54.

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Apro gli occhi confusa, la mia vista è annebbiata e un enorme mal di testa non mi fa mettere a fuoco gli oggetti che mi ricordano. L'ultima cosa che mi ricordo è la voce di una ragazza.
«Luna?» La certo insistentemente, sarà stata lei a parlare, la sentivo, ne sono sicura. La luce del lucernario mi acceca, alzo le braccia per coprirmi, ma non ho forze. Colpisco qualcosa.
«Aia» La voce della mia amica mi fa sobbalzare. Appena mi vede sveglia mi viene davanti e mi scuote dalle spalle.
«Matilde tutto bene?» Mi urla nelle orecchie. Io annuisco e corrugo la fronte stranita.
«Cosa è successo?» Guardo la mia amica che alle mie parole si agita.
«Non ricordi nulla?» È preoccupata. Mi guardo il corpo: sono in pigiama, ma io non ricordo di essermi cambiata.
«No...Mi gira la testa...» Si alza in piedi e si avvia verso la porta.
«Stai immobile lì. Torno subito» Mi accascio nel letto e guardo fuori. È una splendida giornata di sole.
La porta si apre e Diana balza sul letto, la coccolo un pochino e lei ricambia appoggiandosi sul mio petto. Sento uno schiarimento di voce.
Nicholas entra nella stanza, si siede sul letto e mi guarda scrutandomi attentamente, sta forse cercando di capire come mi senta?
«Stai bene?» Si siede accanto a me, mi prende una mano e me la stringe. Il suo sguardo è vuoto, spaventato e triste. Mi appoggio sulla sua spalla con la testa, mi gira troppo il capo per stare seduta senza appoggio.
«Ora sì» Nicholas non fa una piega, rimane in silenzio. Il rumore dei suoi pensieri mi urla nelle orecchie. So che c'è qualcosa che non va.
«Nicholas sento che non sei in pace con te stesso, che succede?» Alzo gli occhi, per quanto stia facendo il duro è sull'orlo del pianto.
Mi alzo appena, quel tanto che basta da essere faccia a faccia.
«Non ti ricordi niente?» Cerco di sforzare a ricordare, ma ho un vuoto di memoria molto grosso.
«Ero con Andrea, ti stavo aspettando...Avevo paura e poi mi ha abbracciata. Non ricordo nient'altro...Devo essermi addormentata» Abbasso lo sguardo rattristita, sono stata una stupida a fermarmi con Andrea, dovevo andarmene subito. Avevo paura, molta paura. Se me ne fossi andata e a lui non fosse andato bene? Cosa mi avrebbe potuto fare?
Ho la pelle d'oca, Nicholas se ne è accorto subito e si alza a prendermi una coperta. Me l'avvolge dietro le spalle e mi bacia la testa.
«Mati...Io...Devo andare...» Lo fisso nella speranza che le sue parole siano uno scherzo di cattivo gusto. Invece, serio e silenzioso si avvia verso la porta, la apre ed esce senza salutarmi.
Rimango immobile, con un senso di abbandono che cresce sempre di più in me.
Luna viene sovrastata da Nicholas che esce come una furia spintonandola.

«Che gli è preso?» È molto confusa e inutile dirlo, siamo in due.
«Non ne ho idea...Gli ho detto cosa ricordavo e puff lui sparisce» Luna si siede accanto a me dandomi il farmaco da bere.
«Tu sai perché abbia reagito così?» Gioco con il bordo del bicchiere, non posso nascondere il fatto che io ci sia rimasta male.
«Non saprei...» Ci sdraiamo sul letto «Stamattina si è svegliato prima di tutti, ha preso Diana e l'ha portata fuori» Sorrido al pensiero di loro due insieme a fare una passeggiata.
«Ieri sera ha detto qualcosa?» Lei scuote la testa, per poi dopo averci ripensato a lungo «Sì invece, mi stavo confondendo» Si alza di colpo e va a prendere il cellulare.
«Guarda: Mi ha scritto questo prima di trovarti al piano di sopra con Andrea e Gaia» Rimango ad occhi aperti, allora la voce femminile era la sua...Che cosa mi hanno fatto?
Prendo il telefono di Luna e leggo i messaggi: sono tutti scritti in tono agitato, dispersivo e preoccupati.
Uno mi colpisce subito perché finalmente mi spiega cosa sia successo.
"Quegli stronzi le hanno dato qualcosa da bere di strano...È tutta colpa mia" Guardo Luna con le lacrime agli occhi.
«Perché mi hanno fatto questo? E perché Nicholas si prende la colpa?» Inutile dire che qualche secondo dopo mi sono messa a piangere, sarà qualche effetto collaterale?

Penso a lungo in silenzio, quando guardando la mia amica,   in questa casa c'è ancora un'altra persona che mi può dare qualche risposta.
«FILIPPO!» Mi tiro su dal letto, cammino lungo il corridoio e mi dirigo verso la camera degli ospiti. Spalanco la porta e lo vedo rannicchiato mentre tenta di ingannarmi e fare finta di dormire.
«Ah Ah, non ci provare. So che sei sveglio» In tutta risposta sento dei rumori ambigui che provengono dal suo corpo, sta cercando di imitare dei russi?
Gli tolgo le coperte e rimango a fissarlo con le braccia incrociate.
«È sveglio?» Luna mi raggiunge per poi sorridere guardandolo.
«Sì, ma si ostina a fare finta» Apre un occhio per controllare se io lo stia guardando o meno e non appena si accorge che i miei occhi lo fissano, si rassegna e si alza. «Uffa e va bene, vi dirò quello che sta succedendo»  Lo sapevo che in qualche modo sarei venuta a scoprire la verità. «Comincia da quando siete andati in bagno, ho un vuoto da quel frangente in poi» Lui si sfrega la nuca, noi ragazze ci sediamo attorno e lo fissiamo imbarazzandolo. «Non mi stupisce affatto che tu non ti ricorda nulla...Sei stata come dire, drogata» Io aggrotto la fronte e cerco di collegare i punti della sera prima. Un flashback improvviso mi fa ricordare che Andrea mi ha offerto un drink, che io inconsciamente ho bevuto tutto d'un fiato. «Sono stata una cretina» Filippo annuisce e quando Luna vede che sto per piangere gli tira una gomitata per fare in modo che lui mi rassicuri. 

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