Eros 9

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La normalità è soggettiva: in fondo, tutti noi abbiamo un pizzico di follia.
Eros Knight

Tutti i contratti con le aziende estere sono stati annullati e le nuove bozze sono state tutte respinte.

Il diritto di firma è tornato completamente a me, rendendo Black e Xavier impossibilitati ad autorizzare qualsiasi lavoro, accettare contratti, assumere o licenziare dipendenti.

Per legge, non potranno prendere alcuna decisione senza il mio esplicito consenso e la mia firma.

Ogni azienda Knight è stata confinata nel suo paese di origine, dove si trova la sede legale, impedendo l'esportazione di componenti di auto e l'accettazione di ordini dall'estero. Inoltre, non sarà mai presa in considerazione l'idea di cercare un socio per riequilibrare il capitale dell'azienda.

Il futuro di queste aziende è interamente nelle mie mani. Nessuno dei membri del consiglio ha sostenuto le mie decisioni. I Knight mi hanno apertamente accusato di voler condurre queste aziende al fallimento, e hanno ragione. Non ho negato, né nascosto, il mio desiderio di vedere in prima pagina il titolo "Fallimento aziende The Knight".

Queste aziende sono mie; Ryan me le ha lasciate in eredità, e io le distruggerò, e con esse anche quell'essere.

Finché non riuscirà nemmeno ad alzare la testa davanti alla gente. Finché quella reputazione per cui ho perso sangue, verrà distrutta davanti ai suoi occhi, senza che lui possa fare nulla per impedirlo.

"Se fai casini, il mio nome ne risentirà e a quel punto, ti punirò."

"Sei un Knight, comportati da Knight."

"Mi sono pentito del momento in cui ho acconsentito ad adottarti."

"Sei solo un bambino viziato che non sarà mai all'altezza di un vero Knight."

"Guarda Xavier, osserva come si comporta un vero Knight e prova ad imitarlo, anche se non ci riuscirai mai."

"Sei troppo debole, non sarai mai un degno Knight."

Nessuno conosce la mia intera storia. Posso raccontarla e le persone possono cercare di immedesimarsi in me, ma nessuno riuscirà mai a comprendere quanto ho sofferto e quanto ho desiderato morire a causa di un essere che credeva di essere migliore di tutti.

Ho sputato sangue.
Ho urlato.
Ho implorato pietà.

Ero solo un bambino.

E se qualcuno oserà dirmi che sto esagerando o addirittura mi chiederà di perdonarlo, può anche andarsene a fanculo. Io non perdono e non perdonerò mai un essere che non ha avuto pietà di un orfano.

Lui doveva essere mio padre, non il mio carnefice.

Lui doveva proteggermi, non condannarmi.

Lui doveva, e non ha fatto.

Ha preteso di costruire la famiglia perfetta con mia madre e suo figlio, cercando disperatamente di annientare me.

<Come cazzo hai potuto farlo!> esclamò Xavier, sbattendo con forza la porta dell'ufficio.

Alzai gli occhi dal computer verso di lui. <Fatto cosa?> domandai con assoluta calma, riprendendo a scrivere.

<Cosa? Mi stai davvero chiedendo cosa hai fatto?> si avvicinò a grandi falcate prima di chiudere il computer sulle mie mani. <Guardami quando ti parlo.>

Tolsi le mani e mi rilassai sulla sedia.

Lui si avvicinò ulteriormente, continuando ad annusare.

<Cos'è?> chiese, alzando lo sguardo verso di me. <Perché profumi come papà?> domandò, guardandomi disgustato.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora