Diamond 23

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È strano come ognuno di noi desideri essere qualcun altro, qualcun altro che non sia se stesso.
Impariamo ad amarci, solo così riusciremo a vivere davvero.
Mira Light

Come se nulla fosse accaduto, lo vidi davanti a me, in piedi, mentre si abbottonava la camicia nera, pronto a indossare il cappotto dello stesso colore, con lo sguardo, freddo e distante, fisso nel vuoto.

Roman e altri due uomini lo osservavano in silenzio, senza osare dire una parola mentre Isabel, su suo ordine, rimase fuori dalla stanza. Brayan, invece, gli chiese di andare alla prigione dove Victoria era rinchiusa, liberarla con un gruppo di uomini e riportarla in Brasile.

<König> si fece coraggio Roman, avanzando di un passo verso di lui. <Ricordate l'uomo che si era inginocchiato davanti a voi il giorno in cui avete espresso il vostro sospetto su una possibile spia? Non ha mai eseguito il giuramento. È un infiltrato, era lui che riferiva ogni nostra decisione all'Alpha, era lu->

<Lei non è l'Alpha. Non lo è mai stata, non ne ha mai avuto diritto.> rispose con un'incredibile calma, voltandosi lentamente verso di lui. <Questa è l'ultima volta che sento qualcuno chiamarla così.>

<Come volete.> disse Roman, abbassando il capo in segno di rispetto. <Cosa ne facciamo di lui?>

Eros rise, avvicinandosi con aria divertita. <Non lo hai ancora ucciso?> domandò con finto stupore, mentre il sorriso sul suo volto svaniva lentamente, lasciando spazio a un'espressione così seria che nessuno osò alzare lo sguardo. <Rispondi.> ordinò con voce ferma.

<Non ancora. Volevo prima il vostro consenso.> rispose lui con calma, intrecciando le dita dietro la schiena.

<Uccidilo, soffocalo, privandolo dell'aria. La stessa che ha usato per tradirmi.> ordinò con mia sorpresa, senza mostrare il minimo segno di compassione. <Quanto a Sveva, confinatela nelle stanze che appartenevano all'Alpha Peter, al Blue.>

Tutti e tre alzarono lo sguardo incredulo verso di lui. <M-ma> balbettò uno di loro, che tacque immediatamente appena Roman lo fulminò con lo sguardo.

<Questo potrebbe portare a una ribellione.> intervenne il Phala, dicendo quello che tutti stavano pensando.

<Il tuo compito è eseguire, non discutere.> rispose Eros prima di voltarsi e avvicinarsi a me, porgendomi la sua mano.

Stavo per stringerla prima di sentire la voce di Roman echeggiare nella stanza. <Abbiamo rinchiuso Xavier, Black e altri tre dei loro uomini alla base.>

I miei occhi incrociarono i suoi, spenti e persi nel vuoto, privi di quella luce che un tempo li caratterizzava. <Il motivo?> domandò, girandosi lentamente verso di lui.

<Avevano...> deglutì a vuoto, visibilmente in ansia prima di continuare. <Avevano rapito Diamond, rinchiudendola in una casa ai confini della città. Li abbiamo trovati rintracciando il telefono che Xavier aveva ingenuamente acceso.> concluse in fretta, senza nemmeno riprendere fiato.

Eros mi guardò per un istante, poi, con delicatezza, mi accarezzò le guance. <Dimmi esattamente cosa ti hanno fatto, e io farò in modo che provino mille volte il dolore che hai sentito.> ordinò con voce fredda, senza alcun segno di emozione sul viso.

<Nulla.> ammisi con sincerità. <Mi avevano solo legata a una sedia.> mantenne il suo sguardo fisso nei miei occhi per qualche secondo, poi sul suo viso si disegnò un leggero, quasi impercettibile, sorriso.

<Vai da Isabel.>

<Io->

<Vai.> ripeté con tono deciso, senza lasciare spazio a repliche, prima di voltarsi verso i suoi uomini. Rimase in silenzio fino a quando non chiusi la porta alle mie spalle.

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