Dopo aver pranzato con le ragazze, mi sento pronta per affrontare la mia sessione di studio con Liam in biblioteca. Anche se so già che sarà più una sfida di diplomazia che una vera occasione per studiare, ho accettato di aiutarlo e non posso tirarmi indietro.
Quando arrivo, trovo Liam già seduto a un tavolo in una zona tranquilla della biblioteca. Mi sorride appena mi vede, il suo viso illuminato da quel solito entusiasmo. Mi siedo accanto a lui, tirando fuori il libro e gli appunti.
"Ok," dico, cercando di mantenere il focus sullo studio, "parliamo di relazioni sovranazionali. L'argomento che hai detto di non aver capito."
Lui annuisce, fingendo un'espressione concentrata mentre prendo appunti e spiego i concetti principali. Ma dopo una ventina di minuti, mi rendo conto che non è realmente concentrato sui libri. Lo sento muoversi nervosamente sulla sedia, e poi, senza preavviso, mi fa un complimento che mi lascia completamente spiazzata.
"Hai degli occhi stupendi."
Per un attimo rimango in silenzio, fissando il mio quaderno come se fosse diventato improvvisamente l'oggetto più interessante della stanza. Degli occhi stupendi? Non me lo aspettavo, soprattutto in mezzo a una discussione su relazioni internazionali.
Cerco di riprendermi rapidamente, senza voler alimentare quel tipo di discorso. "Grazie," rispondo, cercando di non sembrare troppo imbarazzata. "Ma penso che tu debba concentrarti sugli appunti."
Liam sorride, ma non insiste. Io, però, sento la necessità di allontanarmi da quella situazione il più velocemente possibile. "Scusami un attimo," dico, alzandomi di scatto. "Vado a cercare un libro."
Mi muovo rapidamente verso le immense scaffalature della biblioteca, perdendomi tra gli innumerevoli corridoi pieni di libri polverosi. La calma e il silenzio sono un sollievo, e finalmente posso rilassarmi un attimo, lontana da sguardi intensi e complimenti inaspettati. Ma mentre giro tra le scaffalature, cerco un titolo che non riesco a trovare, mi imbatto in qualcosa di completamente diverso.
Alzo lo sguardo appena in tempo per vedere una coppia. Stanno scambiandosi un bacio appassionato, nascosti dietro un angolo. La scena mi coglie completamente di sorpresa, facendomi sobbalzare. Il ragazzo è spalle a me, mentre la ragazza, una donna tatuata e molto più grande di me, è chiaramente avvolta in quel momento senza curarsi di chi possa vederli.
Ma poi il ragazzo si gira leggermente, e il mio cuore salta un battito. Harry Bennett.
Lo shock mi travolge. Lui è lì, con la lingua praticamente nella gola della ragazza, e io... io non posso non dire qualcosa.
"Sapevo che c'era un motivo per cui non rendi nei dibattiti, Bennett," dico, facendo un passo avanti con un sorriso sarcastico. "Invece di immergerti nei libri della biblioteca, ti immergi nella bibliotecaria."
Harry sobbalza leggermente, si stacca dalla ragazza e si gira verso di me. Ha ancora quel suo sorriso disinvolto, ma c'è un lampo di sorpresa nei suoi occhi. La ragazza tatuata lo osserva con un'aria curiosa, come se non fosse minimamente interessata a quello che sto dicendo.
"Malia," dice, sistemando il colletto della camicia come se nulla fosse. "Sempre pronta a farmi notare le mie mancanze."
"Solo quelle evidenti," ribatto, incrociando le braccia e fissandolo con uno sguardo divertito.
Harry sorride, ma non è il solito sorriso arrogante. C'è una sfumatura di divertimento nei suoi occhi, quasi come se la situazione lo intrattenesse più di quanto dovrebbe. "Beh, ognuno ha il suo modo di rilassarsi dopo un dibattito impegnativo. Non tutti siamo maniaci del controllo come te."
"Maniaca del controllo? No, Bennett. Io semplicemente so fare due cose allo stesso tempo. Tu, a quanto pare, no." Gli faccio un cenno con il mento verso la ragazza, che lo guarda ancora con un'espressione serena.
Harry ride piano, scuotendo la testa. "Dai, Brooks, non essere così gelosa. Non tutti possono avere il mio fascino."
"Gelosa?" rido. "Non mi pare proprio. Sei solo... prevedibile."
Il suo sorriso si allarga, e si fa avanti di un passo. "Prevedibile? Ah, allora ti sorprenderebbe sapere che ho molte altre risorse che non hai ancora scoperto."
Sento un calore salirmi al volto, ma non ho intenzione di lasciarmi coinvolgere in un altro dei suoi giochetti mentali. "Sì, certo. Ma ora, se non ti dispiace, io ho del vero studio da fare. Tu puoi... continuare con i tuoi metodi alternativi."
Mi giro, allontanandomi senza dargli il tempo di rispondere. Ma so che ho vinto. Non posso evitare di sorridere mentre torno al tavolo dove Liam mi aspetta. Harry Bennett potrebbe avere il fascino e la sicurezza, ma oggi... oggi l'ho messo in difficoltà.Dopo aver recuperato il mio libro e preso qualche respiro per calmarmi dall'imbarazzo di prima, torno al tavolo dove Liam mi sta aspettando, cercando di riportare l'attenzione sullo studio. Mentre mi siedo, però, noto qualcosa di strano. Dall'altra parte della biblioteca, a un tavolo più lontano, c'è Harry. Si è appena seduto con un libro aperto davanti a sé, ma non sta leggendo. Mi sta guardando, fissandomi con insistenza, come se cercasse di capire cosa stia succedendo.
Per un attimo, sento una tensione strana crescere dentro di me. È come se una parte di me sapesse che questo sguardo non è casuale, che Harry sta aspettando una mia mossa. Sfoglia distrattamente le pagine del libro, ma è evidente che non sta prestando attenzione a quello che legge. I suoi occhi sono puntati su di me.
E all'improvviso, un pensiero mi attraversa la mente. Provocarlo. Farlo uscire di testa, farlo reagire, perché so che, per qualche ragione, Harry Bennett non è solo infastidito dalla mia presenza, è turbato. E questo mi dà una strana soddisfazione.
Mi siedo dritta, sistemo i capelli con lentezza e poi, con nonchalance, mi rivolgo a Liam. "Sai, a pensarci bene, non sono stata del tutto onesta prima."
Liam mi guarda, confuso. "In che senso?"
Mi piego leggermente in avanti, facendo scivolare le dita tra i capelli, quasi in modo distratto, ma so benissimo cosa sto facendo. "Beh, diciamo che... a volte un complimento può essere una buona distrazione."
Liam sorride, non del tutto sicuro di cosa io stia dicendo, ma non importa. Io continuo il mio piccolo gioco. Lo guardo negli occhi, gli sorrido e mi tocco i capelli, lasciando che scorrano sulle mie spalle. E tutto il tempo, tengo d'occhio Harry, che mi osserva da lontano, visibilmente infastidito.
Perché lo fa? Perché mi sta fissando con quell'aria quasi infuriata? Non riesco a capire se sia per la mia vittoria nel dibattito o per il fatto che sto parlando con Liam. Ma so una cosa: qualsiasi cosa stia provando, lo sta divorando dentro.
"È sempre bello ricevere un complimento, no?" continuo, girando leggermente la testa in modo da mostrare il lato migliore del mio viso a Harry, ma facendo sembrare che sia un gesto casuale. "Certe cose... non si possono ignorare."
Liam, sempre più confuso ma chiaramente affascinato, annuisce. "Sì, certo. Ma... di che parli?"
"Nulla," rispondo con un sorriso enigmatico. "Solo riflessioni."
Dall'altro lato della sala, vedo Harry stringere la mascella. Il suo sguardo è fisso su di me, come se stesse cercando di mantenere il controllo. È evidente che non si sta più concentrando sul suo libro. Ogni tanto sfoglia una pagina, ma non la guarda nemmeno. E io sento una scarica di adrenalina nel vedere che, per la prima volta, sono io a tenerlo sulla corda.
Il tempo sembra rallentare mentre continuo a parlare con Liam, che non ha la minima idea del gioco che si sta svolgendo tra me e Harry. E più il mio comportamento diventa casualmente provocante, più vedo Harry lottare per mantenere la calma.
Mi sento potente, anche se non so bene perché. Ma una cosa è certa: Harry Bennett non può nascondere la sua irritazione.Il gioco di provocazione continua per qualche minuto, ma poi, improvvisamente, una figura interrompe la mia visuale. La ragazza con cui ho visto Harry baciarsi prima, si avvicina al mio tavolo con passo deciso. Si abbassa leggermente verso di me, con un'aria confidenziale, e io rimango sorpresa dalla sua presenza così ravvicinata."Ehi," sussurra, e noto finalmente il cartellino con il suo nome: Nancy. Non riesco a credere che non l'abbia notato prima. "Potresti, per favore, non dire a nessuno di quello che hai visto prima?"Mi volto verso di lei, leggermente confusa, ma poi capisco. È una dipendente della biblioteca, e quello che ho visto potrebbe davvero crearle problemi. "Ah, certo," rispondo, sentendomi improvvisamente colpevole per aver assistito a una scena così intima.Nancy abbassa lo sguardo, imbarazzata. "Potrei essere licenziata se qualcuno lo scoprisse. Harry non è un problema, ma... ti prego, potresti mantenere il segreto?"Le sorrido con comprensione e annuisco. "Non preoccuparti. Non dirò nulla. Mi dispiace per l'intrusione, non era mia intenzione."Nancy mi lancia un sorriso di gratitudine. "Grazie, davvero. Scusami se sono stata diretta, ma ci tengo molto a questo lavoro."Annuisco di nuovo, cercando di tranquillizzarla. "Davvero, puoi contare su di me. Non è successo nulla."
Con un ultimo sorriso, Nancy si allontana, e io la osservo per un attimo prima di tornare al mio tavolo, sentendomi un po' più leggera. Ma il gioco con Harry?
Quello non è affatto finito. Anzi, sembra che la sfida tra noi sia appena iniziata.
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OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in Amore
RomanceMalia Brooks ha un obiettivo chiaro: diventare la miglior studentessa di Oxford e vincere una prestigiosa borsa di studio assegnata dall'ONU. Harry Bennett, con il suo sorriso arrogante e l'eredità familiare di successi, è l'unico ostacolo tra lei e...