancora non mi credi»

Sorrido come una scema, non c'è scritto chissà cosa, ma quelle parole scritte da lui mi fanno sentire subito meglio. Metto il bigliettino nella mia borsa e torno a casa.

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