Eros 14

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Ognuno di noi dovrebbe mantenere una sola cosa fino alla morte: la purezza d'animo. Eppure, in pochi riescono a conservarla.
Eros Knight

<Tempo scaduto. Hai trovato l'indirizzo?> domandai, avanzando a grandi passi verso il centro, circondato dai miei uomini.

Ti conviene averlo trovato, Roman. Ti conviene non deludermi.

<Siamo vicini. L'abitazione dovrebbe essere in questa zona.> disse, indicando un punto sulla mappa.

Mi avvicinai al tavolo e sorrisi notando la posizione da lui indicata. <Indossate vestiti normali, prendete le vostre pistole ma, attenti, queste strade non appartengono a me. Non parlate con nessuno, non fatevi notare. Victoria non deve sapere che abbiamo trovato sua madre, sarà una sorpresa. Quella puttana deve morire di pentimento.> battei il pugno sul tavolo. <Deve capire che nemmeno le strade dell'Alpha possono fermare la mia fazione.> aggiunsi prima di alzare lo sguardo su Roman. <Spero per te che sia davvero sua madre.>

Lui mi guardò con determinazione, rispondendo con sicurezza. <Ne sono certo. La controllo tramite le telecamere da giorni. Si nasconde da tutti, esce sempre con il volto coperto e ha gli stessi occhi di Victoria.>

Indietreggiai di un passo, incrociando lo sguardo di ciascuno dei miei uomini. <Non tollero alcun errore. Sua madre la voglio viva, mentre gli uomini dell'Alpha, uccideteli.> dichiarai con sicurezza, sentendo il telefono vibrare nella tasca. Lo presi e vidi il nome della mia ninfetta. <Partiremo tra un'ora. Preparatevi.> conclusi, avviandomi verso l'uscita della base.

Avvicinai il telefono all'orecchio e risposi. <Isabel?>

<Amore, credo che tu debba sapere cosa è appena successo.> disse con voce preoccupata.

<Parla.> replicai, mantenendo la calma

<Diamond... Diamond non sta bene. L'ho trovata a terra, in lacrime. Quando ha provato ad alzarsi, ha perso l'equilibrio e sarebbe caduta a terra se non l'avessi presa. So che sono l'ultima persona che avresti mai immaginato potesse dirti una cosa del genere, però... credo che dovresti tornare da lei. Non sta bene.>

<Parlava da sola? Aveva il telefono in mano?> sentii il respiro farsi pesante mentre formulavo l'ultima domanda. <Si stava ferendo?>

<No, no, no. Non si stava ferendo, tranquillo. Credo abbia avuto solo una delle sue solite crisi. Però, sì, ora che ci penso, il telefono era lì accanto a lei.>

Feci un profondo respiro di sollievo. <Rimani con lei, non permetterle di uscire. Arriverò il prima possibile.> dissi mentre sentivo Brayan avvicinarsi.

<König, si sta spostando. Se non partiamo subito, potrebbe lasciare la città.> dichiarò Brayan, avvicinandosi a me.

<Eros, devi tornare qui.> insistette Isabel, ancora al telefono.

Inspirai profondamente, fissando un punto imprecisato davanti a me.

<König.> disse Brayan.

<Eros.> affermò Isabel.

Reagisci, avanti, reagisci.

Incrociai nuovamente lo sguardo di Brayan. <Gli uomini sono pronti?> domandai.

Lui annuì. <Sì, stiamo aspettando solo il tuo ordine.>

Tornai a concentrarmi su Isabel. <Torna da lei, Isabel. Fammi questo favore. Io sarò da voi il prima possibile.> affermai, sperando che non risponda negativamente. <Per favore.> aggiunsi, in attesa di sentire la sua voce.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora