Capitolo 26

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Con il passare dei giorni, ho fatto del mio meglio per ignorare Harry. Nessun contatto, nessuna interazione. Ogni volta che lo vedevo nei corridoi o in aula, mi concentravo sui miei studi, sulle scadenze, sugli esami. Era l'unico modo per tenere la testa alta e non farmi trascinare di nuovo in quel vortice di confusione che lui aveva creato.
I tre esami che mi ero prefissata di dare li ho affrontati uno dopo l'altro, come previsto. È stato estenuante, ma ce l'ho fatta. La concentrazione è stata la mia salvezza, e almeno per qualche giorno, ho potuto mettere da parte ogni pensiero su di lui.
Charlie, nel frattempo, sembra essere tornata la ragazza allegra e vivace di sempre. Dopo la brutta esperienza con Noah, si è ripresa, e ora è di nuovo quella che conosco: energica, sorridente e pronta a scherzare. Vederla così mi dà un senso di sollievo. Non c'è nulla che voglia più di vedere la mia amica felice.
Ma mentre le cose sembrano tornare alla normalità, la gita si avvicina rapidamente, e con essa la tensione. Dovrò affrontare Harry, e peggio ancora, condividere una stanza con sua sorella Constance. Ogni volta che ci penso, mi sento stringere lo stomaco. Sarà un'esperienza strana e complicata, lo so già.
A peggiorare la situazione, c'è il fatto che i miei genitori non sono affatto contenti della mia decisione di non tornare in America per il Ringraziamento. Loro ci tengono moltissimo a questa festa, è il nostro momento di famiglia, e non avermi lì li sta deludendo enormemente.
L'ultima conversazione al telefono con mia madre non è stata facile. "Non puoi fare uno sforzo per venire?" mi aveva detto con la voce leggermente incrinata dalla delusione. "Sai quanto ci manchi, Malia."
"Lo so, mamma," le avevo risposto, cercando di mantenere un tono calmo, "ma non posso perdere questa gita. È importante per il mio percorso accademico. E con tutti gli esami, non posso permettermi di saltare niente."
Mio padre era intervenuto subito dopo, cercando di essere più comprensivo, ma anche lui non nascondeva la sua frustrazione. "Capisco che sia importante, ma il Ringraziamento è solo una volta l'anno, Malia. Sarebbe bello averti con noi."
Mi sono sentita divisa, colpevole. Mi mancano, ma allo stesso tempo so che non posso lasciare indietro ciò che sto costruendo qui. "Prometto che tornerò a Natale," avevo detto infine, cercando di chiudere la conversazione senza ulteriori discussioni.
Mia madre aveva sospirato, accettando la mia decisione, ma sentivo che c'era ancora del risentimento. Ed è questo che mi pesa di più: deludere la mia famiglia.

Così, con i giorni che si avvicinano alla gita e la tensione tra la mia famiglia, Harry e tutto il resto, cerco di mantenere il controllo e di non farmi sopraffare. So che questa gita cambierà molte cose, e non sono ancora pronta a capire in che modo.
Le giornate passano in fretta, scandite dalle lezioni che seguo sempre affiancata da Charlie. Ormai siamo inseparabili, e averla accanto mi aiuta a mantenere la concentrazione, anche se la gita si avvicina e i pensieri su Harry non mi lasciano in pace. Sono determinata a continuare a ignorarlo, come ho fatto finora. Non voglio complicazioni.
Ma il destino sembra avere altri piani. Quando entriamo in mensa per pranzo, il cuore mi si ferma per un secondo. A un tavolo vicino vedo Izzy seduta in braccio a Edward, ridono e scherzano, completamente persi nel loro piccolo mondo. E accanto a loro, chi c'è? Harry.
Mi si blocca il respiro per un momento. Fino a ora sono riuscita a evitare di trovarmi in situazioni imbarazzanti con lui, ma stavolta non posso fuggire. Charlie mi guarda, evidentemente percependo il mio disagio, ma prima che possa dirmi qualcosa, Izzy ci nota e ci chiama a gran voce.
"Ehi, ragazze! Venite qui!" esclama Izzy con un sorriso radioso, facendo segno di unirci a loro.
Non ho via di fuga, e Charlie mi dà una leggera pacca sulla schiena, come a incoraggiarmi. "Dai, sarà solo un pranzo. Ignoralo, se vuoi," mormora sottovoce.
Mi faccio forza e ci dirigiamo verso il tavolo. Ogni passo mi sembra più pesante dell'altro, e quando finalmente ci sediamo, mi ritrovo direttamente di fronte a Harry. Non c'è scampo. Il suo sguardo mi attraversa per un attimo, come se stesse cercando di capire cosa sto pensando. Mi sento tesa, e provo a distrarmi concentrandomi su Izzy e Edward, che sembrano completamente immersi nel loro mondo.
Ma non posso ignorare Harry. Non oggi. Non così.
Il silenzio tra di noi è palpabile, mentre Izzy e Edward chiacchierano e ridono tra loro. Mi accorgo che Charlie sta cercando di tenermi lontana dall'imbarazzo, ma alla fine il momento arriva.
"Come stanno andando gli esami?" chiede Harry improvvisamente, rompendo il silenzio tra noi. Il suo tono è calmo, quasi neutro, ma non posso fare a meno di percepire una nota di curiosità.
Lo guardo, cercando di mantenere un'espressione impassibile. "Bene," rispondo brevemente, cercando di non lasciare trasparire nulla.
Harry annuisce, come se stesse valutando ogni mia parola. "Immaginavo," dice, poggiando il gomito sul tavolo e fissandomi con uno sguardo attento. "Sei sempre stata una tosta, Malia."
Quelle parole mi colpiscono, anche se non voglio ammetterlo. Per un attimo, mi sembra di vedere un lato di Harry che non avevo considerato: meno competitivo, più onesto. Cerco di scrollarmi di dosso quel pensiero, ma è difficile. Lo guardo negli occhi, e sento la tensione tra noi crescere, più palpabile che mai.
"E tu?" riesco a chiedere, quasi senza volerlo.
"Me la cavo," risponde con un mezzo sorriso. "Anche se non sono bravo come te a ignorare tutto e tutti."
Capisco subito a cosa si riferisce, ma non gli do la soddisfazione di rispondere. "Bene," mormoro, spostando lo sguardo verso il piatto di fronte a me. Il pranzo continua, ma non posso fare a meno di sentire il peso di ogni sguardo di Harry su di me, come se volesse dire qualcosa di più ma stesse aspettando il momento giusto.
Izzy e Edward continuano a chiacchierare senza accorgersi della tensione tra noi, ma Charlie lo percepisce e cerca di intervenire, cambiando argomento. Mi aggrappo a ogni parola di Charlie, cercando di mantenere la calma. Ma so che non posso continuare a evitare Harry per sempre. Prima o poi dovrò affrontarlo, e la gita potrebbe essere l'occasione perfetta per mettere le cose in chiaro.
Charlie mi afferra per il braccio e mi trascina fuori dalla mensa, lontano da Harry e da quel tavolo carico di tensione. Non appena siamo fuori, mi fissa con quegli occhi indagatori, senza mezzi termini.
"Che succede tra di voi?" mi chiede con un tono diretto, le braccia incrociate e un'espressione visibilmente confusa.
Cerco di mantenere la calma, ma sento il cuore battere più forte. "Niente," dico, cercando di liquidare la questione, ma Charlie non è una che si lascia convincere facilmente.
"Sembra la classica situazione in cui due fanno cose sconce, se ne pentono e poi non si guardano neanche in faccia," insiste, il sopracciglio sollevato in modo accusatorio.
La mia faccia si colora di rosso e il mio silenzio dice più di mille parole.
"Beh..." comincio, ma non so come continuare.
Charlie spalanca gli occhi, un misto di sorpresa e delusione. "Oh mio dio, è successo proprio questo, vero? Non mi hai detto nulla!"
Sospiro, sapendo che non posso più evitarlo. "Era appena successa la cosa con Noah," le dico, cercando di giustificarmi. "Non volevo appesantirti con i miei drammi, con tutto quello che stavi passando. Sembrava così... insignificante in confronto."
Lei mi guarda per un momento, poi si rilassa leggermente, la delusione sul suo viso che si ammorbidisce in comprensione. "Malia, capisco, ma sono la tua migliore amica. Non devi proteggermi da ogni cosa. Posso gestire i miei problemi e ascoltare i tuoi."
Mi sento in colpa per non averle detto tutto, ma c'era così tanta confusione dentro di me. "Non sapevo cosa pensare," ammetto. "È successo tutto così in fretta, e... io non so nemmeno cosa voglio da Harry. È un casino."
Charlie, con il suo solito tono diretto e senza filtri, mi guarda con occhi spalancati e un sorrisetto malizioso. "Ok, ma la domanda più importante è: ha un bel pene?"
"Charlotte Roberts!" esclamo, il viso che diventa subito rosso fuoco.
"Che c'è? Lo voglio sapere!" insiste, ridendo, come se fosse la domanda più naturale del mondo.
"Non lo so, non gliel'ho visto!" rispondo, cercando di mantenere un po' di dignità. "È stato solo un bacio e qualche palpatina. In compenso, ho visto quello di tutta la squadra di nuoto."
"Che cosaaaa?!" esclama, spalancando gli occhi ancora di più.
Annuisco, sapendo di aver ormai aperto un vaso di Pandora. "Sì, perché ero nascosta nello spogliatoio dei maschi."
Charlie mi fissa incredula, con la bocca aperta. "E che facevi?"
Mi passo una mano tra i capelli, sospirando. "Limonavo con Harry sotto la doccia... il giorno che ha pestato Noah."
Charlie sembra sul punto di scoppiare. "Ha pestato Noah? Ha detto a tutti di essere caduto di faccia sulle scale!"
"Le sue 'scale' erano i pugni di Harry," rispondo, alzando le spalle, cercando di non ridere.
Charlie resta in silenzio per qualche secondo, poi scoppia a ridere così forte che penso possa attirare l'attenzione di tutti nella mensa. "Oh mio Dio, Malia! È assurdo! E io che pensavo che il dramma con Noah fosse già abbastanza. Adesso tu e Harry... sotto la doccia?! Non riesco a crederci!"
Sorrido, imbarazzata ma allo stesso tempo divertita. "Lo so, è un casino completo. E ora dovrò condividere una stanza con sua sorella durante la gita."
Charlie scuote la testa, ancora ridendo. "Beh, almeno saprai a cosa stai andando incontro. Ma davvero, Malia... che storia assurda!"
Mentre torniamo in mensa, Charlie è la solita di sempre, con il suo spirito leggero e scherzoso. Il suo umore è tornato a essere quello di un tempo, e non posso fare a meno di sorridere, anche se so che sta per scatenarsi.
"Ok, Malia," inizia, con quel sorrisetto malizioso stampato in faccia. "Visto che non vuoi dirmi di Harry, passiamo agli altri. Dai, dimmi di Liam. Secondo te com'è il suo pene?"
Rido incredula, cercando di ignorare il suo tono sfacciato. "Charlie! Non lo so e non m'interessa!"
Ma lei non si ferma, come sempre. "Mmmh, ok. E Noah? A parte il fatto che è uno schifoso, pensi che abbia almeno qualcosa di buono da offrire?"
"Charlie, stai esagerando!" esclamo, cercando di non ridere troppo forte. "Noah è fuori discussione. Punto."
Lei fa una smorfia divertita, ma non si arrende. "E... Edward? Izzy dice che è super dolce, ma chissà..."
Questa volta non riesco a trattenere una risata. "Non lo so e non lo voglio sapere! Sei impossibile, Charlie!"
Lei ride insieme a me, poi alza le mani in segno di resa. "Ok, ok, basta. Ti lascio in pace... per ora. Ma giuro, Malia, un giorno dovrai rispondere a tutte le mie domande."
Scuoto la testa divertita, ma sono grata di avere Charlie al mio fianco. Anche nei momenti più complicati, riesce sempre a farmi ridere e a riportarmi un po' di leggerezza. Mentre rientriamo in mensa, sono più rilassata, sapendo che, qualunque cosa succeda, Charlie sarà sempre lì a farmi sorridere.

OPPOSITE: Tutto è lecito in Guerra e in AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora