Eros 20

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Regola numero uno:
mai fidarsi.
Eros Knight

Ivan.
Joaquín.
Black.
Xavier.

Ho promesso a me stesso che mi sarei vendicato di tutti loro. Uno ad uno, senza alcuna pietà.

Ed è giunto il momento di mantenere questa promessa.

<Eros!> esclamò una voce familiare, avvicinandosi di corsa prima di stringermi in un abbraccio disperato. <Non voglio rimanere qui. Per favore, permettimi di venire con te.>

Sciolsi l'abbraccio, lasciando che il mio sguardo si perdesse negli stessi occhi nocciola in cui trovai rifugio durante tutta la mia infanzia.

Respirai a fondo, riconoscendo subito il dolce profumo di vaniglia che mi avvolgeva ogni volta che avevo bisogno di conforto.

Le mie dita sfiorarono le sue, quelle stesse mani che, con infinita pazienza, avevano curato tutte le mie ferite. I miei occhi si posarono sulle sue labbra, morbide e dal sapore di ciliegia, che tante volte mi avevano sussurrato di restare calmo, di non avere paura, di respirare profondamente e chiudere gli occhi, aiutandomi a ritrovare il controllo.

Il suo viso era arrossato, rigato dalle lacrime, gli occhi brillanti di dolore, le mani calde e tremanti.

Con il pollice, asciugai le sue guance, accarezzandole delicatamente il viso con il dorso della mano.

Alzai lo sguardo dietro di lei, notando sua madre mentre si avvicinava a grandi passi, decisa. Con un cenno, ordinai a Roman di fermarla, e lui eseguì senza esitazione.

Grace... la donna di cui mi fidai e che mia madre considerava un'amica... peccato. Non mi sarei mai immaginato un simile tradimento da parte sua, o di mio padre.

Emilien... l'uomo su cui più volte fantasticai una vita perfetta, colma di amore e felicità.

Mi venne da ridere al pensiero.

Lo stesso uomo per cui avrei ceduto la mia anima al diavolo pur di riportarlo in vita, ha tradito mia madre, la donna più rispettabile, leale e affettuosa che io abbia mai conosciuto.

Ho trascorso tutta la mia infanzia a stringere la sua foto e piangere, pregando che almeno lui sia felice nell'aldilà. Ho desiderato di diventare come lui, l'ho ammirato ciecamente, idolatrandolo come un modello irraggiungibile, solo per poi scoprire che non era altro che un miserabile ragazzino, nascosto dietro la maschera dell'uomo perfetto.

Un debole. Uno che ha preferito abbandonarsi ai piaceri effimeri di questa vita piuttosto che restare accanto a sua moglie in uno dei momenti più delicati della sua esistenza. Lei era incinta, pronta a partorire, e lui cosa ha fatto? Ha scelto di tradirla, ubriacandosi e scopando con una squallida puttana da quattro soldi, piuttosto che rimanerle accanto e assicurarsi che stesse bene.

Un bastardo che ha ricevuto la giusta fine: la morte.

Non avrei mai permesso che un ragazzino così spregevole restasse al fianco di una Donna come Denise. Mai avrei accettato che mia madre lo perdonasse.

Sei morto, ed è stato il miglior regalo che il destino potesse offrirti. Se fossi rimasto in vita, sarei finito per odiarti con ogni fibra del mio essere.

Un uomo senza principi, un ragazzino senza buon senso, che non sarebbe mai dovuto diventare padre. Non meriti neanche quell'appellativo. Non l'hai mai meritato, e io ho impiegato troppo tempo per capirlo, per aprire finalmente gli occhi.

Con la tua irresponsabilità, hai condannato non una, ma tre vite: la mia, quella di mia madre e quella di Isabel.

Io ho dovuto piegarmi a quell'essere.
Mia madre ha dovuto sacrificare tutti i suoi sogni per crescere me.
E Isabel... non riesco nemmeno a dirlo.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora