Diamond 7

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Che fai tu, luna, in ciel?
Dimmi, che fai, silenziosa luna?
Giacomo Leopardi

Un passo.
Due passi.
Tre passi.

Mi avvicinai lentamente alla porta, fermandomi proprio sulla soglia.

Rimasi immobile, incapace di avanzare.

Inspirai profondamente, non riuscendo ad effettuare quel passo. Lo stesso che desiderai per giorni.

<Diamond> la voce di Brayan risuonò nel corridoio. Sentii i suoi passi farsi sempre più vicini. <Cosa fai ancora nella stanza? Il König ha detto che puoi uscire.>

Scossi la testa, avvicinandomi al letto e crollando a terra.

<Ei, Diamond, cosa succede?> chiese, avvicinandosi e sedendosi accanto a me.

Non risposi, continuando a fissare il vuoto.

<Va bene, possiamo anche rimanere in silenzio se vuoi.> disse, giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

Rimanemmo così per alcuni minuti, in completo silenzio, a guardare punti imprecisati nella stanza.

<Ti ha detto o fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?> chiese infine, rompendo il silenzio che si era creato.

Scossi la testa.

<Che ne dici se usciamo? Il giardino è meraviglioso. Certo, non c'è lo stesso sole del Brasile, ma è comunque accetta->

<Ha cercato di avvicinarsi a me. Gli ho detto di allontanarsi.>

<E si è allontanato?>

Annuii. <Sì, si è allontanato e non mi ha costretta a fare nulla...>

<Scusa, ma non riesco a capire quale sia il problema>

Mi voltai verso di lui. <Che non mi ha obbligata a fare nulla. Mi ha rispettata, come se le mie parole valessero per lui.>

Brayan mi guardò confuso. <Continuo a non capire...>

<Per tutta la mia vita, nessuno ha mai considerato la mia volontà. Nessuno. Ognuno di loro prendeva quello che voleva senza chiedersi se fosse anche il mio desiderio. L'hanno fatto senza il mio consenso.> abbassai gli occhi e rimasi in silenzio per qualche secondo prima di continuare. <A nessuno è mai importato di me. Mentre lui... mi ha considerata. Gli ho dovuto ripetere di allontanarsi, ma alla fine mi ha lasciata, non varcando alcun confine. Capisci, Brayan?>

Lui scosse la testa.

<Qui vengo considerata. Mentre fuori da queste mura a nessuno importa della mia volontà. Non voglio rischiare di provare di nuovo quel dolore. Non riuscirei a sopportarlo.> continuai, con le mani che tremavano.

Non con i continui messaggi di quel mostro. Mi ha vista. Era nel cimitero quando sono andata a fare visita a papà. Lui c'era, continua a perseguitarmi, vuole una cosa, una sola. L'ha sempre voluta e non voglio rischiare di essere usata di nuovo da lui. Non voglio.

<Di chi hai paura? Qualcuno ti ha fatto del male? Qualcuno ci ha provato con te? Qualcuno ti ha costretta a fare qualcosa contro la tua volontà?> domandò, in panico.

<Non ancora... Ma se esco da qui sono sicura che accadrà qualcosa. Me lo sento, qui> indicai il mio petto. <È come se avessi un vuoto. Ho paura, Brayan. Ho paura...> sussurrai, con un nodo alla gola che mi rendeva difficile parlare.

Brayan mi strinse la mano, portandola sul suo cuore. <Li senti questi battiti? Finché questo cuore continuerà a battere, ti assicuro che non permetterò a nessuno di avvicinarsi senza il tuo consenso.> mi avvicinò a sé, circondandomi in un abbraccio. <Nemmeno a Eros, sorellona.> sussurrò, accarezzando i miei capelli.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora