Diamond 3

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Non cercare il tuo valore negli occhi o nelle parole delle altre persone. Nessuno rimane per sempre.
Mira Light


Percepii le palpebre pesanti mentre la vista era completamente sfocata.

Le mani formicolavano, faticai a deglutire e tutto il corpo sembrava anestetizzato.

Respirai lentamente, chiudendo gli occhi e seguendo il ritmo dell'aria che riempiva e svuotava i miei polmoni.

<Diamond, Diamond> udii una voce lontana, mentre una mano estranea stringeva la mia. Riaprii lentamente gli occhi e cercai di mettere a fuoco la persona accanto a me: era Brayan. Deglutii a vuoto, sentendo la testa pulsare. <Cos'è successo?> domandai a fatica.

<Sei svenuta, tra poco il medico dovrebbe spiegarci il motivo. Come ti senti?>

Mi guardai intorno, non vedendo nessun altro.

Me lo sono immaginata? Emilien non è mai stato qui?

Probabilmente è stato solo un incubo, la sua voce, la sua immagine, tutto frutto della mia immaginazione.

<Bene...> risposi, prima di notare un bouquet di rose posato accanto al letto. Mi voltai verso Brayan. <Che belli, grazie.> dissi, prendendo il bouquet e inspirando il profumo emanato dalle rose.

<In realtà, non le ho portate io...> dichiarò, con un accento di esitazione nella sua voce.

<Ci hai fatto preoccupare.> affermò un uomo con voce bassa, entrando nella stanza. Era particolarmente alto, con i capelli neri che incorniciavano due gemme dorate e la barba rasata il giusto. Indossava una semplice maglietta bianca con il collo alto, abbinata a un paio di pantaloni neri.

Non era la mia immaginazione.

Lui è qui. Come se nulla fosse successo.

<Ti senti meglio?> chiese, avvicinandosi a me.

Rimasi a guardarlo per un attimo, incredula, prima di aprire le labbra per pronunciare la prima parola.

<Signorina Diamond, spero stia bene. Ho letto i suoi esami.> affermò il medico, entrando nella stanza prima che potessi pronunciare qualsiasi parola. <La sua salute fisica è buona. Per cui posso affermare con certezza che lo svenimento è stato causato dallo stress e dalla situazione psicologica riflessa sul suo corpo. Non le prescriverò alcun farmaco, ma le consiglio vivamente di consultare uno psicologo o uno psichiatra per ricevere il supporto necessario. Oltre a un'alimentazione sana ed equilibrata e l'allontanamento da qualsiasi fonte di stress.>

<Grazie.> affermò lo psichiatra prima che il medico uscisse dalla stanza.

<Tu sei la mia principale fonte di stress. Cosa vuoi ancora da me?> dissi con rabbia, gettando il bouquet di rose a terra.

Emilien si avvicinò con estrema calma, raccogliendo il bouquet e posandolo gentilmente accanto a me. <Desidero te.> rispose con un sorriso, cercando di accarezzare i miei capelli.

Mi allontanai istintivamente. <Io invece ti voglio lontano. Mi disturba anche solo guardarti negli occhi o sentire la tua voce. Vattene, torna dalla tua ninfetta e lasciarmi stare. Sei solo un bugiardo, ingannatore, manipolatore!> affermai, alzando il tono della mia voce.

<Stai mentendo, Helianthus. Tu mi ami, i tuoi occhi parlano, smentendo le tue labbra.> rispose con una calma che mi cominciò ad irritare.

<Mi hai ingannata mentre il tuo cuore è sempre stato legato a un'altra donna. Di che amore parli? L'unico amore che provi è per il potere, la vendetta e te stesso.> dichiarai, alzandomi in piedi e guardandolo con rabbia.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora