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Capitolo spicy🌶️

Stamani sono andata in oratorio molto presto, continuo a provare i passi e a inventarne di nuovi.
Il portone d'ingresso inizia a sbattere e io, immagino già che sia arrivato qualcuno.
Guardo il mio telefono e l'orario mi sbalordisce: 07.00 è presto perché qualcuno si presenti qui.
Rimango calma e cosciente di quello che stia succedendo, non mi faccio prendere dal panico e dalla paura di incontrare qualche ladro. Sarà senz'altro Luna, l'ho avvertita del fatto che fossi qui.
«Stramba, sono io» Sta urlando, apro la porta e rido nel vederlo spaventato.
«Nico perché gridi?» Mi guardo nel riflesso della porta: sono tutta lucida per il sudore, i miei capelli sono legati in uno chignon disordinato, il top sportivo nero e i pantaloni a vita bassa mettono in risalto la mia tartaruga. Sono la cosa più anti sexy che abbia mai visto.
Nicholas però non sembra essere d'accordo con il mio pensiero, infatti appena mi vede in questo stato mi piomba addosso e mi bacia, facendo passare la mano sulla mia schiena fino ad arrivare sul mio sedere. Mi prende e mi appoggia sul tavolo, apre leggermente le mie gambe, il giusto per entrarci perfettamente. Inizia a baciarmi il collo e le sue mani mi accarezzano l'interno coscia.
«Non hai risposto alla mia domanda...» La mia voce trema per colpa del succhiotto violaceo.
«Perchè avevo paura che mi colpissi come tuo solito...» Mi stringe di più a sé, il suo membro è appoggiato alla mia parte inferiore. Arrossisco imbarazzata.

«Da quanto tempo sei qui?» La sua voce è calda e sensuale, velocemente mi slega i capelli e la mia chioma riccia ricade leggiadra sul mio corpo. Rimango pietrificata per il suo tocco.
«Dalle 6 credo..Tu che ci fai qui...?» Gli accarezzo la guancia senza distogliere lo sguardo.
«Sapevo che ti avrei trovata qui a ballare» Mi guarda gli occhi, poi le labbra e infine il mio corpo sudato.
«Scommetto che tu abbia corso stamattina» Mi fa scorrere le mani lentamente sul bordo dei pantaloni e inizia a farne scendere un pezzo.
Io annuisco, le mie pupille si dilatano istantaneamente, sorrido divertita per la piega che sta prendendo questo gioco.
«Quel tipo di cardio non ti si addice...» Gli passo una mano tra le treccine per poi farle scendere su suoi pantaloni.
«Ah sì? E quale mi consiglieresti allora?» Mi sorride, si morde il labbro inferiore e lentamente la sua mano entra nei miei pantaloni fino ad arrivare alla mia intimità.
«Ora lo vedrai..» Le sue lunghe dita affusolate e fredde entrano senza alcun problema. Il mio bacino comincia a seguire i suoi movimenti decisi. Nicholas sta sorridendo vedendomi in questo stato, le mie guance si fanno sempre di più paonazze e il calore del corpo inizia sempre di più a sprigionarsi, quando provocandomi le tira fuori.
Lo guardo male, non può farmi questo. Prima mi provoca e dopo mi lascia a metà?
Scendo dal tavolo e lo butto sul divano, senza che potesse fare in tempo ad alzarsi, mi metto a cavalcioni sopra di lui.
«Qualcuno qui ha voglia...» Mi guarda con degli occhi indescrivibili, un misto tra adorazione, voglia di spogliarmi e amore. Io sorrido e prontamente faccio apposta a slegargli i pantaloni, afferro il suo sesso e lo faccio fuoriuscire dalle mutande per poi legarmi i capelli. Prima di cominciare a posare la mia bocca sul suo membro lo guardo negli occhi. Vedo il fuoco nelle sue pupille, il desiderio, la voglia di fare l'amore per ore.
Non appena comincio, sento i suoi gemiti leggeri farsi sempre più pesanti quando passano alcuni minuti. So per certo che sta per venire e proprio quando questo sta per succedere mi blocco. Lasciandolo a metà come lui ha fatto con me.

«Non puoi farmi questo» Lui mi prende e mi fa sedere in braccio prepotentemente.
«Certo che posso...» Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Doveva essere un semplice bacio a stampo, quando Nicholas mi riesce a fare schiudere le labbra e infilarmi la lingua in bocca.
All'ingresso iniziamo a sentire dei rumori, passi pesanti riecheggiano lungo il corridoio.
«MATI? Dove sei?? Rispondimi per favore ho paura di sto posto» La voce di Luna mi fa sorridere.
Sto per risponderle quando Nicholas si serra la bocca con la mano.
«Fai finta di non esserci..» Mi sorride e mi inizia a toccare l'interno coscia.
Vorrei tanto proseguire quello che abbiamo iniziato, ma non con la mia migliore amica che può scoprirci da un momento all'altro.
Riesco a togliermi dalla sua presa salda, mi sistemo leggermente ed esco a cercarla.
Luna mi corre incontro abbracciandomi e non appena vede che Nicholas corre in bagno con fare molto urgente capisce di aver interrotto qualcosa.
Mi spinge in saletta e chiude la porta, assicurandosi che il ragazzo non ci sentisse.
«Gli hai detto della Nuova Zelanda?» Io spalanco gli occhi, non mi aspettavo questa domanda.
«Abbassa la voce Luna, anche se gli ci vorrà un po' in bagno, non voglio che senta» Fa una faccia disgustata. «Ok, questo mi fa capire che tu non gli abbia detto nulla». Io abbasso lo sguardo colpevole, sto aspettando il momento giusto, ma questo non arriva mai.
«Lo avrei fatto, glielo avrei detto» Alle mie parole la porta si spalanca. Io e Luna ci zittiamo all'improvviso.
«Che cosa dovevi dirmi?» Nicholas alza un sopracciglio curioso. Io guardo la mia amica in cerca di aiuto.
«Che sarei arrivata io...Non volevo interrompere» Io sorrido imbarazzata e guardo Nicholas, si è bevuto questa scusa.
«Sì, la prossima volta stai pur sicura che non ci interromperai» Mi fa l'occhiolino ed esce dalla stanza per accogliere i primi educatori.
Io e Luna ci battiamo il cinque soddisfatte, per poi prepararci per uscire.
«Mi hai portato la maglia..?» Senza che io finissi la frase, l'attorciglia e mi frusta il sedere.
«Ovvio amore mio» Io rido e me la metto indosso. Oggi sembro una barbona, ma pazienza me ne farò una ragione.

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