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Mi sveglio bruscamente, sono completamente assonnata, non ho le forze per andare a correre con Diana.
Mi giro dall'altro lato del letto e mi trovo la mia cagnolona a fissarmi, sta aspettando il momento in cui mi alzerò e la porterò a spasso.
Cerco di ignorarla, ma più lo faccio e più lei si avvicina leccandomi il viso.
Sbuffo e mi alzo, non ho altre alternative. Mi vesto controvoglia ed esco a correre.
Dopo due ore finalmente torno a casa e mi faccio una doccia. Ho i muscoli indolenziti ma ne vale la pena, mi piace tenermi in forma.
Metto due cerotti sulle vesciche ed esco di casa in macchina.
Prendo il telefono e chiamo Antonio.
«Anto? 10 minuti e sono a casa tua. Spero tu sia carico per oggi»
Sento che mugugna qualcosa di insensato, si è appena svegliato. «Antonio muoviti. Oggi abbiamo tanto da fare» Parcheggio davanti casa sua e attendo che scenda. Antonio è sempre stato uno straordinario ballerino, io e lui ci siamo conosciuti in una competizione importante, che ci ha condotti poi a gareggiare come partner e vincere un sacco di premi. È grazie a me se Elpidio e lui stanno assieme.

Lo vedo scendere le scalinate di casa sua in completa tranquillità. In mano il suo solito borsone, mi vengono in mente i vecchi ricordi in cui lo passavo a prendere e ci allenavamo per giorni interi. Gli Sorrido e appena si siede sul sedile gli appoggio in mano la colazione che gli ho preso nel mentre che lo aspettavo.
«Ringraziami più tardi» Lui mi guarda sorridendo per poi alzare il volume della musica altissimo. Ci scateniamo in macchina, siamo carichi come due molle per ballare e preparare le coreografie.
Arriviamo in oratorio e dopo aver fatto riscaldamento proviamo qualche passo, tanto da trovare l'armonia tra noi due, persa quando ho mollato danza.
Faccio partire un pezzo di musica classica e iniziamo a danzare leggiadri.
«Vedo che nonostante tu non faccia più danza da molto, non hai perso la tua estrema eleganza» Gli faccio un inchino per questo enorme complimento. Mi fa piacere sapere che ho ancora talento in questo mondo.
«Allora...Che cosa dobbiamo coreografare?» Gli faccio sentire la playlist con dentro tutte le musiche: tra quelle degli Abba, quelle per i bambini e quelle per gli animatori in tutto sono 20. Matilde, sei sicura che ti ricorderai tutto? Questo mio pensiero c'è sempre stato fin da piccola, la paura di sbagliare è sempre stata molta. Paura che ho ancora oggi.
«Beh...Qui sulla scaletta c'è scritto tutto, ma non chi siano i protagonisti dello spettacolo» Arrossisco, non ho volutamente scritto i nomi dei protagonisti perché non so effettivamente chi li voglia fare.
«Dobbiamo ancora deciderli infatti» Antonio si avvicina, mi porge il foglio e ride.
«Loro non hanno deciso, ma tu sì e sappiamo entrambi che vuoi una sola persona al tuo fianco» Lo spingo via leggermente, non è vero che stavo pensando a Nicholas. Sinceramente non saprei nemmeno se partecipare o meno a questo spettacolo.
«Vuoi parlare ancora per molto o possiamo ballare?» Fulmino Antonio, prontamente si mette accanto a me e iniziamo ad assemblare dei passi fattibili per tutti.

Cominciano ad arrivare tutti i bambini e gli educatori. Io e Antonio però siamo ancora in saletta a provare i passi. Siamo riusciti a coreografare 4 musiche. Per fortuna abbiamo deciso saggiamente di fare durare le coreografie massimo un minuto ciascuna.
Raggiungiamo gli altri nel salone, siamo accaldati e sudati. Essere in oratorio dalle 6 e ballare due ore di fila ci ha sfiniti. Purtroppo o per fortuna però ci manca ancora tanto lavoro da fare.
Un tuono interrompe il mio flusso di pensiero. Mi scordavo che questa settimana hanno messo pioggia e grandine tutti i giorni.
Padre William prende il microfono e dopo averci fatto pregare porge il microfono a Luna. Mi fa questo favore di spiegare lei perché non mi ritrovo più fiato in corpo.
Guardo tra le persone in cerca di un paio di occhi. Appena li incontro sorrido, mi stavano già guardando. Il suo sguardo mi rimette subito in forze per ballare e fare altre mille cose.
Antonio si avvicina al mio orecchio notando gli sguardi tra me e il ragazzo.
«Ora abbi il coraggio di ammettere che tu non lo voglia come protagonista» Io arrossisco e mi ammutolisco tutto d'un tratto. Riporto il mio sguardo su Nicholas il quale sembra molto geloso della presenza di Antonio al mio fianco.
Una volta che Luna ha spiegato tutto quello che accadrà questa settimana, noi educatori ci riuniamo tutti in saletta per poter pensare ai ruoli da dare a ognuno di noi.

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