Eros 2

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Ogni fallimento è un'opportunità per imparare, e questo lo rende un successo.
Eros Knight


La leadership non è semplicemente una questione di potere, ma anche di responsabilità.

Diventare un leader comporta l'obbligo di considerare non solo i propri interessi, ma anche quelli di migliaia di altre persone.

Non sono solo il leader di me stesso; io sono il König, il capo di una delle più grandi fazioni al mondo.

Non ho il diritto di pensare solo al mio benessere; devo preoccuparmi anche di quello di migliaia di uomini e donne che mi seguono, insieme ai loro figli, fratelli, sorelle, mogli e mariti.

Sono diventato König per ambizione personale, non per imposizione altrui. Ho scelto di sfidare il mio predecessore per accumulare potere e assicurarmi che nessuno riesca più a imporsi su di me.

Sono diventato König per dominare e non essere più dominato.

Sono diventato König per vendicare mia madre, la mia vita e la felicità che mi hanno sottratto.

Sono diventato König per mia scelta, e intendo onorare questo titolo.

Victoria ha rifiutato la pace, costringendomi a ore di torture estenuanti e rivelando a Diamond la verità che ho cercato di nascondere per ben due interi anni. Per questo mi assicurerò che mai nella sua miserabile vita abbia l'opportunità di farsi perdonare.

Mi assicurerò che il suo stesso potere diventi la causa della sua rovina. Che lo stesso titolo che mi ha strappato le stia talmente stretto da soffocarla.

A causa sua, la mia piccola Helianthus non solo si è allontanata da me, ma ha anche lasciato completamente il Brasile.

Non avrebbe dovuto scoprirlo in quel modo.

Ho lasciato passare troppo tempo. Ho pensato più a me stesso che ai suoi sentimenti.

Un ultimo colpo, un solo ultimo colpo in Brasile, poi la raggiungerò e le spiegherò le ragioni che mi hanno condotto a mentire.

Aprii i primi bottoni della camicia bianca e arrotolai le maniche fino ai gomiti, camminando lentamente verso il centro dello stesso magazzino in cui mi avevano legato e frustato.

Il sangue ancora macchiava il pavimento, le finestre erano rotte e alcuni corpi senza vita giacevano vicino alle pareti.

Tre uomini erano inginocchiati al centro, con sacchi di plastica neri a coprire le loro teste e le mani legate dietro la schiena, indossando solo i boxer.

<Tic, tac.> dissi, osservandoli uno ad uno. <Tic, tac.> ripetei, scandendo ogni parola. <Tic, tac.> conclusi a pochi passi da loro, ridendo.

Feci un cenno ai miei uomini di rimuovere il sacco dalle loro teste, e loro eseguirono immediatamente.

Nei loro volti riuscii a leggere la paura mentre le labbra tremavano, i petti si sollevavano in rapidi respiri e i loro sguardi imploravano pietà.

Con le mani nelle tasche, li osservai attentamente mentre un sorriso si disegnava sul mio volto. Sembravano così insignificanti, non avevano più l'aria dei bastardi che mi avevano legato e frustato seguendo gli ordini di quella puttana.

<König, König... Noi ci siamo inginocchiati a voi.> disse uno di loro, con voce tremante. <Abbiamo gridato il vostro nome.>

Sorrisi alle sue affermazioni. <Avete sentito?> domandai, rivolgendo lo sguardo verso Roman, posizionato accanto a me. <Hanno riconosciuto la mia vittoria.> dissi, incrociando di nuovo i loro sguardi. <Dov'era la vostra fedeltà mentre eseguivate gli ordini di Victoria?> chiesi, serio. <Dov'era la vostra lealtà mentre mi colpivate con tutta la vostra forza fino a farmi svenire per il dolore? PARLA!> esclamai, sentendo un'enorme quantità di adrenalina diffondersi nel mio corpo.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora