Chiusi gli occhi. <Portatelo qui.> ordinai e subito dopo udii il rumore della sedia trascinata accanto al corpo carbonizzato di suo padre, accompagnato da lamenti soffocati.
Inspirai a fondo, poi riaprii gli occhi, incontrando quelli azzurri di un uomo che avrei dovuto considerare mio fratello.
<Toglietegli il panno dalla bocca.>
Ho riflettuto a lungo, molto a lungo, prima di giungere a questa decisione. Così tanto che mi sono sorpreso di aver dato così tanta importanza a quel bambino.
<Ultime parole?> domandai, seguendo con lo sguardo il percorso di ogni lacrima che cadeva al suolo, piena di dolore.
<Sei un bastardo.> sussurrò a denti stretti, senza avere il coraggio di guardare il padre, proprio lì accanto a lui.
<Era il 6 giugno del 2000 quando Black Knight incontrò me e mia madre davanti al quadro "Venere e Marte" di Sandro Botticelli, alla National Gallery di Londra. Quattro mesi dopo, si sposarono, e mi costringeste a lasciare la mia casa per trasferirmi in una fredda e spregevole villa. Il 5 febbraio 2002 mia madre mi presentò i documenti dell'adozione. Tentai di oppormi, ma lei insisteva che fosse per il mio bene, che un giorno avrei capito, che un giorno l'avrei perdonata per non aver considerato la mia volontà. Si sbagliava.> sospirai, continuando. <Dopo qualche mese divenni ufficialmente un Knight, e da lì iniziò il mio inferno.>
Mi avvicinai a lui, mettendo le mani, ancora sporche del sangue di Black, nelle tasche.
<"Sei legalmente mio figlio, posso fare di te quello che voglio. Ed è mio dovere punirti ogni volta che sbagli." mi ripeteva, e quando gli chiedevo il motivo, rispondeva che era per educarmi. Mi chiese se avessi bisogno del suo aiuto, ma io, ovviamente, rifiutai. Allora prese un frammento di vetro ancora sporco di marmellata, me lo puntò contro il petto e tirò con forza, lasciandomi questa cicatrice. Quando gli dissi che l'avrei raccontato a mia madre, mi minacciò. Mi ricordò che io non ero più la sua unica scelta, che ora c'eri tu, il suo nuovo figlio. Da allora continuò a paragonarmi a te, dicendo che eri migliore, che tu lo ascoltavi, che accettavi il suo aiuto.>
Rimasi in silenzio per un istante, osservando la sua espressione sconvolta e turbata.
<Per ogni mia trasgressione, Black reagiva con violenza. Ad ogni richiamo o discussione, uno schiaffo. Ad ogni rissa, la cintura di Louis Vuitton mi colpiva sulla schiena, lacerandomi la pelle, punendomi con quella che lui chiamava "eleganza". Mi allontanai da quella villa e da mia madre, cercando di scappare dall'odore di narciso che sentivo ovunque, anche sulla mia pelle, nonostante la sfregassi fino a farmi male, fino a coprirmi di lividi. Iniziai a dormire fuori, per strada, nelle case abbandonate, ovunque. Gli attacchi di rabbia divennero più frequenti, le docce aumentarono e la mia infanzia svaniva.>
Feci qualche passo avanti, con lo sguardo inchiodato nel suo. <Tuo padre ha divorato la vita di un bambino e ne ha sputato i resti, pretendendo di non essersi sporcato le mani.> il suo sguardo si abbassò, non riuscendo più a reggere il mio. <Mi ha manipolato affinché non dicessi nulla a mia madre. Mi ha sfruttato, usandomi a suo piacimento, colpendomi con un'intelligenza invidiabile. Non ho cicatrici visibili, oltre a quella sul cuore. Nessuna traccia concreta delle sue azioni. Black ha pianificato tutto alla perfezione. Ed è quello che mi dà più fastidio.>
Volsi lo sguardo verso i resti di suo padre. <Non so il come, né il perché. E francamente non mi interessa saperlo.> tornai a guardare Xavier. <Per colpa di tuo padre, nei miei ventisette anni, solo cinque li ho vissuti davvero. Il resto della mia vita me l'ha sottratto, condannandomi a soffrire, rendendomi vittima della sua forza, del suo potere. Mi avete fatto incarcerare per cinque anni, ingiustamente, e mi avete tolto la possibilità di essere presente al funerale di mia madre. La donna che mi ha messo al mondo. L'unica che mi abbia mai amato incondizionatamente.>
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The Promise 3
RomanceVolume 3 (sequel The Promise 2) "Maybe the heart doesn't know how to unlove." Diamond One scopre che l'uomo che ama l'ha fatta vivere per due interi anni in un'enorme bugia, così decide di allontanarsi da tutto, lasciandolo e ricominciando da capo. ...