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Il sole ci illumina i visi, dietro di noi dei passi di tacchetti. Maria Rosa ci viene a portare la colazione, un sorriso le illumina il volto.
«Buongiorno» Il suo sguardo indagatorio penetra le nostre anime.
Nicholas si alza e mi aiuta, sono ancora un po' assonnata. Per quanto la sua spalla sia comoda, abbiamo dormito seduti e un profondo mal di schiena non mi fa camminare molto bene.
Ci sediamo al tavolo sotto il portico e facciamo colazione in silenzio. Mi sdraio sulla panchina per stendere la schiena e poter prendere un respiro di sollievo.

«Che fai? Preferisci la panchina a me?» Nicholas mi guarda da sotto il tavolo, Io sorrido e mi sgranchisco bene il corpo.
«Ho solo mal di schiena, per quanto tu sia comodo abbiamo dormito seduti» Mi siedo e lo sguardo sorridendo.
Nicholas sembra leggermente infastidito e un po' geloso di questa mia affermazione.
«Quindi preferiresti dormire su una panchina?» Mi soddisfa il suo fastidio.
«Sì, ma con te» Appena sentite le mie parole il suo volto si illumina, le sue gambe cingono le mie sotto al tavolo.

I nostri migliori amici ci vengono a cercare e una volta trovati, si siedono accanto a noi.
Io e Nicholas non smettiamo di guardarci, mi sento che ci stiamo unendo sempre di più e questa situazione mi piace.
«Buongiorno piccioncini» Filippo si allunga per rubare una fetta del mio strudel dal piatto. Lo fulmino con lo sguardo e gli tiro una pacca sulla mano.
«Giù le mani, è roba mia. Se lo vuoi anche tu vai a prenderlo» Mi guarda con uno sguardo basso e rattristito, si alza e va in cucina.
Luna si avvicina a me e con fare molto provocatorio ci punzecchia leggermente.
«Mh strudel, il tuo preferito. Chissà chi lo avrà fatto» Nicholas la guarda e cerca in ogni modo di nascondere il suo sguardo imbarazzato.

«Ci annoiavamo e abbiamo cucinato» Ho detto una parziale verità, ora come ora voglio tenere nascoste le mie emozioni a tutti, anche se penso che sia solo io che non abbia capito cosa provi per Nicholas. Uguale lui.
«Sì sì, ceeerto» Mi guarda ridendo, sa che sto mentendo.
«Ragazzi, muovetevi che tra poco dobbiamo uscire.» Filippo esce e ci parla con la bocca piena di Strudel. È veramente buffo.
«Andiamo» Nicholas si alza e mi fa cenno di seguirlo, le nostre strade però si separano quando io torno nella mia vecchia stanza a cercare qualcosa da mettermi.
Opto per dei semplici pantaloni a campana bordeaux con una canottiera nera sopra.
Mi lavo il viso, i denti e mi metto la crema.
Esco velocemente in giardino e aspetto tutti gli altri, sono la prima ad essere pronta.
In lontananza un pastore fa pascolare gli animali della stalla, due cani raggruppano il gregge e la mandria. Sono straordinari.

Padre William mi fa spaventare.
«Buongiorno Matilde, puntuale come sempre» Sorrido e lo saluto.
«Lo strudel di ieri sera veramente eccezionale. Appena vedrò Nicholas gli farò i miei complimenti.» Rimango imbarazzata con gli occhi spalancati per quella affermazione, quante diamine di persone hanno mangiato questo dolce?
«Grazie padre, ma è stato tutto merito di Nicholas. Io gli ho fatto solo compagnia» Prima di andarsene in mezzo al giardino, Padre William si ferma ad ammirare la natura, prende un grande sospiro e poi si gira a guardarmi.
«Sai Matilde, molte volte la compagnia fa molto più della realizzazione» Scende le scale e prepara la lettura della mattinata.
Ripenso alle sue parole, al pensiero sorrido e incrocio le braccia.

Appena arrivano tutti, li raggiungo e mi appoggio ad un albero. Marta, una bambina bionda mi viene ad abbracciare, per poi rimanere avvinghiata al mio corpo per tutta la spiegazione della mattina.
Oggi dovremo mungere gli animali e provare a creare il formaggio.
Mi sono vestita troppo bene per questo genere di attività. Spero di non sporcarmi.
Raggiungiamo i pastori, ci mostrano come toccare gli animali per non fargli del male. Rimango affascinata dalle spiegazioni e dal modo di cui parlano delle bestie.
«Come al solito, ti sei vestita troppo bene per queste attività» Nicholas mi sussurra all'orecchio.
«Pensi che anche se io sia vestita così non ti faccia il culo?» Rido alla sua provocazione, sapevo già che tutto ciò sarebbe finita in un'ennesima sfida.
«Vediamo che sai fare» Si siede sullo sgabello da mungitura e si prepara. Io faccio lo stesso.

I nostri migliori amici sono già seduti che tentano di fare uscire il latte. In un batter d'occhio Filippo impara il movimento e si punta la mammella verso la bocca e schiacciandola il getto di latte va a finire negli occhi.
Scoppiamo a ridere, Luna prende un fazzoletto dalla tasca e glielo porge.
«È buono però» Si lecca tutto il viso prima di pulirsi con la carta.
«Sei proprio inguaribile Fil» Nicholas gli tira un pugno sulla spalla e mi guarda.
«Sei pronta stramba a perdere?» Io lo guardo sorridendo, annuisco e Luna viene in mezzo a noi due per poter decretare un vincitore, mentre Filippo beve il suo secchio di latte.

Al via, io mi chino ma non riesco a farlo bene poiché la mia schiena è a pezzi.
«Se non ti spicci, vinco stramba» Alla sua provocazione afferro delicatamente la mammella, hanno uno strano odore. Sono soffici però.
Inizio a mungere, non capisco bene il movimento ma piano piano prendo il ritmo e diventa un'attività piacevole.

Sono a metà secchio, Nicholas più o meno è al mio stesso livello.
Fino a quando non prende una mammella e mi macchia la canottiera.
«Non hai osato farlo veramente» Mi alzo e lo guardo male, Nicholas mi sta studiando per capire se sto facendo finta o meno.
«Dai non te la prendere stramba, non ho fatto apposta» Detta questa frase mi sporca di nuovo, appena sto per dire qualcosa il getto del latte mi arriva negli occhi.
Non vedo più nulla.

«Nicholas, sei morto» Vado verso di lui, inizia a correre come una gazzella prendendomi in giro.
«Giuro se ti prendo, ti immergo l'intera faccia nel secchio» Per voltarsi a guardarmi, inciampa e cade. Io mi fermo a ridere per poi raggiungerlo camminando.
«Tutto bene?» Si tiene lo stinco, deve essersi fatto male.
Annuisce e lo aiuto ad alzarsi, ritorniamo dai pastori.
Dopo aver visto un secchio semi vuoto e scartato per fare il formaggio, mi alzo e senza farmi vedere lo afferro. Maria Rosa ride sottecchi per la scena a cui presto assisterà.

Vado dietro di lui e gliene rovescio la metà addosso, si gira di scatto e mi guarda con uno sguardo disprezzante. Corro veloce, se mi prende è la fine.
Filippo però mi viene addosso.
«Fermala Fil o non ti preparerò mai più torte alle fragole» Come sente queste parole gridate, mi afferra e mi prende di peso.
«Fil, non puoi farmi questo. Se ci tieni almeno un po' a Luna devi lasciarmi andare» Sembra combattuto, in mezzo a due fuochi deve decidere con chi schierarsi.
«Amore, che dici di fare?» Luna ride guardandomi, mi ha condannata alla morte. Quella stronza. Le faccio il medio per poi finire a essere lavata da un secchio di latte gelido.

«Direi che ora è il momento che vi laviate» Maria Rosa ride a vederci, siamo tutti macchiati di latte: vestiti, capelli e scarpe.
Andiamo in baita ed entriamo in stanza.
«Vai pure prima tu stramba» Lo guardo stupita, non mi aspettavo che mi lasciasse la doccia per prima visto che lui tiene molto alla sua immagine.
Entro, mi spoglio e resto nuda. Mi ricordo solo in seguito che non ho preso i vestiti, faccio spallucce, un modo lo troverò.
Faccio una bella doccia rilassante, appena finita mi sistemo i capelli e inizio a sfregare i vestiti per renderli puliti.
Attorno al mio corpo un asciugamano legato sotto le ascelle, l'unica cosa che ho trovato in bagno.
Dallo specchio mi accorgo che la porta si è aperta, Nicholas mi guarda con gli occhi spalancati, una mano gli sfrega la nuca e cerca di non fissarmi i punti in cui l'asciugamano è aperto.
«Volevi qualcosa Nicholas?» Vedo che dietro la schiena ha dei vestiti, presumo che si voglia fare la doccia e mi stia invitando ad uscire.
«Ti fa male?» Mi indica la schiena, ho ancora il livido che mi ha causato Andrea quando mi ha spinta contro il tavolo.
«No, è sopportabile. Ho provato di peggio» Mi guardo le ginocchia, sono ancora tutte viola, devo ammettere che sono proprio una catapecchia.

Mi porge i vestiti, contro ogni mia aspettativa quegli abiti erano per me. Li spiego e noto che sono suoi, una maglietta oversize, dei boxer e dei calzini.
«Grazie, come facevi a sapere che non avevo vestiti?» Lui arrossisce come se nascondesse qualcosa. Fa spallucce e si avvicina a me.
Mi tira su l'asciugamano, senza rendermi conto stava cadendo, scoprendo il mio corpo nudo.
Arrossisco ed esco dal bagno, così che possa docciarsi.

«Hai visto per cas-» È sulla porta del bagno, sono girata verso il muro, il mio seno è scoperto, indosso ho solo i boxer.
Mi metto velocemente la maglietta e mi giro.

I capelli bagnati mi gocciano sulla maglia bianca, che presto mette in risalto il mio seno. Sono sicura che l'abbia fatto apposta.
«Stavi dicendo?» Lo provoco, voglio vedere fino a che punto arrivi. Mi avvicino a lui lentamente, il suo sguardo è fisso sulle chiazze bagnate poste sui seni.
«Hai vis.. hai visto..Fanculo» Mi prende e mi bacia. Ben presto mi trovo sul letto, lui in mezzo alle mie gambe. È tutto ciò che ho sempre desiderato.

«Ti voglio stramba» Tremo sotto quelle parole.

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