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L'ho sognato tutta la notte, mi sono addormentata con il sorriso e mi sono svegliata con la voglia di andare all'oratorio per vederlo.
Porto Diana a correre come di routine, torno a casa e mi faccio una bella doccia calda. Anche se è estate e ci sono 30 gradi mi piace farla bollente, sono molto freddolosa.

Prendo la bici e recupero Luna, anche lei di buon umore. Sale sul portapacchi e ci rechiamo in oratorio.
«Tu e Nicholas ieri?...Ho visto che c'era intesa» Mi guarda ammiccando un sorriso, so a cosa sta pensando. Il mio cuore batte forte al pensiero, ma so che lui ora sta uscendo con altre persone, non mi voglio illudere.

«Siamo in tregua fino a fine Grest, possiamo solo darci fastidio» Luna sta per dire qualcosa ma la interrompo prima che possa parlare. «E no, non ci metteremo mai assieme»

Luna fa uno sguardo scettico, non ci crede alle mie parole. Io invece cerco di auto convincermi per non soffrire.

Il Grest comincia e come al solito dopo la preghiera, prendo il microfono per spiegare il gioco di oggi.
«Il gioco di oggi si chiama: caccia all'animatore. Ogni squadra avrà a disposizione una lista di nomi di educatori. Dovrete trovarli e riuscire a toccargli la spalla per farli firmare. La regola è sempre la stessa: dovrete urlare stop per farli camminare, ma se girano l'angolo possono ricominciare a correre.» Luna nel mentre che parlo distribuisce le liste per i grandi e per i piccoli. «Gli animatori segnati sono tutti di altre squadre, così da evitare imbrogli. Inoltre se gli animatori della vostra squadra riescono a sopravvivere per tutta la durata del gioco, porteranno punti extra per la squadra.»

Siamo segnati quasi tutti noi animatori sulle liste. Io, Luna, Fil e Nicholas giochiamo fuori con i grandi. Ci separiamo tutti e quattro, abbiamo solo 10 minuti per nasconderci prima che i bambini incomincino la caccia. Ovviamente abbiamo dei confini da rispettare per rendere il gioco più semplice.

Ho corso molto per allontanarmi il più possibile dall'oratorio, sono riuscita ad andare fino al campo sportivo che è costeggiato da una striscia di terra e alberi.

Guardo in alto, vedo questa quercia alta e robusta. Decido di arrampicarmi sopra, i bambini non mi riusciranno a trovare, spero che anche gli altri animatori abbiano trovato un buon nascondiglio.

Sono sdraiata con la schiena appoggiata al tronco dell'albero, rido ogni volta che una squadra passa e non mi trova, sto ascoltando la musica in attesa che il campanile segni le 11.30: la fine del gioco.

Vedo in lontananza un animatore correre, inseguito da due squadre: i rossi e i blu.
Appena gira l'angolo vedo che si tratta di Nicholas.
Lo vedo in difficoltà e con il fiatone, lo aiuto o lo lascio perdere?. 

Si è nascosto nell'erba alta, mi assicuro che l'aria sia pulita. «Nicholas, in alto», ci mette un po' a vedermi ma poi sorride. «Che cazzo ci fai lassù stramba?» Sembra stupito per la mia strategia di gioco.
«Vieni su o preferisci farti prendere?» Nicholas inizia ad arrampicarsi sull'albero e mi raggiunge.
«Te sei pazza» Si mette comodo e sotto di noi le squadre non ci vedono, continuando la loro ricerca.
«Sarò pur pazza, ma almeno non ho corso per due ore» Rido.
«Guarda stramba che manchiamo solo io e te ad essere presi» Spero per lui che non mi venda alle altre squadre per la sua salvezza.

L'orologio segna le 11.15, dobbiamo sopravvivere ancora per un quarto d'ora. Una cavalletta è vicino ai miei piedi, non mi sono accorda fino a quando non mi è saltata su una gamba. Il panico ha cominciato ad assalirmi, non urlo mai quando sono spaventata, per fortuna.

«Nicholas, toglimi sta roba dalla gamba» Sono terrorizzata, so che non mi sta facendo niente di male, ma non mi piace l'idea di avercela addosso. «Ami le piante e non questo insetto innocente?» Lui ride, gli allungo la mia gamba per farmela togliere, quando la sta per buttare per terra, vola e gli arriva tra i capelli. Lui urla per lo spavento e io scoppio a ridere. All'improvviso scende dall'albero e si scuote la testa togliendosi l'insetto da sopra.

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