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Non sono pronta psicologicamente a questa sfida, so che sono molto più elastica di Luna a causa dei miei trascorsi a danza, ma Filippo è molto snodato di suo. Per una volta ho veramente paura. Se perdiamo dovrò dormire con Nicholas, non so se sono pronta a farlo. Tutte le parole che mi ha detto non mi sono scivolate di dosso, sono ancora impresse della mia mente e come stavo cercando di dirgli, sono ancora arrabbiata con lui. 

«Aspettate, prima di fregarci di nuovo con le regole. Stabiliamole ora.» Io mi metto le mani sul bacino e guardo i due piccioncini bisbigliarsi qualcosa senza farsi sentire da noi. «Esatto. Mettiamo subito le cose in chiaro. Non voglio stare a lungo in presenza della stramba» Io alzo gli occhi al cielo e fisso Luna nella speranza che inizi a parlare. 

«Allora, se vinciamo noi, questa stanza essendo la più bella e romantica, la prenderemo in affitto fino alla fine della settimana» Filippo avanza verso me e Nicholas, non appena dette quelle parole rimaniamo fermi a guardarci. Non lo possiamo accettare. «Con calma bello, una sera è più che sufficiente» Nicholas gli risponde a modo. «Allora facciamo che chi vince decide le sorti della camera e il tempo di utilizzo» Filippo sta scendendo a compromessi, ma sono molto rischiosi perché chi vince ha in mano un bel bottino. 

«Aspetta, dobbiamo parlarne» Nicholas mi afferra per un braccio e ci chiudiamo dentro al bagno in camera. «Di cosa dobbiamo parlare?» Io lo guardo incuriosita, so che si tratta della vittoria, ma voglio sentire quali sono le sue strategie. «Dobbiamo capire se ci stanno fregando» Nicholas si appoggia al lavandino e si sistema i capelli, rimango a fissarlo mentre penso al da farsi. «Non penso, però non abbiamo chiarito chi sceglierà le pose» Lui si blocca e dallo specchio mi guarda, sorride e dopo mi prende le spalle guardandomi negli occhi. «Hai ragione, grande stramba. Ti voglio vincente». Sorrido sotto i baffi a questo complimento inaspettato. 

Usciamo dal bagno, Filippo e Luna ci stanno guardando ridendo. «Cosa avete da ridere?» Vado di fronte alla mia amica per stipulare l'ultima regola. «Siete stati in bagno per un bel po', siete sicuri che avete solo parlato?» Filippo sta facendo un sorrisetto malizioso, non so che film mentali si sia fatto ma non mi piacciono affatto. «Sì Fil, abbiamo discusso. E a proposito, le pose si scelgono una alla volta.» Nicholas è abbastanza seccato mentre gli risponde, Filippo sentendo il suo amico abbassa lo sguardo per poi guardare la sua morosa. Lo sapevo che ci volevano ingannare in questo modo. «Ci hanno scoperti» E' molto triste. Nicholas si gira a guardarmi e io accenno un sorriso e alzo un sopracciglio. Avevo ragione.

«Bene possiamo cominciare, la prima posa la sceglieremo noi» Nicholas mi strappa il tablet dalle mani e inizia a cercare insistentemente delle pose di Yoga su internet, io nel frattempo sto facendo un po' di riscaldamento. Sinceramente non so cosa aspettarmi dalle sue scelte. Mi gira il tablet e mi guarda sorridendo. «Tu hai fatto mica danza?» Annuisco mentre osservo l'immagine «Bene, allora scelgo questa». La posizione che ha scelto è molto semplice quanto complessa. Le due persone stanno creando un quadrato: l'uomo è seduto per terra e sta tenendo le braccia alzate afferrando le caviglie della ragazza che a sua volta tende le braccia e prende le caviglie del suo compagno. 

«Dai, facciamogli il culo» Nicholas si siede stendendo le sue lunghe gambe, io mi raccolgo a mala pena i capelli e mi avvicino a lui, il suo sguardo è una calamita per i miei occhi, mi stava fissando attentamente mentre mi legavo i capelli nel mio solito chignon. «Questa ce la faranno sicuramente a farla amore» Filippo sta guardando Luna, lei però non mi sembra preoccupata. «Ok, prima di partire seduti, stenditi leggermente, così quando ti alzi per sederti io sono già nella posizione corretta» Nicholas si sdraia leggermente tendendo gli addominali, io sono in piedi, gli sto dando le spalle e ho in mezzo alle mie gambe le sue. Mi piego leggermente in avanti, il mio sedere è davanti alla sua faccia, non voglio sapere che cosa stia pensando, voglio solo che questa situazione disagiante finisca in fretta. Mi prende un piede e dopo l'altro. «Ok, alzati» Appena pronuncio queste parole  si alza, sono ad angolo retto, ma per completare la posa devo tenergli le caviglie. Dopo pochi secondi di resistenza, riesco finalmente ad afferrargliele, portandoci a casa un succulento punto. 

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