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«Ti senti bene?» Gli chiedo sorridendo a mala pena, lui stringe la mia mano ancora più forte come per ricordarsi che in quel momento è in mia presenza ed è al sicuro. I suoi occhi sono tristi, vuoti, riempiti di un trauma che non so nemmeno io come riuscire a colmare. Voglio stargli vicino, deve sapere che io ci sono per lui.
«Sì...è solo che... non riesco a parlarne» Resto in silenzio, voglio che si fidi di me e quando sarà pronto per farlo, mi confiderà questa sua sofferenza.
«Hey, non sei obbligato a dirmelo, che ne dici invece se ora andassimo fuori a vedere il film? Vedrai che ci divertiremo» Mi guarda con i suoi occhi luccicanti, è stupendo, prende la mano e la porta al petto.
«Grazie stramba, ma credo che resterò qui o andrò a fare un giro. Ho bisogno di tranquillità» Annuisco, non voglio sfrozarlo ma desidererei tanto che venissime con me e non si isolasse.

«Come preferisci Nico, ti voglio solo dire che io ci sono e desidererei tanto vedere questo film con te. Per me è importante» Esterno le mie emozioni con lui, voglio che capisca cosa io provi.
Mi alzo in piedi dopo aver accarezzato la sua mano con il pollice per poi avvicinarmi alla porta, sorridere e uscire. Raggiungo il giardino posteriore, un grande telo bianco e un proiettore sono già posizionati, davanti delle coperte e tanti snack per i piccini.
Mi siedo accanto a Luna e Filippo, l'armonia regna sovrana tra la coppia di amici, chissà come avranno fatto pace.
Appena seduta, i due ragazzi mi guardano sorridenti e spensierati.
Butto una mano sulle spalle delle mia amica e ammicco un sorriso malizioso.
«Allora la coppia perfetta ha fatto pace» Filippoè così contento che batte le mani dall'emozione, emette uno schiocco che mi fa sobbalzare lentamente.
«Sì, è stato solo un orribile malinteso. Mi sento in colpa» Aggrotto la fronte per cercare più informazioni sull'accaduto.

«Quindi? Come avete fatto pace?» Filippo guarda la sua dolce metà sorridendo, dopo aver avuto il consenso di Luna, inizia a raccontare l'accaduto.
«Grazie al gioco di fiducia, abbiamo capito che siamo fatti per stare insieme e che dovremmo imparare ad ascoltare di più, piuttosto che giudicare subito» Guarda la mia amica, prontamente lei abbassa lo sguardo sapendo che stesse parlando proprio della sua fidanzata.
«Sì, poi durante il tragitto abbiamo chiarito tutto e abbiamo capito che è stato tutto un grosso malinteso. Io l'ho protetto da Nicholas, ma non dovevo farlo: alla fine dei conti hanno il nostro stesso rapporto. Ci siamo chiariti quasi subito, ho capito che devo essere più accondiscendente» Annuisco accordandomi alle parole della mia migliore amica.

«Sono contenta per voi ragazzi, finalmente la mia cara amica ha capito che non deve essere troppo puntigliosa» Rido di sottecchi per la frecciatina lanciata, lei mi tira una leggera spallata che facendomi sbilanciare mi fa cadere a terra ridendo. «Fai così solo perché sai che ho ragione» Le faccio la linguaccia, dopo salto in piedi correndo sopra le sue spalle e avvinghiandola con le gambe in una presa ferrea. Ci buttiamo sull'erba ridendo.
«Come mai tutta questa felicità così improvvisa?» Lei e Filippo si guardando sorridendo.
«Amore, secondo me c'entra il mio amichetto» Mi guardano aspettandosi che io dica qualcosa.

«Ah ah, non è proprio così. Non posso essere contenta oggi? I miei amici hanno fatto pace e sono molto felice per loro» Filippo alle mie parole prende dei popcorn e me ne lancia uno in faccia. «Non riuscirai a mentirci Matilde.» Faccio spallucce.
«Non è colpa mia se non mi credete, vi sto dicendo la verità» Luna si guarda in torno e con fare un po' stranito torna a concentrare il suo sguardo su di me.
«A proposito, Nicholas dove è?» Abbasso lo sguardo rattristendomi all'improvviso. I miei amici lo notano e stanno per chiedermi qualcosa in più quando una voce profonda fa la sua irruzione nella scena.
«Sono qui, ho avuto da fare» Alzo lo sguardo e incontro il suo, un sorriso improvviso mi allarga le labbra. Non sono mai stata così contenta di vederlo. Mi batte forte il cuore e una strana adrenalina mi attraversa il corpo.
Si siede accanto a me, appoggia le mani indietro molto vicine alle mie. So che è triste e lo si vede visibilmente, ma sono certa che sia contento si essere venuto qui. Almeno, lo spero.

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