46.

12 2 0
                                    

Io e Nicholas ci guardiamo affondo, ci stiamo studiando a vicenda. Una domanda mi rimbomba in testa: che cosa facciamo ora?. 

Luna e Filippo capiscono che questa situazione necessita di chiarimenti faccia a faccia, decidono di prendere Rosanna per un braccio e trascinarla via. Nicholas si avvicina a me e mi scruta attentamente, io faccio lo stesso. I telefoni non smettono di suonare, questa situazione mi sta mettendo al quanto a disagio. Noi però reagiamo come se non ci importasse delle persone che ci stanno cercando,  siamo concentrati ad ammirarci negli occhi senza dire una singola parola. 

«Che cosa fai?» Nicholas mi guarda con gli occhi spalancati quando tocco il cellulare, non appena chiudo la chiamata, fa un respiro di sollievo. Era geloso?. Mi metto a ridere lievemente, al che lui fa la stessa identica cosa per provocarmi. Un leggero fastidio mi pervade il corpo, a vedere la mia espressione sorride compiaciuto. Si avvicina a me e mi continua a guardare negli occhi. 

«Perché non hai risposto?» Le sue mani mi stringono i fianchi e lentamente la sua bocca si avvicina alla mia sorridendo. «Perché non mi importa più niente di Andrea, tutto ciò che voglio è qui» Arrossisco appena per la frase detta, Nicholas mi bacia dolcemente e mi stringe a sé. Per quanto io provi qualcosa per lui, odio il senso di vulnerabilità che ho ogni qual volta succede qualcosa tra noi, questa parte del mio carattere esce sempre quando i  sentimenti diventano molto forti nei confronti di una persona. Mi porta ad essere dolce, spensierata, fiduciosa ed estremamente speranzosa. Ogni volta che questo mio lato esce, il mio cuore sa già come andrà a finire: spezzato, come sempre. 

«Perché tu non hai risposto invece?» Lo guardo chiedendo spiegazioni, nella speranza che mi possa dire qualcosa di carino e dolce come gli altri giorni. «Perché non mi è mai fregato un cazzo di Gaia, voglio stare con te Stramba» Ci baciamo velocemente poiché dei passi riecheggiano alle nostre spalle, Padre William con tutta la calma del mondo sta seguendo il sentiero per raggiungere il resto del gruppo al lago. Non appena ci vede da soli, sorride, un sorriso così sincero e sdolcinato da farmi venire il volta stomaco. «Che cosa ci fate qui voi due, soli soletti?» Si avvicina a noi e ci cinge le spalle con le braccia. Io abbasso lo sguardo pensando  a qualche scusa, quando, Nicholas sembra avercela già pronta. «Padre, lo sa benissimo che Matilde è molto imbranata a camminare... infatti è inciampata di nuovo» Io annuisco per poi ripensare alle sue parole e fulminarlo con lo sguardo. Tra tutte le scuse che gli potessero venire in mente proprio questa?. Nicholas ride per la mia espressione e mi sfiora la mano dietro la schiena senza che Padre William si accorga di nulla. 

Riprendiamo a camminare tutti e tre assieme, finalmente dopo una buona mezz'ora raggiungiamo il lago. La vista è stupenda ed armoniosa: acqua cristallina risplende sotto i raggi del sole, piante di Buddleja circondano le rive, salici piangenti toccano con i loro rami la superficie dell'acqua, l'erba verde risplende di luce propria e il canto degli uccelli creano un sottofondo perfetto. E' tutto estremamente magnifico. Rimango a bocca aperta ad ammirare la natura. 

Luna e Filippo ci corrono incontro, non facciamo nemmeno in tempo a spiegargli cosa sia successo che ci iniziano a fare mille domande in un nano secondo. «Allora? Che volevano? Che avete fatto? Li avete mandati a quel paese? Che vi hanno detto? Vi hanno scritto qualcosa di più?» Metto una mano alla bocca di Luna, la quale rilassa le spalle, prende dei respiri profondi e si calma. Filippo nel mentre si è distratto a guardare un gatto che beve l'acqua del lago. « No, non abbiamo risposto. Non so cosa volessero da noi, ma questa situazione non mi va molto a genio» Guardo la mia amica, per poi indicarle Rosanna.  «Non è possibile... si sono prese per i capelli, non può avere detto nulla» Filippo e Nicholas ci stanno guardando chiedendo spiegazioni. 

«Boh, magari è solo una paranoia, ma il mio sesto senso mi dice che è così» La mia amica mi afferra la mano e mi cerca di tranquillizzare, deve aver capito che questa situazione mi sta agitando.  Non capisco nemmeno tutta questa ansia, alla fine dei conti io e Andrea non stiamo insieme, non gli devo nessun tipo di spiegazione. «Sherlock, Watson, ci volete rendere partecipi di questa vostra fantasia o rimarrete lì da sole a risolvere i crimini?» Nicholas ci riprende curioso, so benissimo che vuole sapere che cosa mia stia passando per la testa. 

OdiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora