Capitolo 2

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La lezione è finita, e con essa il primo round di quella che sospetto sarà una lunga serie di battaglie intellettuali con Harry Bennett. Non che mi dispiaccia, sia chiaro. Un po' di competizione mantiene viva la mente. E poi, chi non ama mettere a tacere uno di quei saputelli che credono di avere il mondo in pugno?

"Ehi, tutto bene?" Charlie mi guarda con un sorriso mentre ci incamminiamo verso l'aula della prossima lezione.

"Benissimo," rispondo, cercando di ignorare l'adrenalina che mi gira ancora in corpo. "Solo che... questo Bennett mi dà già sui nervi."

Charlie ride. "Harry? Oh, sì. Ha quel potere su tutti. Sai, è praticamente una celebrità qui. Sempre al centro dell'attenzione, sempre il primo a parlare."
"Me ne sono accorta," borbotto. "Ma non mi farò mettere i piedi in testa."

"Non ho dubbi!" ride Charlie, dandomi una pacca sulla spalla. "E non preoccuparti, dopo qualche lezione ti abituerai. La gente è meno intimidatoria di quanto sembri all'inizio."

Intimorita? Io? No, grazie. Ma, per quanto non lo ammetterei mai, c'è un po' di verità nelle sue parole. Oxford è intimidatoria. Le persone sembrano sapere tutto, muoversi con sicurezza. Io sto ancora cercando di capire come non perdermi tra un'aula e l'altra.
La seconda lezione passa più velocemente, forse perché il professore non ci ha richiesto di risolvere i problemi del mondo in 45 minuti. E anche se mi sforzo di prendere appunti, mi accorgo che la mia mente ogni tanto torna a Harry. No, non per quella ragione. È solo che mi irrita quanto sia sicuro di sé, e il fatto che tutti sembrano pendere dalle sue labbra non aiuta.

"Che ne dici di andare a mensa?" chiede Charlie, mentre usciamo dalla lezione.

Non è una cattiva idea. Il mio stomaco è un po' troppo vuoto per pensare in modo razionale, e magari una pausa dal mondo accademico mi farà bene. "Sì, va bene. Mi serve del cibo per sopravvivere a questo pomeriggio."

Ci dirigiamo verso la mensa, e la prima cosa che noto è quanto sia affollata. Non che sia una sorpresa: siamo a Oxford, dopotutto, e apparentemente anche i cervelloni devono mangiare.

Charlie mi trascina verso un tavolo dove sono sedute alcune ragazze. "Malia, ti presento alcune amiche. Questa è Izzy, e lei è Sophie."

Le ragazze sorridono calorosamente, e mi siedo, cercando di non sentirmi troppo fuori posto. Izzy, Isabel, ha i capelli rossi e gli occhi azzurro ghiaccio. La sua pelle è così chiara che sembra porcellana ma è decorata da tantissime lentiggini aranciate. Sophie invece ha i capelli di un nero corvino e gli occhi scuri, allungati da un eye-liner di una precisione impressionante, le guance cariche di blush e le labbra tinte di rosso. Le presentazioni sono brevi ma cordiali, e in pochi minuti siamo già a parlare delle lezioni, degli insegnanti e delle sfide del vivere qui.

"Ehi, che fai stasera?" chiede improvvisamente Izzy.
"Stasera?" ripeto, già sospettando dove voglia arrivare questa conversazione.

"Sì, stiamo organizzando una festa per l'inizio del semestre. Dovresti venire. Sarà divertente, e potrai conoscere un sacco di persone."

Una festa. Proprio quello di cui non ho bisogno. Ho già abbastanza da fare con il mio piano di conquista accademica, e passare la serata a fare conversazione forzata con sconosciuti non è esattamente la mia idea di relax.

"Non lo so..." inizio, cercando una scusa che sembri almeno vagamente plausibile. "Stavo pensando di studiare un po'. Sai, primo semestre e tutto..."

"Studiare? Al primo giorno?" Sophie alza un sopracciglio, visibilmente perplessa. "Malia, no. Vieni alla festa. È solo la prima del semestre. Avrai tutto il tempo del mondo per seppellirti tra i libri."

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora