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Sono sulle porta della veranda della baita, padre William invita sia me che Luna ad aiutarlo ad esporre il programma, perché lui non ha la minima idea di cosa noi abbiamo preparato per questa lunga settimana. «Io mi immagino se mai padre William dovesse avere l'Alzheimer, cosa farebbe?» Bisbiglio all'orecchio di Luna, Filippo ha sentito e credo anche Nicholas. Tutti e tre sogghignano leggermente alla mia battuta anche se Nicholas piuttosto che sorridere sta guardando da un'altra parte per non darmi la soddisfazione. Io e Luna ci avviamo verso il microfono. 

Tutto ad un tratto quando Luna sta per iniziare a parlare, un tuono rimbomba sonoro nel cielo. Mi spavento leggermente, come molti dei bambini presenti nella veranda. «Come avevamo previsto il tempo oggi si prospetterà molto brutto. Quindi accordandoci con la cucina, oggi faremo dei biscotti da mangiare domani mattina a colazione, stasera si ripasseranno le coreografie e si giocherà a Lupus in fabula» I bambini sembrano contenti lo stesso anche se fuori piove, per fortuna abbiamo preparato varie attività nel caso in cui fuori facesse brutto tempo. 

Appena finito di spiegare, vedendo che la soglia dell'attenzione è calata drasticamente decidiamo di non interferire ulteriormente e lasciare andare i bambini nella sala da pranzo. Noi educatori ben presto prepariamo tutti gli ingredienti necessari per produrre larghe quantità di biscotti con gocce di cioccolato. «Nicholas amore mio, puoi spiegarci la tua ricetta dei biscotti?? dovete sapere tutti che lui è un cuoco famoso» Nicholas sprofonda dall'imbarazzo, Filippo scoppia a ridere nel silenzio tombale che si è venuto a creare. Il suo amico gli tira una gomitata e abbastanza seccato risponde a Rosanna, la quale si è messa subito ai suoi servigi manco fosse una schiava.

 «Devi smetterla di rendermi ridicolo. Poi non sono nemmeno così famoso, una ricetta dei biscotti riuscirebbe chiunque a farla, persino la stronza» Sentirmi prendere in causa mi ha fatto rizzare in piedi, mi dà fastidio che dalla sua bocca esca ancora il mio nome. «Vedo che continui ad avermi in testa, pensavo che noi due ci odiassimo» Lo guardo con atteggiamento di sfida. Alla fine è vero: lui ha detto che noi due siamo destinati ad odiarci e ora continua ad avere il mio nome nei suoi pensieri e in bocca. Hai solo peccato di odiarlo troppo. Le parole di Luna iniziano a risuonare nella mia testa, sorrido leggermente stando nel mio mondo, dove ben presto la sua voce acida mi riporta alla sala da pranzo della baita. 

«Ora non vantarti troppo, non mi stavo riferendo a te» Lo guardo con uno sguardo di incredulità, può continuare a raccontare menzogne, io non gli crederò mai. Lascio perdere questo battibecco inutile che sta portando di nuovo l'attenzione su noi due, ci manca solo che tutti inizino a mettere in giro delle voci ambigue e saremmo a posto per sempre. Iniziamo a dividere gli ingredienti sotto la supervisione accurata di Nicholas che come un ricettario umano ci indica le dosi a memoria e i procedimenti. Dopo la spartizione a tutti i bambini, anche noi educatori decidiamo di partecipare. In un tavolo a parte ci siamo messi io, Luna e Filippo. Nicholas invece gira per i tavoli a controllare l'operato di ognuno di noi, aiutandoci in caso di necessità.  

Filippo come suo solito sta facendo su un casino, devo segnarmi su un'agendina il fatto che non lo si debba mai mettere a cucinare. Nei capelli ha dell'albume di uovo, che non si sa ancora come abbia fatto a finirci lì sopra, la maglietta è piena di farina e la sua bocca è sporca di cioccolata. Osservo la sua ciotola contente le gocce di cioccolato, metà se lo è mangiato lui. I suoi biscotti probabilmente usciranno senza. Rosanna continua ad alzare la mano per farsi aiutare da Nicholas «Amoruccio, mi aiuti ad impastare che non riesco?» «Nico, mi aiuti a mettere le uova che non sono capace?» «Cuoco mi aiuta a mettere le gocce?» «Bellissimo mi aiuti a fare le formine?» La sua voce mi sta nauseando, stiamo facendo i biscotti da due ore e lei per due ore ha chiesto aiuto a Nicholas. E' l'unica che ha finito i biscotti in anticipo. Nicholas è stufo di averla attorno, si è capito dal fatto che le ha fatto i biscotti per prima così che lei fosse obbligata ad aiutare i bambini e a stargli lontano. Un po' mi dispiace per lui, avere una palla al piede attaccata tutto il giorno non deve essere facile. 

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