Diamond 4

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La vita deve essere vissuta, non pensata, perché la vita pensata nega se stessa e si mostra come un guscio vuoto. Bisogna mettere qualche cosa dentro questo guscio, non importa che cosa.
Eugenio Montale


Volevo piangere.
Ma non piansi.
Mi limitai a guardare la luna dalla mia finestra; brillava, anche più del sole.

Forte, determinata a conquistare la notte, desiderosa di essere ammirata.

La luna illumina la notte permettendoci di ammirarla per tutto il tempo che desideriamo. È migliore del sole, che ci permette di osservarlo per pochi istanti prima di bruciarci gli occhi e costringerci ad abbassare lo sguardo.

Il sole pretende rispetto, mentre la luna desidera amore.
Il sole illumina le nostre giornate, la luna i nostri ricordi.

Appoggiai la testa alla parete e incrociai le braccia al petto, sentendo un po' di freddo.

Nonostante la sua costante presenza, la ignoriamo, dormendo.

È bella, luminosa, capace di incantare chiunque. È seguita da molte stelle, si fidano di lei, considerandola la loro leader indiscussa. La luna governa la notte: è la priorità assoluta per chi la necessita, cercandola, ma diventa secondaria per chi decide di chiudere gli occhi e liberarsi dal suo incanto.

E io desidero liberarmi dall'incanto della luna che mi manda in totale confusione. Voglio spezzare il potere che esercita su di me ogni volta che incrociamo i nostri sguardi.

Il suo profumo, la sua voce, la sicurezza che emana, l'amore che finge... Non posso. Non voglio. So che sto deludendo papà in questo modo, ma non riesco a perdonare due anni di menzogne.

Sono troppi, anche per me. Avrebbe potuto dirmelo in molte occasioni, ma è rimasto in silenzio e avrebbe continuato se non fosse stato per Victoria. Mi ha manipolata a suo piacimento, donandomi una vita all'apparenza perfetta, ma nella realtà piena di crepe.

Era la luce che placava il caos nella mia mente, ma ora è giunto il momento di tornare ad ascoltare quelle voci, come una volta.

Chiusi la finestra e abbassai la tenda, nascondendo la luna. Mi diressi sul letto e mi misi sotto le coperte, cercando di non alzare lo sguardo su nessuno degli specchi che mi circondavano. Chiusi gli occhi e tentai di non pensare a nulla.

Mi concentrai sui battiti del mio cuore, cercando di tenere la mia mente abbastanza occupata da distogliere la sua attenzione dai miei ricordi.

1 battito.
2 battiti.
3 battiti.

Li contai lentamente, odiando me stessa negli istanti in cui i miei pensieri riuscivano a prendere il sopravvento.

Strinsi con più forza gli occhi e posai la mano sul cuore.

Ce la puoi fare, Dia, concentrati sui battiti.

1 battito.
2 battiti.
3 battiti.
4 battiti.

Brava, ce la stai facendo, continua così.

5 battiti.
6 battiti.

E se quel mostro smettesse di inviare messaggi e si presentasse di persona? Come riuscirò ad affrontarlo?

Aprii gli occhi e mi alzai, percependo un nodo che mi serrava la gola e le lacrime che desideravano di essere liberate.

Strinsi le gambe al petto e appoggiai la testa fra di esse fino a quando non sentii un forte rumore provenire dall'esterno.

Indossai le ciabatte e mi alzai, avvicinandomi lentamente alla porta.

Silenzio.

Non udii nulla. Mi voltai, dirigendomi verso il letto ma un altro rumore attirò la mia attenzione, come se qualcosa fosse caduto a terra.

The Promise 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora