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Stamattina appena alzate siamo corse a casa di Luna a prendere la valigia, siamo leggermente in ritardo per partire, il pullman parte tra esattamente 10 minuti e noi dobbiamo farcela. «Luna, muoviti ci mancano 7 minuti per arrivare in piazza, dobbiamo correre» Appena scese le scale fuori casa sua iniziamo a correre. Non abbiamo mai sudato così tanto in vita nostra. Una volta arrivate, Luna va a salutare Filippo. Nicholas è in disparte con Rosanna che gli sta addosso come al solito, il suo sguardo d'odio nei miei confronti non fa altro che alimentare la mia voglia di andarmene a casa. «Matilde, i pullman sono in ritardo, arriveranno tra 30 minuti a causa di un disguido» Padre William è come se mi rimproverasse per il fatto che i mezzi non siano qui. Non è colpa mia se hanno avuto il disguido, io ho solo chiamato per prenotarli. Sono stufa che le persone se la prendano con me senza motivo. 

«Guarda chi c'è» Luna viene di fianco a me e mi sussurra all'orecchio, alzo lo sguardo e in lontananza vedo Andrea che mi saluta e mi fa cenno di andare verso di lui. Lascio le mie cose a Luna e mi incammino nella sua direzione. «Non siete ancora partiti...meglio... Senti Mati ti volevo chiedere scusa per ieri, non dovevo provocare Nicholas e non dovevo spingerlo. Spero di non averti offesa in alcun modo. Non era mia intenzione, è solo che io e Nicholas non abbiamo un rapporto molto bello come hai visto...» Le sue scuse sono sincere, almeno così mi sembrano, non so più di chi mi possa fidare. Questa situazione mi sta mandando in crisi. «Tranquillo Andrea, grazie delle scuse. Alla fine avevi ragione su Nicholas dovevo darti ascolto... Comunque dovresti chiedere scusa alla mia schiena più che altro» La butto sul ridere, lui però sembra rattristirsi ancora di più, il suo viso è ancora segnato dai pungi di Nicholas, mi dispiace che questo sia successo a causa mia, non volevo che accadesse questo casino. 

«Scusami, spero che non ti abbia fatto male» Sì, mi ha fatto molto male, sulla mia schiena è presente un livido molto grosso e non riesco molto bene a piegarmi per la botta. «Ma no tranquillo, mi è già passato» Certo Matilde, come no. Sento degli occhi addosso, appena alzo lo sguardo noto che Nicholas in lontananza ci sta guardando, ma non sono problemi miei, che guardi pure. Per me è finita qui. Devo resistere una settimana con lui appiccicato tutto il giorno e poi entrambi ci scorderemo della nostra esistenza. 

«Andrea...mi dispiace averti tirato lo schiaffo, lo meritavi in quella situazione ma non avrei dovuto alzare le mani. Perdonami» Lui sorride tranquillo come se non fosse mai successo niente «Tranquilla, sono fatta di ferro io» Mi fa l'occhiolino, prima che possiamo dire qualcosa però i pullman arrivano in anticipo rispetto all'orario che avevano indicato.

Saluto frettolosamente Andrea e mi reco da Luna, la quale vuole subito sapere che cosa volesse da me. Mi dà la valigia e aspettiamo che tutti i bambini salgano sui rispettivi pullman. Rimaniamo giù noi educatori, Nicholas sale per primo e io vedendolo salire sul primo pullman mi sposto sul secondo. Non voglio averci più niente a che fare con lui.

«Dove stai andando??» Luna mi segue «Salgo sull'altro ci sono ancora pochissimi posti» Filippo segue il suo amico e prima si salire ci saluta con la mano, deve essere molto contento di stare una settimana da solo con Luna al suo fianco. «Ma stavamo salendo sull'altro noi » So benissimo chi intende con quel noi e mi dispiace per la mia amica ma quel noi non include me.

Salgo sul pullman, la mia amica mi segue a ruota e si siede accanto a me «Luna che diavolo ci fai qui?? Vai da Filippo muoviti. Non muoio a stare da sola per massimo due o tre ore» Lei fa finta di niente come se non avessi detto nulla. «Luna dico sul serio, scendi immediatamente ora che sei in tempo per farlo o giuro che non ti parlo più. Non complicare le cose tra te e Fil, almeno le vostre stanno andando bene» Una fitta al cuore mi fa perdere un battito, questa frase uscita dalla mia bocca mi fa stare male all' improvviso.

Lei annuisce, ha capito in un certo modo che la mia insistenza è anche per rimanere da sola e soffrire in silenzio. «Dove sei amore mio???» Filippo sale sul nostro pullman e cerca disperatamente Luna tra tutti i sedili, saltellando allegramente. Lei si alza in piedi e lui appena la vede, dall'eccitamento quasi la butta per terra abbracciandola. Mi alzo e cedo il mio posto a Filippo ma proprio quando sto per sedermi accanto a loro, Nicholas mi ruba il posto. Non mi guarda nemmeno negli occhi, alza il cappuccio e la musica.

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