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Questo capitolo è ricco di flashback. Le scene in corsivo, che sembrano "separate" dalla trama principale, rappresentano i suoi ricordi.Buona lettura🫶
_____Piangi.
Urla.
Sorridi.
Rendi giustizia al tuo passato.
Rendi giustizia a te stessa.
Reagisci.
Mira Light<Anch'io voglio giocare con voi...> affermai con un filo di voce, incrociando le braccia al petto.
<Sparisci, sei troppo piccola.> rispose uno dei ragazzi dell'orfanotrofio, calciando il pallone lontano da me.
<E pure femmina.> aggiunse un altro, ridendo insieme ai suoi compagni.
<Ma io voglio giocareeee!> protestai con il broncio e gli occhi pieni di lacrime.
<Te lo ripeterò per l'ultima volta: sparisci, piccola peste.> affermò il primo, avvicinandosi e spingendomi a terra.
Caddi di schiena. Lo guardai dal basso, con le guance inumidite dalle lacrime. <Ti odio! Bastardo!> urlai con voce flebile.
<Come mi hai chiamato?!> avanzò a grandi passi verso di me, mentre io iniziavo a strisciare all'indietro.
<Federico!> urlò la sorvegliante, correndo verso di noi. <Un altro passo e ti metto in punizione.> dichiarò, aiutandomi ad alzarmi. <Come stai, piccolina?> chiese dolcemente, accarezzandomi la guancia.
<Bene...> sussurrai, abbracciandola. <Non vogliono farmi giocare con loro.> aggiunsi piangendo nell' incavo del suo collo.
Lei alzò la testa verso Federico. <Non vogliono?> ribadì prima di incrociare il mio sguardo e asciugare le mie lacrime. Si alzò in piedi, avvicinandosi ai ragazzi. <Da oggi è proibito giocare a calcio nel giardino dell'orfanotrofio.>
<Ma noi-> il ragazzo non riuscì a concludere frase.
<Noi nulla. Andate a farvi una doccia e poi tutti a lezione. Non voglio più sentire nemmeno una parola.> lo interruppe con rabbia.
Nessuno di loro osò ribattere. Presero il pallone e si allontanarono, guardandomi con disprezzo.
<Ti hanno fatto qualcosa? Ti hanno toccata?> domandò preoccupata, abbassandosi alla mia altezza. <Parlami. Dimmi cos'è successo.> aggiunse, sistemandomi il vestito sporco di terra.
Scossi la testa. <No, mi hanno solo spinta a terra.> ammisi, allungando una mano verso di lei prima di sistemare una ciocca dei suoi capelli.
<Qualsiasi cosa ti accada, corri sempre da me. Tu non sei sola, Dia, potrai sempre contare su di me. Ricordatelo.> dichiarò, circondandomi in un abbraccio. <Ti amo, piccolina. Ti amo con tutta me stessa.> aggiunse in un sussurro, accarezzando i miei capelli.
La strinsi con più forza. <Vorrei che fossi tu mia madre...> sussurrai con le lacrime agli occhi.
Scesi dal taxi, effettuando un profondo respiro.
Alzai lo sguardo, sentendo un vuoto improvviso colpirmi il petto, come se tutti i miei organi fossero stati risucchiati.
Con le mani tremanti, mi toccai il collo, restando immobile ad osservare i raggi del sole colpire le sbarre argentate del cancello, riflettendo tante piccole speranze svanite nel corso degli anni.

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The Promise 3
RomanceVolume 3 (sequel The Promise 2) "Maybe the heart doesn't know how to unlove." Diamond One scopre che l'uomo che ama l'ha fatta vivere per due interi anni in un'enorme bugia, così decide di allontanarsi da tutto, lasciandolo e ricominciando da capo. ...