Capitolo 54

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La casa è piena di voci, risate, e il rumore dei piatti che vengono posati sul tavolo. È la classica confusione che accompagna ogni nostra cena di Natale, eppure questa volta tutto mi sembra più vivo, più intenso. La lunga tavola è ricoperta da ogni tipo di pietanza natalizia, dai piatti tradizionali ai dolci che mia madre ha preparato con tanto impegno. Luci soffuse e le candele accese aggiungono un calore accogliente all'ambiente, mentre fuori la neve continua a cadere silenziosa.
Siamo tutti riuniti: mia zia Kelly e suo marito Toby, con il piccolo Conny che non smette un attimo di muoversi; lo zio Randy con Ruby e Tyler, seduti dall'altra parte del tavolo. Il nonno è seduto alla mia destra, con lo sguardo sornione che conosco bene. E, ovviamente, Harry, seduto accanto a me, che osserva la mia famiglia con curiosità e un sorriso divertito sulle labbra.
Mentre il brusio delle conversazioni riempie la stanza, il nonno allunga una mano per prendere un altro pezzo di pane e mi lancia uno sguardo malizioso. «Allora, Malia, quando ti candiderai alle presidenziali?» domanda con tono scherzoso, ma con quel pizzico di affetto che mi fa sempre sorridere.
Rido piano, scuotendo la testa. «Nonno, non esagerare.»
Ma prima che possa rispondere altro, lo zio Randy si unisce alla conversazione, il suo tono pieno di energia come sempre. «Harry, lo sapevi che da piccola Malia voleva diventare presidente degli Stati Uniti?»
Harry mi guarda, con un sopracciglio alzato e un sorriso divertito. «Ah sì?» domanda, inclinando la testa verso di me. «E come mai mi hai tenuto nascosto questo piccolo dettaglio?»
Mi affretto a difendermi, sentendo il rossore salirmi alle guance. «Ero una bambina! Avevo grandi sogni, tutto qui.»
Lo zio Randy ride di gusto, prendendo un sorso dal suo bicchiere di vino. «Un sogno bellissimo, Mal. Non c'è nulla di cui vergognarsi.»
Harry scuote la testa, sorridendo mentre mi guarda con occhi pieni di affetto. «Saresti un presidente fantastico, lo sai?» mi dice a bassa voce, come se fosse una confessione tra di noi.
Sento le guance ancora più calde e rido, cercando di distrarmi dalle sue parole. «Non credo di essere fatta per quel ruolo.»
«Beh, non mi sorprenderei se ci ripensassi,» ribatte Ruby dall'altra parte del tavolo, lanciandomi uno sguardo complice. «Se qualcuno può farcela, quella sei tu.»
Il tavolo si riempie di commenti scherzosi e complimenti, e non posso fare a meno di sentirmi avvolta dall'affetto di tutti loro. Ogni anno, la vigilia di Natale è una celebrazione della nostra famiglia, ma questa volta è diverso. C'è Harry accanto a me, che ascolta e partecipa a tutto con un sorriso divertito, come se fosse sempre stato parte di questa grande confusione. E forse, in qualche modo, lo è diventato.
Mentre la cena prosegue, noto che Harry si sta ambientando sempre di più. Parla con Tyler di calcio, con Ruby di università, e con mio nonno scambia qualche parola sull'Inghilterra. È affascinante vedere quanto sia bravo a inserirsi nelle conversazioni, come riesca a mettere tutti a proprio agio, nonostante la sua aria sempre un po' riservata.
Io lo osservo, cercando di trattenere un sorriso. È come se, in mezzo a tutta questa follia, lui fosse il punto fermo, quello che riesce a darmi una calma che non avevo mai provato prima. E, mentre lo guardo, capisco quanto significhi averlo qui con me, in mezzo alla mia famiglia.
Il nonno mi lancia un'occhiata, quasi come se avesse colto qualcosa di non detto tra me e Harry. «Ehi, Malia,» dice, abbassando la voce solo per me. «Penso che tu abbia trovato un buon partito, sai?»
Sorrido, sentendo il cuore scaldarsi. «Sì, nonno. Penso proprio di sì.»
Harry si gira verso di me in quel momento, come se avesse percepito che stavamo parlando di lui, e mi sorride. Gli restituisco il sorriso, sapendo che questa cena, questa notte, sarà una di quelle che ricorderemo per sempre.
Il nonno si pulisce la bocca con il tovagliolo, appoggiandolo con cura sul tavolo, e poi guarda Harry con occhi che brillano di una luce nostalgica. «Sai, Harry, devo dire che quando ero giovane, ero bello come te.»
A quelle parole, un silenzio carico di sorpresa si diffonde nella stanza per un attimo, prima che l'intero tavolo esploda in una risata collettiva. Zio Randy si piega in due dal ridere, e perfino mia madre, che di solito cerca di mantenere una certa compostezza durante le cene di famiglia, non riesce a trattenersi.
«Nonno, davvero?» esclama Ruby, con una risata incredula, mentre Tyler scuote la testa, cercando di mascherare il sorriso dietro la mano. «Ma certo, nonno, sicuro!»
«Sì, sì,» continua Tyler, cercando di unirsi allo scherzo mentre si sporge verso il nonno, che intanto mantiene la sua espressione fiera e determinata. «Nonno era un vero rubacuori, no?»
Il nonno lo guarda con uno sguardo malizioso, poi, senza preavviso, afferra il suo bastone e, con un movimento sorprendentemente rapido per la sua età, lo usa per dare un colpetto leggero a Tyler sulla testa. «Zitto, tu, ragazzino!» esclama, con una risata che tradisce il suo tono severo.
La reazione di Tyler è immediata: si piega indietro ridendo, con una mano sulla testa dove il bastone l'ha colpito. «Ahi, nonno, calma!» dice, ridendo così tanto che a malapena riesce a parlare.
A quel punto, tutti scoppiano in una risata ancora più forte. Harry, che fino a quel momento stava cercando di mantenere un'aria rispettosa, non può fare a meno di ridere così forte da piegarsi in avanti, stringendosi la pancia. «Non posso crederci,» dice ridendo, guardandomi con gli occhi lucidi per il divertimento. «Il nonno è un vero personaggio.»
Anche io rido, ormai incapace di trattenere le lacrime dalle risate. «Te l'avevo detto che la mia famiglia è particolare.»
Il nonno, nonostante il caos, sorride compiaciuto mentre si appoggia di nuovo al suo bastone, fiero di sé. «Beh, che posso dire, i bei tempi andati,» aggiunge con un tono melodrammatico, come se fosse immerso nei ricordi di una gioventù lontana. «Le donne mi adoravano.»
Zio Randy non perde occasione per punzecchiarlo. «Sì, nonno, certo. Come quella volta che non sei riuscito a conquistare la nonna finché non le hai promesso che avresti fatto una torta migliore di quella di sua madre.»
Le risate tornano a esplodere, e questa volta è Ruby a colpire delicatamente il nonno sulla spalla. «Oh, nonno, non ti arrendere mai alle vecchie storie d'amore!»
Harry ride ancora più forte, scuotendo la testa incredulo. «Questa è la cena di Natale più memorabile a cui abbia mai partecipato,» sussurra, guardandomi con occhi pieni di divertimento e affetto.
Mi stringo un po' di più a lui, ridendo anch'io, mentre la mia famiglia continua a scherzare e raccontare storie. «Benvenuto nella mia vita, Bennett.»
«Mi piace qui,» risponde, con un sorriso che mi fa capire quanto significhi per lui essere davvero parte di tutto questo.
Sento un calore particolare in quel momento, qualcosa che va oltre la semplice atmosfera natalizia. È come se, in mezzo a tutte queste risate e prese in giro, ci fosse una connessione più profonda, un legame che si sta rafforzando tra di noi. E mentre continuo a ridere, guardando la mia famiglia e Harry, capisco che questa è una di quelle notti che non dimenticherò mai.
Il nonno, con il bastone ancora saldo in mano, continua a guardare Tyler con quel suo sguardo fiero, mentre tutti noi cerchiamo di riprendere fiato dalle risate. Tyler, massaggiandosi la testa, si rimette seduto, ma non smette di sorridere. «Nonno, giuro che ti vendicherò. La prossima volta che ci vediamo a poker, ti batterò di brutto!»
Il nonno alza il bastone minacciosamente, ma questa volta con un sorriso più ampio. «A poker? Ragazzino, io ti battevo quando ancora non sapevi nemmeno allacciarti le scarpe!»
Tyler cerca di rispondere, ma è interrotto da Ruby, che ride così tanto da dover appoggiarsi al tavolo. «Non riesco a crederci, Tyler! Sei davvero stato colpito da nonno col bastone! Questa è la scena più epica di sempre!»
Zio Randy non può fare a meno di unirsi. «Tyler, sarà meglio che tu ti metta un elmetto la prossima volta che vieni a cena. Il nonno non perdona, lo sai.»
Toby, il marito di Kelly, che fino a quel momento era rimasto tranquillo a mangiare in silenzio, alza finalmente lo sguardo e si unisce alla confusione. «Beh, almeno abbiamo imparato qualcosa stasera: mai provocare il nonno.»
«Esatto,» dice zio Randy, alzando il bicchiere in aria. «Un brindisi al nostro nonno, l'unico in grado di far rispettare l'ordine con un bastone!»
Tutti alzano i bicchieri, e io e Harry ci guardiamo, con le lacrime agli occhi dal ridere. «Non avrei mai immaginato di finire una cena di Natale brindando al bastone del nonno,» dico piano, scuotendo la testa incredula.
Harry ride, scuotendo la testa mentre alza il bicchiere anche lui. «Nemmeno io, ma devo dire che è la serata più divertente che abbia mai vissuto.»
Tyler, con un'espressione teatrale, si alza dal tavolo tenendosi la testa con una mano e afferra il bicchiere con l'altra. «Un brindisi al nonno,» dice, esagerando l'accento, «per avermi insegnato che la vera saggezza viene dall'arte di colpire con precisione un nipote fastidioso.»
Il nonno lo guarda con un sorrisetto divertito e risponde: «Beh, è meglio che impari da subito. Il rispetto si guadagna, non si chiede.»
«Giusto,» aggiunge Ruby, ridendo e battendo le mani sul tavolo. «In pratica, Tyler, hai appena imparato la lezione più importante della vita: mai discutere con chi brandisce un bastone.»
«Soprattutto se è tuo nonno,» aggiunge Toby, cercando di mantenere la compostezza mentre ride sotto i baffi.
La risata collettiva ormai è fuori controllo. Kelly si china su Conny, che è ancora troppo piccolo per capire tutto, ma ride anche lui contagiato dall'allegria. Perfino mia madre, che di solito cerca di mantenere un po' di ordine a tavola, si è arresa alla follia della serata, appoggiandosi sulla spalla di mio padre con le lacrime agli occhi.
Nel frattempo, Tyler decide di sfruttare l'occasione per cercare vendetta. «Nonno, ti sfido a una rivincita a carte domani, a patto che tu lasci il bastone a casa!» esclama, puntando un dito verso di lui.
Il nonno non perde un colpo. «Vedremo chi lascerà il bastone quando starai piangendo per aver perso anche l'ultima mano.»
Tutti esplodiamo di nuovo in una risata fragorosa, e stavolta non c'è nessuno che riesca a trattenersi. Mi giro verso Harry, che è letteralmente piegato in due dalle risate, e non posso fare a meno di sentirsi felice di vederlo così a suo agio, così immerso nel caos della mia famiglia.
«bene Harry,» gli dico, cercando di riprendermi dal ridere. «Benvenuto nel circo dei Brooks.»
Lui mi guarda con gli occhi lucidi e le guance rosse dal ridere. «Spero di farne parte per molto, molto tempo.»
Lo guardo, sorridendo, e sento che il legame tra noi si sta rafforzando ancora di più in questa serata surreale e divertente. Non importa quante battute volino o quante palle di neve ci lanciamo, so che questo è solo l'inizio di tanti Natali insieme.

Ciaooo! Come si sta bene senza litigi, vero? Non vi mancano neanche un po'?
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